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Dragon Quest XI S, il provato della demo

Abbiamo giocato la lunga demo della tanto attesa conversione per Nintendo Switch: sarà davvero l'edizione definitiva?

PROVATO di Christian Colli   —   24/08/2019

Annunciata anni fa, la versione Switch di Dragon Quest XI: Echi di un'Era perduta sembrava essere sprofondata nell'oblio. Quando la versione PlayStation 4 è arrivata in occidente, un anno dopo l'uscita nipponica solo perché Square Enix voleva apportare alcune importanti modifiche alla struttura del gioco col preciso obiettivo di renderlo più appetibile al nostro mercato, abbiamo cominciato a credere che la famigerata edizione per Switch fosse una promessa che lo sviluppatore nipponico non avrebbe mai mantenuto. In Giappone, Dragon Quest XI è uscito anche in versione Nintendo 3DS con un adattamento in miniatura che comprendeva anche una modalità 16-bit per i nostalgici, e sembrava proprio che la storia fosse finita lì, mentre invece Square Enix continuava davvero a sviluppare quella che abbiamo scoperto essere una sorprendente "edizione definitiva". A poche settimane dall'uscita, abbiamo potuto finalmente mettere le mani su una corposa demo che ci ha assolutamente rincuorato.

Che cosa aspettarsi su Switch

La serie Dragon Quest non è mai stata particolarmente famosa per le sue trame, ma questa volta il director Yuji Horii si è adeguato a standard più moderni senza tradire lo spirito fiabesco e parodistico che contraddistingue da sempre la serie. Grazie alle inquadrature più dinamiche nelle cinematiche, all'eccellente adattamento italiano dei dialoghi e all'implementazione del doppiaggio, selezionabile in qualsiasi momento sia in lingua inglese che in giapponese, Dragon Quest XI riserva un ritmo che la serie, fino a questo momento, si era sempre sognata. Il protagonista è un orfano che, raggiunta la maggiore età, scopre di essere la reincarnazione del Lucente, un eroe leggendario che si manifesta ogni volta che il Signore Oscuro minaccia di invadere il mondo. Il problema è che alcuni considerano il Lucente una minaccia e un portatore di sventura: costretto alla fuga, l'eroe dovrà affidarsi a una pittoresca banda di avventurieri che si uniranno a lui per i motivi più disparati.

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La versione Switch includerà una massiccia quantità di contenuti extra, in questo senso: si parla di una trentina di ore aggiuntive in termini di missioni secondarie e sottotrame che approfondiranno il cast e consentiranno di ottenere nuove armi, armature e incantesimi. Essendo una conversione della versione occidentale per PlayStation 4 e PC, a sua volta un'edizione migliorata di quella uscita un anno prima in Giappone, anche Dragon Quest XI S consente di impostare una serie di opzioni che servono ad aumentarne il modesto livello di difficoltà e permettono una certa personalizzazione della partita. In questa versione, inoltre, è possibile scegliere il formato della colonna sonora composta da Koichi Sugiyama, passando in qualsiasi momento dai MIDI originali alle meravigliose tracce sinfoniche che rappresentano un importantissimo valore aggiunto.

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Sul fronte tecnico, Dragon Quest XI era un vero spettacolo grazie anche e soprattutto a una direzione artistica ispirata, alla scelta dei colori e alla modellazione tridimensionale di personaggi, scenari e creature. La conversione per Switch sembra proprio mantenere le stesse qualità, a fronte di un sensibile ridimensionamento della risoluzione e dell'anti-aliasing che sporcano un po' l'immagine. Si tratta, comunque, di mancanze molto contenute, soprattutto se consideriamo che ci aspettavamo un risultato ben peggiore: Dragon Quest XI S gira invece benissimo nel suo Unreal Engine 4 anche sulla console Nintendo, fluidamente e senza rallentamenti sia sul TV che in modalità portatile. Nel secondo caso si perde ulteriormente un pizzico di definizione, ma il titolo Square Enix rimane godibilissimo anche sul piccolo schermo del handheld e rappresenta quella che possiamo considerare un vero e proprio miracolo di conversione. Chi ha già trascorso decine di ore su PlayStation 4 e PC noterà subito le differenze, certo, ma in ogni caso non possiamo che ritenerci assolutamente soddisfatti.

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L'inizio dell'avventura

La demo di Dragon Quest XI S è davvero corposa: copre l'intero prologo dell'avventura e si completa in una decina di ore, un po' di meno se sapete come muovervi perché ci avete già giocato. La demo termina pressapoco dopo aver riunito i primi membri del cast, ma consente di continuare a esplorare e combattere a piacimento, nonché di importare il salvataggio nella versione finale del gioco in uscita a settembre. Stiamo parlando comunque di un'avventura lunghissima che impegna per più di ottanta ore se si decide di scoprire ogni segreto, probabilmente di più se si manipola il livello di difficoltà. Come abbiamo detto, la versione Switch include svariati contenuti aggiuntivi, ma anche la modalità 2D, originariamente pensata per lo schermo inferiore del Nintendo 3DS, che nella demo tuttavia non è possibile testare. La modalità 2D non è un semplice omaggio per i nostalgici: essa consente infatti di esplorare zone aggiuntive, come i mondi dei precedenti Dragon Quest, in cui affrontare nuove missioni secondarie.

Switch Dragonquestxis E3 Screen 05

Dragon Quest XI S è un JRPG piuttosto tradizionale e i fan del genere non dovrebbero aspettarsi grandi innovazioni in questo senso, anche se sotto molti aspetti questo episodio tende a somigliare maggiormente ai Final Fantasy di altri tempi col suo cast pittoresco e un intreccio via via più complicato e avvincente. La struttura è tendenzialmente lineare per la maggior parte del tempo, col giocatore che esplora un mondo - le mappe sono ampie ma non stiamo parlando di un open world, beninteso - diviso in città, campi aperti e sotterranei. Se nella modalità 2D i combattimenti saranno casuali, in versione normale i nemici si aggirano per la mappa e sta al giocatore scegliere se affrontarli, magari prendendo l'iniziativa, o scappare. Gli scontri si svolgono poi a turni, col giocatore che controlla il party e i personaggi che agiscono nell'ordine determinato dal parametro individuale della velocità. Ciascun personaggio impara incantesimi e abilità aumentando di livello oppure migliorando la sua competenza nell'uso delle varie armi con la distribuzione dei punti guadagnati combattendo.

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Il titolo Square Enix, comunque, si arricchisce nel giro di poche ore di numerose feature che i giocatori possono già sperimentare nella demo. È possibile viaggiare a cavallo del nostro fido destriero o dei mostri soggiogati, che conferiscono capacità di movimento speciali con le quali si possono risolvere rompicapi ambientali o raggiungere collezionabili altrimenti inaccessibili. Nel giro di poche ore si sblocca anche la forgia celestiale, un divertente sistema di artigianato: una volta imparata una formula alchemica - spesso nascosta nei libri sparsi per il mondo - è possibile fabbricare l'oggetto corrispondente attraverso un simpatico minigioco. Nell'insieme, Dragon Quest XI S prende il meglio di una serie che, dopo trent'anni di onorato servizio, cominciava a invecchiare, e lo sfoggia con orgoglio, servendo a tavola uno dei migliori JRPG di questa generazione, e non solo, che su Nintendo Switch sembra proprio destinato a vivere una seconda giovinezza.

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Dobbiamo ammettere che abbiamo temuto il peggio per questa conversione, considerando quanto si era fatta attendere e quanto tempo è passato dall'uscita di Dragon Quest XI su PlayStation 4 e PC. Dopo aver provato la demo, invece, non vediamo l'ora di tornare nel mondo di Erdrea per rivivere l'odissea del Lucente, con la colonna sonora finalmente orchestrale, e scoprire tutti i nuovi contenuti che Square Enix ha confezionato per quella che sembra essere davvero una conversione eccellente sia che si giochi in TV, sia che si giochi in modalità portatile.

CERTEZZE

  • La conversione sembra davvero ottima
  • La colonna sonora sinfonica è incantevole
  • Tantissimi contenuti aggiuntivi che non vediamo l'ora di scoprire

DUBBI

  • L'immagine risulta un pelo più sporca rispetto alla versione PlayStation 4
  • Se avete già finito la versione originale al 100% i nuovi contenuti potrebbero comunque non essere sufficienti a considerare un secondo acquisto