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Crimson Desert: l'enorme mondo aperto di Pearl Abyss inizia ad avere un senso

Abbiamo provato Crimson Desert, l'enorme gioco d'azione a mondo aperto sviluppato da Pearl Abyss che mette sul piatto un'enorme quantità di meccaniche.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   14/06/2025
Un'immagine di Crimson Desert
Crimson Desert
Crimson Desert
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Che cos'è, davvero, Crimson Desert? Questa è una domanda alla quale è ancora oggi molto difficile trovare una risposta, perché sin dal momento dell'annuncio il nuovo progetto di Pearl Abyss - la casa nota per aver dato i natali al MMORPG Black Desert - ha mostrato una quantità incalcolabile di volti differenti, mettendo in scena guerre campali, scontri all'ultimo sangue, bevute in taverna, planate nei cieli di un universo fantasy, mosse di wrestling e tantissime altre ispirazioni che è sempre sembrato impossibile potessero convivere nella medesima dimensione. Anche nelle occasioni in cui ci è capitato di testarlo con mano (ormai tre in totale) è stato molto difficile fare chiarezza in mezzo all'immenso calderone delle meccaniche, ma contro ogni pronostico stavolta abbiamo intravisto la luce in fondo al tunnel.

Pearl Abyss ha scelto di portare alla Summer Game Fest un intero segmento della campagna, mettendo in scena una lunghissima missione relativa all'assedio di una fortezza e alla battaglia per riconquistarla, spiegando nel dettaglio la maggior parte delle dinamiche di combattimento e diverse delle interazioni alla base del mondo di gioco. A margine, a partire dal feedback ricevuto in seguito alle demo più recenti, il team ha apportato tantissime modifiche ad alcune meccaniche essenziali, confezionando un pacchetto notevolmente più rifinito rispetto a quelli incontrati in precedenza.

Un po' di contesto

Anche se inizialmente avrebbe dovuto essere un prequel del MMORPG Black Desert, Crimson Desert si è evoluto assieme ai trend del mercato fino a diventare un grande progetto AAA per il giocatore singolo, il primo a emergere dal portfolio degli sviluppatori coreani di Pearl Abyss. Questa scelta ha portato la compagnia a sviluppare una nuova versione dello storico motore proprietario BlackSpace Engine, stavolta interamente dedicata alla messa in scena di un'avventura open-world la cui ispirazione principale sembra risedere nelle lezioni impartite da The Witcher 3: Wild Hunt e nell'incontro con la filosofia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Kliff e i suoi mercenari sono la forza portante della narrazione del mondo di Pywel
Kliff e i suoi mercenari sono la forza portante della narrazione del mondo di Pywel

Il protagonista di Crimson Desert è Kliff, comandante di una compagnia di mercenari in forze nel mondo fantasy medievale di Pywel, un continente a dir poco immenso conteso fra diverse potenze politiche e militari. Oltre alle questioni puramente umane, quello di Pywel è un teatro incantato popolato da creature mitologiche come Leshen, draghi e grifoni, fra l'altro toccato da più di una forma di magia che sembra in qualche modo intrecciarsi con la vicenda del protagonista. A proposito della narrazione, le uniche informazioni certe riguardano il viaggio di Kliff, che in seguito a una rovinosa sconfitta e al fallimento del suo incarico dovrà ricostruire la sua compagnia e lanciarsi nella guerra a tutto campo che è stata assoluta protagonista di questa fase di test.

Assedio

Prima di parlare del gameplay e delle corpose modifiche che l'hanno caratterizzato vale la pena fare il punto di questa demo specifica: Pearl Abyss ha infatti scelto di puntare i riflettori su un assedio completo, partendo dalla fase di pianificazione, proseguendo con un paio di operazioni di sabotaggio, per poi gettarci in una battaglia campale davvero impressionante, specialmente dal punto di vista tecnologico, dal momento che era talmente carica di avversari da ricordare molto da vicino la struttura tipica del genere musou.

Alcune delle sequenze notturne dell'assedio sono davvero sorprendenti
Alcune delle sequenze notturne dell'assedio sono davvero sorprendenti

Al protagonista Kliff era richiesto di completare diversi obiettivi in maniera organica e sequenziale: per prima cosa toccava preparare e utilizzare le batterie di cannoni per abbattere le torri di guardia nemiche, in seguito bisognava segnalare all'artiglieria alleata i luoghi da bombardare per distruggere le macchine d'assedio, infine, scendendo sul campo in prima linea, arrivava il momento di guidare l'assalto risolutivo in una vera e propria guerra nel cuore della notte, illuminata quasi esclusivamente dai fuochi delle torce e dagli incendi appiccati ai margini della fortezza.

La data di uscita di Crimson Desert e le edizioni fisiche potrebbero essere trapelate in anticipo La data di uscita di Crimson Desert e le edizioni fisiche potrebbero essere trapelate in anticipo

Anche in questo caso, come del resto nell'intera offerta di Crimson Desert, ci si imbatte in una quantità esagerata di meccaniche, per certi versi addirittura eccessiva: ci sono frecce che richiamano i colpi d'artiglieria, c'è la possibilità di interagire liberamente con oggetti della scenografia come per esempio gli stendardi, posizionandoli in verticale per realizzare punti di raccolta, c'è un sistema di movimento aereo, c'è il tradizionale sistema di scalata libera, insomma, ci sono davvero un mare d'opzioni che consentono d'approcciare lo scenario nella maniera che si preferisce, finendo tuttavia per sovraccaricare il sistema di input.

La grande battaglia notturna per il controllo della fortezza
La grande battaglia notturna per il controllo della fortezza

Vale la pena menzionare brevemente l'esito dell'assedio: una volta sconfitto il boss la battaglia giunge al termine, dunque le truppe di Kliff e i suoi alleati hanno occasione di festeggiare la vittoria in mezzo alle macerie della città fortificata. Dopodiché, una volta che la regione torna alla normalità, i centri abitati vengono lentamente ricostruiti in maniera dinamica, portando a un lento ripopolamento della zona di guerra e addirittura all'emersione di nuovi negozi che potrebbero offrire delle merci uniche.

Il gameplay

Il gameplay di Crimson Desert è una bella gatta da pelare: si tratta di una formula d'azione che poggia le fondamenta su una struttura solo sulla carta molto tradizionale, radicata in attacchi dedicati ai pulsanti dorsali e alle più classiche meccaniche di schivata, che poi all'improvviso inizia a scavare una quantità impressionante di strati di profondità, aggiungendo all'amalgama tantissime combinazioni di pulsanti frontali, un intero sistema di prese corpo a corpo, persino movimenti di lama attraverso i quali accecare l'avversario.

Pur funzionando nell'uno contro tutti, il sistema di combattimento dà il meglio nell'uno contro uno
Pur funzionando nell'uno contro tutti, il sistema di combattimento dà il meglio nell'uno contro uno

Si tratta senza ombra di dubbio di un'esperienza con la quale è indispensabile prendere la mano per parecchio tempo, perché una volta che si conoscono tutte le opzioni possibili (che rimangono davvero troppe) il sistema di combattimento riesce a regalare delle grandi soddisfazioni. Fra l'altro Pearl Abyss ha risposto prontamente a una delle maggiori critiche che avevamo sollevato in seguito agli ultimi test: ora Crimson Desert include finalmente un sistema di lock-on sugli avversari e questa soluzione si è dimostrata di per sé sufficiente per ridurre in maniera impressionante il caos che caratterizzava le battaglie durante la demo dedicata ai boss.

Al di là del puro e semplice combattimento e di alcuni elementi ancora eccessivamente macchinosi, Pearl Abyss ha saputo costruire un'esperienza dall'elevatissimo tasso d'interazione: per fare un esempio, accedendo alla Modalità Focus con la pressione di entrambi gli analogici, si ha l'opportunità di sollevare diversi oggetti della scenografia per poi utilizzarli per diversi scopi. Se, in un'occasione, questa dinamica era alla base della ricostruzione degli stendardi crollati, ci è capitato di doverla utilizzare anche durante lo scontro con un boss: l'unico modo per oltrepassare la sua corazza e infliggergli danno, infatti, era interagire con alcune colonne distrutte, sollevandole tramite la Modalità Focus per poi schiantarle sul malcapitato cavaliere.

La possibilità di raccogliere gli oggetti della scenografia permette di accedere a meccaniche di combattimento uniche
La possibilità di raccogliere gli oggetti della scenografia permette di accedere a meccaniche di combattimento uniche

Questo è solamente un esempio dell'approccio sandbox che caratterizza la produzione, un'anima che probabilmente dà il meglio di sé nel contesto della navigazione: oltre a poter esplorare la mappa a piedi, a cavallo e a bordo di diligenze, il sistema di planata apre a un'ulteriore serie di meccaniche legate alle traversate aeree che riprendono molto da vicino il sistema di movimento della serie Batman: Arkham. In poche parole, fluttuando nei cieli di Pywel, si può utilizzare un rampino per agganciarsi a qualsiasi superficie e riprendere slancio, offrendo opportunità uniche per attaccare l'ambientazione.

La cosa davvero impressionante è che questi sistemi rimangono costantemente attivi e accessibili, anche nel corso di missioni come l'assedio che abbiamo potuto affrontare: mescolando la navigazione aerea con il sistema di scalata libera - molto simile a quello dei più recenti capitoli di Zelda - si ottiene un grado di libertà pressoché totale nell'approccio alla scenografia e conseguentemente anche al combattimento. Nulla vieta al giocatore di salire sulla cima della fortezza per poi planare in mezzo al campo di battaglia e lanciarsi in picchiata in mezzo a un'orda di soldati nemici, dando vita a sequenze che richiamano molto da vicino l'idea dell'Uomo Pipistrello medievale.

Il sistema di planata consente un approccio inedito anche al combattimento
Il sistema di planata consente un approccio inedito anche al combattimento

Vale la pena precisare il fatto che, per l'ennesima volta, abbiamo solamente scalfito la superficie delle meccaniche testate, perché servirebbe un papiro per sviscerare la quantità di mosse e di tecniche di cui può disporre Kliff, che spaziano fra attacchi elementali, combinazioni specifiche per ogni categoria di arma disponibile, il potentissimo colpo corpo a corpo incarnato dal "Force Palm" e - letteralmente - dozzine di altre varianti, ma si tratta di meccaniche che richiederebbero un'analisi estremamente approfondita e che, soprattutto, risultano pienamente comprensibili solamente quando s'impugna il gamepad in prima persona.

Prime impressioni

Se c'è una cosa che ci ha colpito di Crimson Desert quella sta indubbiamente nel grado d'ottimizzazione dell'esperienza, cosa che non era assolutamente scontata visto lo storico e la dimensione creativa di Pearl Abyss. Nel corso delle varie demo ci siamo imbattuti in tantissime situazioni diverse, ma in questo caso si è trattato della più pesante in assoluto, una vera e propria battaglia campale animata da decine e decine di avversari, fra l'altro ambientata in un mondo che riserva al giocatore un elevatissimo grado d'interazione, nella quale tutto scorreva liscio come l'olio.

In questa build accadevano tantissime cose a schermo senza la minima ripercussione
In questa build accadevano tantissime cose a schermo senza la minima ripercussione

Viene da sé che, ancora oggi, la struttura generale dell'opera rimane un mistero da risolvere, nel senso che risulta molto difficile immaginare la semplice navigazione del mondo aperto o l'incedere della trama. Fino a questo momento gli sviluppatori si sono limitati a proporre piccoli segmenti di gameplay, fossero essi missioni o battaglie, lasciando ancora avvolta in una fitta coltre di nebbia l'esperienza vissuta in maniera organica, nonché i modi per accedere alle diverse attività.

Sul fronte del gameplay abbiamo notato numerosi miglioramenti, specialmente quelli che sono stati integrati in risposta al feedback ricevuto nel corso degli ultimi mesi, ma nel complesso si tratta di una ricetta tanto ricca e stimolante quanto intrinsecamente sovraccarica: anche sforzandosi è molto difficile ricordare un videogioco d'azione e avventura dotato di un simile numero di input e di meccaniche diverse, il che rappresenta al tempo stesso un punto di forza e uno spigolo della produzione, perché ogni singolo pulsante arriva ad aver anche tre o quattro destinazioni diverse.

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Per il resto, ancor più di quanto non accada normalmente, sarà necessario trascorrere parecchio tempo in compagnia di Crimson Desert per fare chiarezza sulla sua reale essenza: è un videogioco che si prospetta immenso - la mappa del mondo è davvero sconfinata - nonché ricchissimo di attività d'ogni genere, ma proprio per questo motivo toccherà verificare se al di là delle dinamiche più luccicanti si nasconde un'anima più organica, un'idea centrale attorno alla quale orbitano tutte le idee messe in scena da Pearl Abyss.

Crimson Desert ci ha mostrato un'altra sfaccettatura della sua strana anima: dopo l'introduzione alla narrazione e gli scontri con i boss, stavolta è toccato alla prima battaglia campale, una corposa missione d'assedio che metteva in scena la classica e ricchissima macedonia di meccaniche intravista sin dai primi trailer. L'esperienza generale è notevolmente migliorata, anche e soprattutto grazie all'attenzione dedicata al feedback ricevuto, che ha portato per esempio a integrare un sistema di lock-on per rendere meno caotico il combattimento. Ciò detto, il titolo di Pearl Abyss rimane un profondissimo pozzo di dinamiche - per certi versi fin troppo profondo - che mette sul piatto dozzine d'interazioni diverse, che si tratti dell'approccio agli scontri o della pura e semplice navigazione dello scenario: mai ci era capitato di provare un titolo d'azione dotato di così tanti input diversi. Se, da una parte, questa demo ha indubbiamente mostrato il lato migliore del progetto, dall'altra è difficile emettere qualsiasi genere di giudizio prima di aver messo mano a una build nella quale muoversi in totale libertà e metterne alla prova ogni elemento.

CERTEZZE

  • Il mondo di gioco è enorme e dinamico
  • Tantissime meccaniche di combattimento, di navigazione e d'interazione
  • Le battaglie sono notevolmente migliorate
  • La build testata era tecnicamente impeccabile

DUBBI

  • Le dinamiche in gioco sembrano davvero troppe
  • La struttura generale rimane ancora un mistero
  • Riuscirà a uscire nel 2025?