Interpellato dal sito tedesco 4Players, Hideo Kojima ha detto di non approvare quella parte della community che vuole con la propria opinione indirizzare le scelte creative degli autori. Dal punto di vista concettuale Death Stranding non è stato influenzato da altri soggetti al di fuori della visione impartita dal suo autore.
"Dal mio punto di vista questa non è un'opzione. Se l'avessi fatto, non sarei stato in grado di provare nuove cose. Quando si dà inizio a un nuovo progetto, di solito il peggior nemico è la tua famiglia. Per famiglia intendo i tuoi dipendenti e le persone con cui ti confidi. Ti dicono: 'non sarà un successo. Non abbiamo mai visto questo tipo di gioco prima d'ora'", dice Kojima.
"Ma è proprio questo il momento in cui si crea qualcosa di nuovo. Offro a queste persone l'opportunità di provare demo o di assistere a presentazioni solo quando la mia visione è stata incorporata in un ambiente di livello adeguato. Quando il gioco è in qualche modo impacchettato in strutture di livello che mi fanno sentire a mio agio nel condividere i miei pensieri, è allora possibile guardare le reazioni e ascoltare dettagli, ad esempio sul sistema di controllo o sull'interfaccia. Ovviamente presterò ascolto, ma il nucleo dell'opera non cambierà."
Quando gli è stato chiesto se Death Stranding andrà a definire un nuovo genere, il designer giapponese ha dichiarato: "come per i giochi stealth che ho creato (Metal Gear Solid), ho sempre voluto plasmare qualcosa di nuovo. Credo che sia questo il mio destino. Se dovessi ideare qualcosa che esiste già, penserei che non sarebbe da me. Non sto dicendo di no agli altri giochi che ci sono là fuori. Ma quando si tratta di me, voglio creare qualcosa di inedito. Ecco perché ho voluto dare vita a questo genere."
Qui di seguito potete trovare l'analisi dell'ultimo video gameplay di Death Stranding, mostrato in occasione dell'Opening Night Live alla Gamescom 2019.