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Baldur's Gate 3, tre caratteristiche sorprendenti

Ora che finalmente il gameplay di Baldur's Gate 3 è realtà, vi raccontiamo quali sono le 3 meccaniche del gioco che ci hanno maggiormente sorpreso.

VIDEO di Pierpaolo Greco   —   29/02/2020

Sono passate poco più di 24 ore dalla scadenza dell'embargo di Baldur's Gate 3, ma qui su Multiplayer.it ci siamo già lanciati in un mare di contenuti riguardanti il prossimo gioco di ruolo firmato Larian Studios. Dalla lunghissima e dettagliata anteprima di BG3, alle molteplici live che abbiamo registrato per seguire il reveal fatto in occasione del PAX e per rispondere a tutte le vostre domande sul progetto che, inevitabilmente, ha suscitato curiosità e dubbi a causa della sua estrema vicinanza con i Divinity: Original Sin.

Ma visto che non è mai abbastanza e c'è sempre margine per continuare a parlare di Baldur's Gate 3, ho scelto di rivelarvi quali sono i 3 aspetti del gameplay del gioco che mi hanno maggiormente colpito, quando ho avuto l'occasione di vederlo dal vivo giocato davanti ai miei occhi. Quelle meccaniche che, per quanto non rivoluzionarie o incredibilmente innovative, hanno saputo comunque attirare la mia attenzione e lasciarmi positivamente stupito per la capacità di Larian di realizzare qualcosa di differente dal consueto.

Ovviamente vi invito a farmi sapere nei commenti se anche voi siete rimasti sorpresi da queste feature o se qualcos'altro vi ha maggiormente colpiti.

Il combattimento a turni a fazioni

Della scelta di Larian Studios di portare il combattimento a turni in un brand che storicamente è sempre stato legato alla pausa tattica è stato detto tutto e il contrario di tutto, ma non è tanto il concetto in sé dei turni ad avermi sorpreso, bensì la scelta dello sviluppatore di realizzare un sistema a fazioni. In altre parole non ci troveremo a comandare un singolo personaggio del nostro party per poi passare il turno a un avversario, quindi a controllare un altro nostro companion per poi lasciare spazio a un altro nemico e così via: in Baldur's Gate 3 potremo controllare tutti i membri del nostro party senza soluzione di continuità.

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Potremo spostare magari il ladro alle spalle di un avversario, utilizzare il mago per lanciare una magia in grado di buttare a terra quello stesso nemico, quindi riprendere possesso del rogue per sferrare un colpo mortale guadagnando il bonus del bersaglio prono, per poi andare a gestire tutti gli altri personaggi alleati rimasti. Una volta terminate tutte le azioni a nostra disposizione, potremo passare il turno all'avversario che, a sua volta, potrà gestire tutta la sua compagine e suonarcele di santa ragione prima di concederci il turno successivo.

Sembra una differenza di poco conto rispetto a una normale gestione a turni per personaggio, tuttavia questa variabile rende BG3 molto vicino a uno strategico a turni sulla falsariga di un XCOM, elevando esponenzialmente la gestione tattica del proprio party e le interazioni che possono essere messe in gioco tra i personaggi.

Lo stealth

Anche in questo caso non c'è chiaramente nulla di veramente nuovo visto che lo stealth è da sempre presente nei giochi di ruolo, classici o action, ma come questa dinamica è stata implementata da Larian in Baldur's Gate 3 mi ha davvero colpito. La presenza dei coni visivi dei nemici, unita alla possibilità di avviare in qualsiasi momento la gestione dei turni, consente di studiare le ronde degli avversari per tentare di aggirarli sfruttando l'ambiente di gioco calcolando al millimetro i loro spostamenti con un dinamismo che difficilmente ho trovato in altri cRPG.

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Tra l'altro è chiarissima l'intenzione dello sviluppatore di spingere forte su questa componente del gameplay visto che la gestione avanzata dell'illuminazione, la presenza di frecce in grado di spegnere le sorgenti di luce, unite a tutta una serie di magie che ci possono aiutare a essere meno visibili agli avversari, vanno proprio nella direzione di offrire una grande libertà di approccio al giocatore che vuole puntare forte su classi più subdole e che possono approfittare del buio. Sono proprio curioso di vedere quanto il level design sarà al servizio di questa meccanica.

Le origini

Il terzo elemento che mi ha colpito è probabilmente quello su cui ha Larian Studios ha innovato meno anche rispetto al suo passato, ma ciononostante credo abbia dei risvolti estremamente interessanti per i giocatori più attenti all'atmosfera e alla narrazione. Come già visto nei due Divinity: Original Sin e, guardando ancora più indietro, in Dragon Age: Origins, in Baldur's Gate 3 avremo a che fare con l'origine del personaggio selezionato per affrontare il gioco. Se infatti decideremo di utilizzare un avatar creato direttamente da Larian, invece di realizzarne uno da zero, questo si porterà in dote un suo background specifico e una sua storia personale.

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Cosa significa tutto questo? Che oltre a poter seguire la trama generale del titolo e tentare di fronteggiare l'invasione dei mind flayer, dovremo fare i conti con l'arco narrativo specifico del protagonista che avremo deciso di impersonare e questo elemento avrà dei risvolti su moltissimi dialoghi, sulle scelte che dovremo prendere con l'avanzare della storia e soprattutto ci porterà a incontrare personaggi e a scoprire ambientazioni che molto probabilmente non vedremo quando sceglieremo di rigiocare BG3 vestendo i panni di un altro personaggio. Assolutamente non male per un titolo che punta a una longevità di decine e decine di ore.