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Death Stranding: 15 brani per i vostri viaggi tra le UCA

Ecco una selezione di 15 brani, ideali per accompagnarvi nelle vostre avventure all'interno del bizzarro e solitario mondo di Death Stranding

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   21/04/2020

Sono passati ormai diversi mesi dall'uscita di Death Stranding, ultima fatica di Hideo Kojima che ha diviso il mondo videoludico. Qualche giorno fa ci siamo cimentati con l'ultima aggiunta al titolo, la modalità fotografica, ma oggi vogliamo proporvi 15 brani con cui giocare Death Stranding.

Come “suona” Death Stranding

Death Stranding è sicuramente un titolo abbastanza inusuale a livello di atmosfera. Da tinte orrorifiche si passa velocemente a un non troppo velato tono ironico, per poi arrivare a una quiete e una delicatezza quasi innaturale. Il tutto ai limiti tra l'innovazione tecnologica più avanzata e il ritorno primordiale a una naturale unione con la Terra.
A scandire questo vorticoso intreccio troviamo un commento musicale diviso a metà. Un lato della medaglia è riservato alla "playlist", composta da brani di band e cantanti più o meno affermati, con grande spazio riservato ai talentuosi Low Roar. L'altro lato, invece, è occupato dalle sonorità molto marcate di Ludvig Forssell, già autore di un'altra colonna sonora per Kojima, quella di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

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Queste due modalità sonore con le quali accompagnare Sam attraverso l'America sono senz'altro le privilegiate, quelle che bisogna per forza provare prima di passare alla creazione della "propria soundtrack".
Per far capire quanto sia importante la componente sonora all'interno di questo titolo, Kojima e il suo team hanno reso impossibile accedere a Spotify (da console) mentre il gioco è in esecuzione.
Ovviamente ci sono altri modi per "coprire" il sonoro del gioco (prendete una cassa Bluetooth o, più semplicemente, lo smartphone e il gioco è fatto), ma sarà difficile trovare il corretto bilanciamento tra l'audio proveniente dal gioco e la musica in riproduzione su un altro dispositivo.
Ciò sottolinea l'importanza di giocare non solo questo, ma qualsiasi videogioco con il comparto sonoro originale, ovvero nella maniera con la quale gli autori hanno voluto presentare al pubblico la loro opera. Perché qualcuno ha riversato il proprio tempo e la propria passione per portare alla creazione di quest'ultima, manifestando così un desiderio magari non di apprezzamento, ma anche solo di riconoscimento del suo lavoro al pari di quello dei suoi colleghi. Poi può piacere o non piacere, ma, per comprendere appieno qualsiasi cosa, bisogna prima esperirla nella sua interezza.

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Detto ciò, ovviamente, questo medium permette di cambiare l'esperienza di gioco in base alle nostre necessità. Quindi, una volta completato un titolo, dopo averlo vissuto nel modo in cui era stato pensato, nulla vieta di andare a modificare, a rivedere, a mutare tale esperienza in qualcosa che ci possa consentire di rimanere ancorati a quel determinato videogioco.
Un modo è, sicuramente, l'aggiunta dei propri gusti musicali al miscuglio videoludico. Esplorare nuovamente una mappa di gioco accompagnati dalle proprie sonorità, dai propri brani, è sicuramente un valore aggiunto che può portare a riscoprire tale mondo o anche solo a rilassarsi all'interno di esso, vagando liberamente con la propria colonna sonora sullo sfondo.

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Ma, tornando alla domanda principale del paragrafo, quali sono le sonorità che caratterizzano questo Death Stranding?
Come già accennato, la strana atmosfera di gioco permette di variare ampiamente tra le scelte musicali che possono sposarsi bene con il titolo. Suoni rilassanti e fluidi sono sicuramente quelli che possono prevalere, dato che la maggior parte del tempo la si passa a viaggiare da un punto a un altro, zaino in spalla, attraverso suggestivi paesaggi desolati. Poi ci sono ovviamente gli "ostacoli" che intralciano il nostro cammino, ma sono veramente in minor misura rispetto al senso di solitudine che pervade l'intero titolo.
I viaggi possono essere così surreali da diventare quasi ipnotici. Di conseguenza, sonorità che portino a tale stato fisico e mentale sono sicuramente le più indicate per un gioco come Death Stranding. Se ci si lascia trasportare dalla suggestione visiva e sonora, i viaggi tenderanno a durare molto meno e ad avere una valenza maggiore nella nostra personale esperienza videoludica.

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Nota bene

I brani sono stati tutti selezionati su Spotify, data la diffusione del servizio sulla maggior parte delle piattaforme di gioco. Non garantiamo, quindi, la presenza dei seguenti brani su altri servizi streaming o simili.

“Nara” degli alt-J

Iniziamo con una canzone degli alt-J, un gruppo molto particolare del panorama musicale contemporaneo.
Il loro modo di fare musica è peculiare. Sono capaci di darti la carica e di rilassarti con la stessa canzone. Tra tutti i validissimi brani della loro discografia, abbiamo deciso di consigliarvi proprio "Nara" in quanto riesce a "ipnotizzare" l'ascoltatore, a fargli dimenticare il luogo in cui si trova, ma anche a recargli un forte senso di malinconia. Un cocktail micidiale se accostato agli sconfinati paesaggi di Death Stranding.

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“Love Is Not An Empire” dei Lea Porcelain

Altro gruppo estremamente talentuoso sono i Lea Porcelain. La loro "Love Is Not An Empire" è "simile" alla canzone citata poco sopra, ma differisce per il semplice fatto di sostituire il senso di malinconia con uno di pura libertà e leggerezza, coadiuvato da una chitarra elettrica estremamente sognante che scandisce i tempi del nostro rapimento sonoro.

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“A Knife in the Ocean” dei Foals

"Sette minuti di pura estasi" è come si potrebbe definire questa canzone dei Foals.
L'intero brano è un mare in tempesta, frastagliato da alte onde che si infrangono con cadenza ferrea sulle scogliere dei nostri sensi.
Un brano che suscita furia, liberazione, fatica, sensazioni che ogni viaggio nel mondo di Death Stranding porta con sé. Sprona a continuare il proprio cammino e a non arrendersi per nessun motivo.

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“Solid Ground” di Michael Kiwanuka

Questo brano di Michael Kiwanuka sembra sposarsi alla perfezione con le atmosfere di Death Stranding.
Un sottofondo sinfonico inframezzato da sonorità sintetiche: la perfetta definizione dell'America devastata di Death Stranding, dove la natura ha scavalcato la civilizzazione, inglobandola in se stessa, come se quest'ultima ne avesse sempre fatto parte.

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“Fourth of July – 900X Remix” di Sufjan Stevens

Questo remix di "Fourth of July", canzone di Sufjan Stevens, firmato da 900X riesce ad amalgamarsi bene con le immagini di gioco grazie a quei determinati elementi sonori che poco sopra abbiamo definito "sognanti" o "ipnotici".
Inoltre, presenta anche quella dicotomia tra natura acustica e sintetica, che è sempre ben accetta durante lo svolgimento delle proprie consegne.

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“Pyramid Song” dei Voces8

Qui ci discostiamo completamente dal carattere elettronico e tecnologico per andare verso un incontro più intimo e armonioso con la natura.
Una ristretta selezione di strumenti musicali è tutto ciò che accompagna le splendide voci dei Voces8 in questo arrangiamento della superba "Pyramid Song" dei Radiohead.
Ogni cosa diventa più suggestiva accompagnata da questo brano, figuriamoci se lo si accosta ai desolati paesaggi di Death Stranding.

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“Johnny Belinda” di Active Child

Dopo un totale rilassamento dei sensi, torniamo leggermente verso un ideale "risveglio".
La voce di Active Child in questa canzone sembra espandersi senza sosta nelle ampie vallate dell'America di Death Stranding. Nonostante la delicatezza del brano, si percepisce come un forte senso di pesantezza e fatica, accostabili all'avvicinamento dell'obiettivo finale.
Ideale per spingerci a superare quell'ultima, ripida vetta prima di raggiungere la nostra destinazione.

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“Dust Bowl III” degli Other Lives

Nonostante il ritmo incalzante scandito dalla chitarra acustica, ascoltando "Dust Bowl III" degli Other Lives ci si sente leggeri, liberi da qualsiasi peso. Ogni passo è man mano più spedito. Più deciso. Più marcato.

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“The Answer – Trentmøller Remix” degli UNKLE

In questo remix firmato da Trentmøller, la sensazione di isolamento, di solitario viaggio all'interno di se stessi verso una destinazione ignota, è estremamente forte. Sembra quasi un inno a trovare la propria strada nella tempesta.
Perfetta per quei momenti in cui non si vuole far altro che rimanere soli con i propri pensieri.

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“Far Away” di José González

Questo brano non sarà nuovo ai più attenti, in quanto fa parte della colonna sonora di Red Dead Redemption (cosa che abbiamo accennato anche nel nostro precedente articolo, dove abbiamo trovato 15 brani per Red Dead Redemption 2, il sequel/prequel di quest'ultimo).
Tuttavia, la musica di José González è ideale anche per un gioco come Death Stranding, specialmente questo brano, "Far Away", il cui titolo è la sintesi perfetta del nostro viaggio attraverso le United Cities Of America.

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“Paramount Tether” dei Febueder

Il ritmo sostenuto di questo pezzo dei Febueder è ideale per dare un po' di spinta al nostro viaggio. Perché serve anche quella, non possiamo solo lasciarci trasportare e perderci nei nostri pensieri, altrimenti finiremmo per smarrire la via.
Ogni tanto bisogna tornare sul giusto sentiero, pur senza allontanarsi da quanto ci ha accompagnato fino a quel preciso punto del nostro lungo viaggio.

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“157” di Tom Rosenthal

Riconosciamo che sia una scelta piuttosto insolita, in quanto questo brano di Tom Rosenthal non è altro che un "pesce d'aprile". Tuttavia, è stupefacente quanto perfino uno scherzo riesca comunque a regalare sensazioni particolari.
Nient'altro che una conta fino al numero 157, questa sorprendente sequela di sonorità differenti riesce in qualche modo a catturarti.
I ben undici minuti di durata sono perfetti per i viaggi attraverso il mondo di Death Stranding, tanto che probabilmente vi servirà solo questo brano per arrivare alla vostra destinazione.
Una conta che, in definitiva, può scandire perfettamente lo scorrere del tempo che impiegherete per raggiungere l'obiettivo, come quando si contano le pecore per addormentarsi.
Non solo un "passatempo", ma anche cadenza stessa dello "scorrere del tempo". C'è tanta poesia in questo.

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“The Mess” di Johan Hugo e Barbarossa

Con questa canzone di Johan Hugo e Barbarossa abbiamo voluto movimentare la situazione (ovviamente, senza uscire dai canoni sonori di Death Stranding).
La base del brano sembra una rocambolesca cavalcata. Arrivati a due terzi del pezzo, si ha subito voglia di correre il più velocemente possibile verso la propria destinazione, ma non fatelo, altrimenti, molto probabilmente, finirete faccia a terra.
Limitatevi a incanalare tutta quell'energia verso la vostra forza di volontà, così da trovare nuovo vigore da sprigionare durante lo stremante viaggio.

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“Phoenix Island” di Sam Lee

Torniamo a proporvi un brano di Sam Lee, cantante folk che sembra stare bene un po' con tutto. In questo caso, il brano da noi scelto è "Phoenix Island", un magnifico compendio di sonorità differenti, spesso discordanti, ma allo stesso tempo stranamente armoniche.
Lee è il narratore che scandirà le vostre vicende con la sua voce, come un bardo in una taverna al calar della sera.

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“Symmetry” di SYML

Concludiamo con quella che può essere definita una "canzone da titoli di coda", perfetta per terminare la nostra piccola selezione di brani.
La soave e pacata voce di SYML mette una certa sensazione di malinconia. Sembra estremamente definitiva, conclusione di un lungo e sofferto viaggio. Disperato pianto di chi ha visto scorrere davanti ai propri occhi la bellezza e non è stato in grado di catturarla, impotente dinanzi alla sua forza elusiva.

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Questi sono i 15 brani con i quali vi consigliamo di giocare Death Stranding.
Ribadiamo nuovamente che è sempre meglio esplorare un titolo nella sua interezza, esattamente come è stato pensato dai suoi creatori.

Se conoscete qualche brano che per voi si sposa bene con Death Stranding, condividetelo con noi e gli altri lettori nei commenti, così da ampliare questa playlist anche con i vostri consigli.