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Empire of the Ants, scopriamo questo strategico fotorealistico ambientato nel mondo degli insetti

Cerchiamo di capire le potenzialità di Empire of the Ants, uno strategico dalla grafica fotorealistica pieno di insetti da gestire.

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   29/03/2024
Empire of the Ants, scopriamo questo strategico fotorealistico ambientato nel mondo degli insetti
Empire of the Ants
Empire of the Ants
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Sinceramente conoscevamo poco Bernard Werber prima di approcciarci a questo gioco. In effetti, è facile domandarsi cosa c'entra uno scrittore, quindi un romanzo, con uno strategico fotorealistico pieno di formiche. Qui arriva la parte intrigante, perché l'opera originale e omonima che viene citata come fonte di ispirazione per Empire of the Ants di Tower Five, apre degli scenari interessanti su quelli che potrebbero essere i contenuti del gioco (o l'evoluzione della serie, nel caso in cui abbia successo). Nel libro, infatti, la storia raccontata non riguarda solo gli insetti, ma anche gli esseri umani. Diciamo che il racconto segue un doppio binario facendo incontrare i due mondi in un finale drammatico e particolarmente riuscito. Per ora nel materiale di Empire of the Ants che è stato mostrato non c'è traccia di umani, spazzatura a parte. Che siano, per così dire, la sorpresa finale? Magari li vedremo nel seguito. Comunque sia, il dubbio che qualcosa di non detto ci sia viene, anche perché finora di Empire of the Ants è stato svelato meno di quel che si pensi.

Vita da formiche

La grafica è da documentario
La grafica è da documentario

In Empire of the Ants si guida un esercito di formiche alla ricerca di una nuova casa in un mondo dall'aspetto fotorealistico. L'impatto è un po' quello ricercato da Obsidian Entertainment con Grounded, anche se qui non ci sono bambini in miniatura, ma solo tanti pericoli naturali che minacciano il formicaio, e la visione di fondo sembra essere molto più radicale. In effetti la vita dal punto di vista di una formica deve apparire decisamente pericolosa. Ma noi, nei panni di 103.683°, la formica salvatrice, dovremo imparare a gestire ogni minaccia, scalare i ranghi del formicaio e comprendere cosa c'è oltre a esso, ossia nel mondo che si estende al di là della foresta. Allo stesso tempo dovremo aiutare la Regina a espandere la popolazione, dandole la tranquillità che le serve per produrre uova. Nemmeno a dirlo, la formica protagonista si metterà in luce per capacità di comando e sarà posta alla guida delle legioni della colonia, che dovranno vedersela con i formicai rivali e altri insetti decisamente aggressivi che vogliono occupare i nostri territori.

La seconda volta

Quello di Tower Five non è il primo tentativo di trasporre Empire of the Ants in videogioco. Un titolo omonimo, tratto sempre dal romanzo di Werber, fu infatti sviluppato e pubblicato nel 2000 da Microids e Sierra On-Line. Va detto che non fu accolto benissimo. Era sempre uno strategico, ma in quel caso guardava a SimAnt di Maxis e la realizzazione non era proprio esaltante. Comunque sia la fonte era la stessa e alcune idee generali di quell'esperienza sono state riprese anche per questa.

Una prospettiva interessante

I dettagli naturali sembrano essere curatissimi
I dettagli naturali sembrano essere curatissimi

In termini di gameplay Empire of the Ants sembra essere un titolo decisamente lineare. Al di là del fotorealismo ci troviamo davanti a uno strategico in tempo reale apparentemente molto tradizionale, in cui guidiamo le formiche in cerca di risorse e dobbiamo usare le truppe a nostra disposizione per eliminare gli avversari. Il punto di forza sembra essere un altro, ovvero come tutto appare progettato per farci sentire davvero delle formiche, ossia per farci assumere la loro prospettiva. Quindi oltre a combattere, ci sarà permesso di esplorare i dintorni del formicaio e di parlare con le altre formiche, tutte chiamate in base al numero d'ordine di nascita.

Al di là della parte narrativa, di cui vi sapremo ridire, la parte esplorativa sembra essere davvero uno dei focus dell'esperienza, considerando che sfrutta appieno le prerogative dell'insetto che stiamo interpretando. Quindi è possibile scalare con facilità alberi e rocce, ma basta uno specchio d'acqua per mandarci all'altro mondo. Inoltre tutto è gigantesco, compresa la già citata spazzatura che gli esseri umani hanno gettato impunemente nell'ambiente (palloni, lattine e quant'altro). Il risultato è abbastanza impressionante e come impatto sembra andare oltre quello di altre esperienze ludiche con personaggi miniaturizzati, che in tal senso sembrano meno determinate.

Strategia

Nonostante tutto, è un RTS
Nonostante tutto, è un RTS

In termini di RTS il sistema di gioco appare decisamente diretto: nei panni di 103.683° si possono indirizzare le truppe ai nostri comandi, guidandole e chiedendo di attaccare i nemici o di difendere certe posizioni. Le formiche non sono tutte uguali, ma sono specializzate. Quindi abbiamo ad esempio guerrieri, lavoratori e artiglieri, che vanno usati in modo tale da raggiungere gli obiettivi che ci sono stati dati (non sappiamo se ci saranno anche degli incarichi secondari). L'idea che il gioco vuole trasmettere, in ogni caso, è quella del realismo puro, quindi con movimenti delle formiche plausibili e ben poche concessioni al fantastico, nei limiti di quello che è comunque un videogioco. Si tratta di uno stile a suo modo originale, che giustifica il ricercato realismo grafico, facendolo apparire perfettamente in tema con il gioco e i suoi sistemi. Sarà quindi interessante capire come sarà gestita la parte narrativa, molto presente vista anche la fonte d'ispirazione originale, e come questa si evolverà nel corso del gioco, integrandosi con tutti gli altri sistemi. L'idea trasmessa finora è quella di un titolo molto compatto e ben mirato, che fa di tutto per portare avanti il suo tema, presentandosi inoltre come tecnologicamente all'avanguardia (quantomeno per impatto visivo). Rimane da capire, mouse o pad alla mano, come il tutto assumerà una forma ludica. Vi sapremo ridire quando avremo modo di provarlo direttamente.