Il provato di Call of Duty: Modern Warfare, grazie alla Beta disponibile per tutti coloro che hanno preordinato il gioco su PlayStation 4, ci ha lasciato sensazioni positive. Le stesse avute a fine luglio quando a Los Angeles provammo per la prima volta il gioco. Infinity Ward ha da ieri messo la propria fatica a disposizione di tutti, non solo della stampa specializzata, cercando quindi di ottenere più feedback possibili in attesa del 25 ottobre, data di uscita del titolo. Durante le nostre partite abbiamo avuto possibilità di giocare su tre mappe, tre campi di battaglia già percorsi durante il nostro precedente incontro con Modern Warfare, ovvero i docks di Londra di Hackney Yard, la cittadina industriale semidistrutta di Grazna Raid e il villaggio montano di Azhir Cave, col suo complesso labirintico di grotte. La rotazione di queste mappe ci ha permesso di divertirci col classico Deathmatch a squadre e con la modalità Dominio. Di queste tre mappe solo la enorme Grazna Raid ci ha permesso di giocare dieci contro dieci. Le altre due, date le "ridotte dimensioni" sono perfette per il sei contro sei. C'è pure una terza modalità, l'ottima Quartier Generale, dove le due squadre devono combattere per conquistare una particolare zona: chi la ottiene nega la possibilità di rientro all'altra. Senza dubbio ben più elettrizzante e "caciarona" di Dominio.
Il fucile che fa per te
Se a Los Angeles il multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare ci aveva sinceramente colpito, questo nuovo test, nonostante venisse meno il senso di scoperta, ha saputo comunque essere molto emozionante e davvero divertente. Con la progressione che terminava col decimo livello è stato difficile tornare a mettere alla frusta il complesso sistema di modifica delle armi, il cosiddetto Gunsmith, ovvero armaiolo nella nostra lingua. C'è stato comunque spazio per provare a "pasticciare" con la vera e propria creazione del nostro arsenale, confermando la bontà del sistema che vede ogni singolo oggetto montato sull'arma cambiare non solo sensibilmente il comportamento della stessa ma anche i movimenti di chi la imbraccia.
Il meccanismo è semplice, ogni accessorio si porta in dote un bonus e un malus, una bella serie di "più" e "meno" che toccano ad esempio rinculo, stabilità, precisione e capacità di penetrazione, ma anche la velocità con quale si ricarica, si passa dalla mira "semplice" a quella tramite tacca o ottica, o per dire anche quanto tempo si impiega per mirare dopo aver smesso di correre. Benché questa Beta non ci permetta ovviamente di testare tutto il percorso di sblocco di armi e degli accessori, quanto provato non ha tradito le nostre aspettative. Senza dimenticare poi che la balistica ci è sembrata un filo più "realistica" differenziando in maniera netta ogni arma. Insomma tanta varietà, tante possibilità di personalizzazione, all'insegna, come ci avevano detto a Los Angeles, di un alto tasso di rigiocabilità. Insomma c'è molto di nuovo in questo Call of Duty, ma pad alla mano, dopo un certo iniziale spaesamento ci si sente subito a casa.
La guerra di oggi
Il feeling è lo stesso, ma nello stesso tempo si avverte la sensazione che qualcosa è cambiato. La personalizzazione delle armi, il loro feeling peculiare, sembrano dare al gioco una componente strategica e tattica che sino ad ora era sempre mancata. Le mappe sembrano sublimare questo inedito punto di vista: le "piccole" Hackney Yard e Azhir Cave favoriscono armi che non appesantiscono chi le imbraccia, data la loro natura complessa, piena di strozzature e angoli ciechi. Grazna Raid invece è caratterizzata da linee di tiro più lunghe, con molti più spazi per scontri dalla lunga distanza. Fucili "più lenti" ma più letali e precisi possono fare la differenza quindi.
Per finire questo primo incontro con la Beta di Call of Duty: Modern Warfare proviamo a fare un piccolo elenco: due cose che ci sono piaciute e due cose che non ci sono piaciute. Il ritmo di gioco è meno frenetico, meno veloce rispetto alle ultime uscite dal setting fantascientifico, in simbiosi perfetta col sistema di personalizzazione delle armi. Spariti salti, doppi salti e glitch vari rimane solo la scivolata, utile per andare in copertura, meno come manovra offensiva. Il time to kill ci è sembrato azzeccato, non si muore in un nanosecondo, ma nemmeno c'è la necessità di scaricare un caricatore addosso al nemico. Non ci è piaciuto invece il tempo che si impiega per lanciare il missile Cruise, l'animazione è troppo lunga, mentre il lanciarazzi base è sembrato un filo troppo preciso grazie anche ad una bella ottica. C'è da dire però che imbracciare l'arma, mirare e sparare è un procedimento lungo, quindi è difficile abusarne. Vi ricordiamo che la Beta di Call of Duty: Modern Warfare tornerà anche la settimana prossima dopo questo Early Access esclusivo PlayStation 4. Ci saranno altri due giorni solo per utenti Sony (in formato open beta però), mentre a partire dal 19 sino al 23 settembre sarà possibile provare la Beta su tutte le altre piattaforme, sperimentando finalmente il cross-play PlayStation 4, PC e Xbox One. Inutile dire che seguiremo l'evolversi di questo periodo test raccontando di nuovo le nostre peripezie sui campi di battaglia di Modern Warfare.
La Beta di Call of Duty: Modern Warfare conferma le buone impressioni avute in sede di reveal lo scorso luglio a Los Angeles e a Colonia in occasione della Gamescom. La sostanziosa personalizzazione delle armi è il vero plus del gioco, ma dobbiamo certamente sottolineare anche il solido level design, intricato, complesso e ricco di spunti. Il bilanciamento sembra essere sulla buona strada, inutile dire che una prova su strada più lunga, potrà dirci di più di questo spinoso argomento.
CERTEZZE
- La personalizzazione delle armi cambia le regole del gioco
- Level design solido
- Tecnicamente molto valido
DUBBI
- La minimappa non c'è più durante le partite