Un'automobile avanza a grande velocità lungo una strada deserta. Tutt'intorno campi dorati di grano. È la provincia americana, assolata e disabitata, fatta eccezione per le cicale che sottolineano il pigro silenzio estivo. La Chevrolet Chevelle Malibu sfreccia come un fulmine, fino a quando non incrocia una ragazza in abito bianco, ferma in mezzo alla strada. Quando l'auto le passa accanto il tempo rallenta per un istante. Alla guida c'è Kyle Hyde, ex detective, ora venditore porta a porta per la Red Crown; sulla strada c'è lei, misteriosa, bellissima, perduta. Passa giusto un secondo, prima che la Chevy la superi, lasciandola indietro. Perché Kyle non può fermarsi, sta per arrivare in un posto che gli cambierà la vita per sempre. Quell'esistenza già compromessa, sgangherata, solitaria, che vive svogliatamente da quando ha lasciato New York e il lavoro nelle forze dell'ordine. Kyle sta viaggiando verso l'Hotel Dusk.
Kyle e Mina, la ragazza in questione, si rincontreranno nel corso di Hotel Dusk: Room 215, una delle avventure più amate e apprezzate dai possessori di Nintendo DS. Nonostante siano passati quasi vent'anni dalla sua pubblicazione avvenuta nel 2007, questo videogioco prodotto da Cing non ha mai abbandonato il cuore degli appassionati. Purtroppo, quella di Cing non è una storia a lieto fine: nel 2010 la compagnia giapponese è fallita per bancarotta, e alcuni dei suoi videogiochi, tra cui proprio Last Window: Il segreto di Cape West, secondo capitolo della storia di Kyle Hyde, non sono mai nemmeno arrivati in Nord America. Stessa sorte toccata per esempio ad Another Code: R - Viaggio al confine della memoria, sequel dell'avventura con protagonista Ashley Mizuki Robbins, uscito per Nintendo Wii nel 2009. L'azienda giapponese ha chiuso con un passivo di oltre 2 milioni di euro. Tutti questi progetti che abbiamo citato, hanno un nome in comune, quello del loro creatore: Taisuke Kanasaki.
Come nelle migliori storie noir che ha firmato Kanasaki, anche nella realtà la speranza non si è mai del tutto spenta. Il suo nome è tornato alla ribalta in questi giorni, dopo dieci anni di lungo silenzio, perché parteciperà come direttore artistico al nuovo videogioco presentato da Arc System Works durante il suo Showcase del 26 giugno. Il titolo del gioco sarà Dear me, I was... e sarà diretto da Maho Taguchi (che ha già lavorato ad Another Code: Recollection). A differenza delle avventure di Klyde Hyde, che avevano al loro interno una mole talmente importante di dialoghi che si giocava con il Nintendo DS ruotato in verticale, tenendolo come un libro aperto, Dear me, I was... sarà un'avventura senza testo, che vivrà di suggestioni grazie anche alle splendide illustrazioni firmate Kanasaki. Il videogioco rappresenterà un'esperienza basata su piccole attività e puzzle e sarà realizzata, come da tradizione per Kanasaki, con la tecnica del rotoscopio. Ma perché c'è così tanto fermento dietro al ritorno di una figura a lungo scomparsa come quella del creatore di Hotel Dusk?
C'era una volta Cing
Di Kanasaki non si sa molto. Proprio come in uno dei suoi videogiochi, il mistero sembra essere un'entità persistente anche all'interno della sua vita privata. Si sa che è nato nel 1971 e che, prima di lavorare nell'ambiente videoludico, ha fatto il docente in una scuola professionale. È un appassionato di storie e di enigmi, ama l'animazione, specialmente quella realizzata con la tecnica del rotoscopio, che ha sempre studiato con grande perizia sin da quando, appena bambino, restò a bocca aperta davanti alla trasformazione che Morten Harket, il frontman degli a-ha, subisce nel celebre video della canzone Take on Me. In quel momento Kanasaki capì che era proprio così che voleva rappresentare i suoi personaggi: a metà tra il mondo reale e quello della fantasia.
Certo è che, per parlare di Kanasaki, bisogna accennare a Cing. Qualche anno prima del colpo di genio chiamato Another Code: Two Memories, che fece conoscere l'azienda e il director a tutto il mondo, Takuya Miyagawa e Rika Suzuki, due veterani della Riverhill Soft, si erano trovati dal giorno alla notte senza lavoro. L'azienda per cui lavoravano aveva chiuso i battenti. Alcuni dei loro colleghi avevano deciso di fondare una nuova azienda chiamata Level-5 (oggi molto famosa per la serie del Professor Layton, ma anche per Inazuma Eleven e Ni no Kuni), così anche loro tentarono il tutto per tutto. Fondarono Cing, con base nella città di Fukuoka.
Giusto una ventina di persone con una mission aziendale molto chiara: offrire al pubblico esperienze fuori dai canoni del mainstream. Tant'è che il loro primo videogioco, Glass Rose, era un insolito punta e clicca horror con protagonista Masahiro Matsuoka, il batterista della band J-Pop Tokio. Forse un pochino troppo fuori dai canoni. E poi venderlo all'estero, dove Matsuoka non godeva della stessa fama che in patria, si rivelò molto difficile. La fortuna arrivò però subito dopo, quando all'orizzonte si affacciò nientemeno che Nintendo.
Ed ecco arrivare Kanasaki con il suo Another Code: Two Memories, videogioco d'avventura in esclusiva per Nintendo DS, che racconta la storia di Ashley. Orfana ormai da tempo, la ragazza scopre che i suoi genitori potrebbero essere ancora vivi: il giorno del suo quattordicesimo compleanno, le arriva una lettera firmata da suo padre, accompagnata da un aggeggio elettronico in tutto e per tutto uguale a un Nintendo DS. Another Code sfruttava abilmente tutte le caratteristiche della console, come i due schermi, il microfono o la possibilità di richiuderla, per offrire soluzioni laterali agli enigmi. Inoltre era accompagnato da uno stile grafico molto piacevole e riconoscibilissimo. Diventò in fretta un piccolo gioco di culto, e diede a Kanasaki la possibilità di sperimentare di più con il suo videogioco successivo. Hotel Dusk: Room 215, uscito nel 2007.
La saga di Kyle Hyde
L'idea di Hotel Dusk: Room 215 era, se possibile, ancora più audace, ma d'altronde rispondeva perfettamente ai propositi con cui Miyagawa e Suzuki avevano fondato l'azienda. Kanasaki voleva realizzare un vero e proprio romanzo digitale. Il che significava non solo passare a una quantità di testo decisamente maggiore, a dei personaggi molto più sfaccettati, e a una narrazione più adulta, ma anche sfidare chi giocava ad affrontare il gioco con un altro spirito. A partire dal modo in cui si doveva impugnare la console: il Nintendo DS andava tenuto come fosse un libro aperto, con i due schermi che si guardavano orizzontalmente, e che spesso rappresentavano i due interlocutori dei dialoghi. Da una parte Kyle Hyde, dall'altra uno dei tanti personaggi - complessi e profondamente umani - che bisognava interrogare per risolvere il mistero. Il gioco era ambientato nello stesso universo narrativo di Another Code, ma qualche anno prima, e aveva in comune con l'avventura di Ashley anche qualche elemento di gameplay.
Proprio come un vero detective, il giocatore aveva un taccuino dove segnare gli avvenimenti più importanti della storia e prendere appunti con il pennino in dotazione con la console. Ma, ovviamente, quello che colpiva di più oltre all'atmosfera da noir sottolineata dalle note di un misterioso e sensuale jazz, era la tecnica d'animazione che Kanasaki aveva utilizzato. Soprattutto per via della grande attenzione per le espressioni facciali, importanti ai fini dell'indagine per comprendere gli stati d'animo dei personaggi e le loro emozioni.
La realizzazione di Hotel Dusk impegnò circa 20 persone per un anno e mezzo. L'accoglienza del pubblico fu buona, anche quella della critica, pur senza mai toccare vere e proprie vette di entusiasmo. Si lodavano l'aspetto grafico, l'atmosfera e la scrittura, mentre non convinceva la linearità. A parte questo, Hotel Dusk: Room 215 sembrava già destinato a diventare un cult.
Il seguito fu più sfortunato. Last Window: II segreto di Cape West fu l'ultimo videogioco prodotto da Cing, uscito proprio nel 2010, a uno schiocco di dita dalla chiusura dell'azienda. Ambientato nel 1980, un anno dopo l'avventura di Hotel Dusk, il sequel seguiva ancora Kyle Hyde in una seconda indagine che svelava anche diversi misteri sul passato del protagonista. Purtroppo l'amara chiusura di Cing fece in modo che il videogioco non vedesse la luce in Nord America, e che arrivasse solamente in Giappone e in Europa.
Il rotoscopio dal cinema al videogioco
Entrambi i capitoli della saga di Kyle Hyde sono stati realizzati sfruttando la tecnica del rotoscopio, una metodologia di lavoro che si lega addirittura alle origini del cinema, dal momento che fu ideata da Max Fleischer già nel 1918. La utilizzò in diverse produzioni, tra cui i famosi cartoni animati di Betty Boop negli anni trenta, e il film I viaggi di Gulliver. La tecnica era perfetta per creare cartoon partendo da una pellicola filmata in precedenza. Dopo aver ripreso il movimento che si intendeva replicare, si spacchettava il filmato clip per clip, e queste ultime venivano usate come base sopra cui ricalcare i disegni. Questo permetteva di avere delle animazioni estremamente realistiche.
La tecnica è stata resa famosa da Walt Disney che la utilizzò per alcuni dei cartoni simbolo della sua golden age, come Biancaneve e i sette nani e Cenerentola, ma con il diradarsi delle produzioni che puntavano al realismo in favore di una forma più stilizzata, il rotoscopio fu utilizzato sempre più come mero strumento di studio per i movimenti. Altri utilizzi famosi della tecnica, oltre al già citato video musicale degli a-ah, sono Il Signore degli Anelli di Ralph Bakshi, e i film del regista Richard Linklater come Waking Life e A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare, la trasposizione di una delle opere più visionarie di Philip K. Dick.
Anche il mondo dei videogiochi non è stato immune al fascino - e all'indiscutibile efficacia - di questa tecnica. Jordan Mechner la utilizzò per creare le animazioni di Karateka e del primissimo Prince of Persia riprendendo suo fratello, vestito di bianco come il principe, che mimava le gesta dell'eroe. Anche altri due capisaldi delle avventure come Flashback e Another World facevano utilizzo del rotoscopio. Tutti i movimenti nel dettaglio del personaggio che raccoglie l'arma in Another Code, che stappa una lattina, o che pigia i bottoni di un tastierino numerico sono realizzati a partire da filmati reali. Anni dopo, Éric Chahi mostrò anche il modellino dell'automobile sportiva utilizzato per simulare la vettura che irrompe sgommando nell'introduzione del videogioco.
Il rotoscopio permette di ottenere un risultato stilistico che - come ci hanno insegnato A scanner Darkly e successivamente proprio Hotel Dusk - sembra studiato appositamente per raccontare storie dalle atmosfere oniriche, dark, che si sposano perfettamente con il genere noir. In Hotel Dusk l'effetto era quello di assistere a una tecnica sperimentale, specialmente sul piccolo schermo del Nintendo DS. Un ingegnoso susseguirsi di fotografie in bianco e nero animate in maniera incredibilmente precisa. Merito anche dell'effetto cut out dei personaggi, che che li staccava dagli sfondi iperrealistici esaltando ancora di più le animazioni.
Cara me...
Dopo la parentesi con Cing, e dopo essersi costruito una nutrita schiera di fan affezionati al suo stile, Kanasaki ha lavorato insieme ad Ark System Works e ad altri esuli dalla precedente azienda, a Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories, uscito nel 2016 su Nintendo 3DS. Da quel momento è calato un lungo silenzio sulla figura dell'artista che ci ha regalato Another Code e la saga di Kyle Hyde. Almeno fino all'annuncio di questo inaspettato, nuovo progetto che vede il ritorno della sua splendida e caratteristica arte.
Dear me, I was... arriverà nel corso dell'estate su Nintendo Switch 2. Avrà caratteristiche molto differenti dai precedenti titoli che portavano la firma di Kanasaki. Sembra privo di quella misteriosa atmosfera che avvolgeva i suoi personaggi, un particolare che si evince anche dall'utilizzo di acquerelli molto più colorati e gioiosi che in passato. Il tratto, invece, è inconfondibile. Pur con queste immense differenze, rappresenta un passo in avanti in direzione del ritorno di questo artista che amiamo molto, magari al timone di un'altra delle sue avventure. E forse Dear me, I was... rappresenta anche un indizio che ci permette di risolvere un piccolo mistero.
Il 9 maggio 2025, infatti, Nintendo ha depositato il marchio "Hotel Dusk Room 215" in Giappone. L'ultima volta che è successo qualcosa di simile con un videogioco firmato Kanasaki, era il 2018, e il marchio quella volta era "Another Code". Nel 2024, Another Code: Recollection (qui la nostra recensione), ovvero un remake di entrambi i titoli della serie, è uscito su Nintendo Switch. E se due indizi fanno una prova, non serve certo un detective bravo come Klyde Hyde per capire che potrebbe succedere qualcosa di bello.