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eShop e compatibilità delle console Nintendo: un problema di continuità

Nintendo ha attraversato una notevole evoluzione per quanto riguarda i servizi online, ma il problema rimane la continuità tra generazioni

SPECIALE di Giorgio Melani   —   15/03/2022

Con il passare degli anni, appare sempre più evidente come la caratteristica chiusura "sistemica" delle console sia un elemento anacronistico, rispetto all'evolversi delle tecnologie. L'idea della console come sistema chiuso anche all'interno della sua stessa linea, con le generazioni separate tra loro a compartimenti stagni, sta lasciando spazio al concetto di "ecosistema", che in ambito videoludico indica soprattutto la possibilità di accedere a una libreria allargata e legata all'account degli utenti, piuttosto che al possesso di un determinato hardware e software fisico.

L'evoluzione in questo senso è stata progressiva soprattutto negli ultimi anni, portata avanti prima di tutto da Microsoft e con Sony che si sta adeguando, sebbene abbia ancora bisogno di diversi aggiustamenti.

Nintendo, dopo un'ottima implementazione della retrocompatibilità diretta con la console precedente in Wii e Wii U, attualmente risulta quella più indietro su questo aspetto e la suddivisione netta tra le generazioni di console, in termini di compatibilità software, sta diventando problematica.

Con le potenzialità tecnologiche attuali, la mancanza di continuità riguardante account e libreria collegata, tra una console e l'altra, diventa ingiustificabile, anche semplicemente dal punto di vista dei diritti del consumatore. A fronte di un'evoluzione che da tempo sembra spingere verso la smaterializzazione dell'hardware fisico, la posizione di Nintendo appare quanto mai anacronistica, ma la casa di Kyoto è sempre stata piuttosto restia a processare queste spinte innovative, rispetto a un'impostazione tradizionale del mercato. Ovviamente non parliamo di una rivoluzione concettuale come la sparizione dell'indissolubile legame hardware-software esclusivo, ma quantomeno si potrebbe sperare in un sistema di retrocompatibilità esteso o nella creazione di uno store digitale onnicomprensivo.

La scomparsa degli store nell'epoca digitale

La chiusura del Nintendo eShop su 3DS e Wii U fa emergere questioni importanti sul mercato digitale
La chiusura del Nintendo eShop su 3DS e Wii U fa emergere questioni importanti sul mercato digitale

Il problema della mancanza di continuità tra generazioni per console e servizi Nintendo è emerso con grande evidenza con il recente annuncio della chiusura degli store relativi a Nintendo 3DS e Wii U, una manovra simile a quella minacciata da Sony qualche tempo fa per PS3 e PS Vita ma poi ritrattata dalla compagnia di PlayStation, almeno per il momento. Al contrario, Nintendo sembra voler proseguire inesorabile con la propria decisione, chiudendo i server relativi agli store in questione e rendendo irraggiungibili i prodotti dei rispettivi cataloghi, purtroppo anche per coloro che li avevano regolarmente acquistati, ma non scaricati sulle proprie console. L'importanza di questo evento deriva anche da un cambiamento fondamentale avvenuto nell'ultima decade in particolare, ovvero lo spostamento del mercato verso gli acquisti digitali.

L'idea della possibilità di chiudere store online senza grandi conseguenze per gran parte dell'utenza deriva da una concezione classica del mercato videoludico, in cui la maggior parte dei prodotti sono su supporto fisico, ma quando questo rapporto si inverte, le problematiche emergono con maggiore forza: più ci si sposta verso l'acquisto di beni digitali, più diventa ovviamente importante che questi siano disponibili e supportati il più a lungo possibile, pena la perdita totale di valore dei beni acquistati. Considerando peraltro che questi continuano a costare quanto quelli fisici (se non si più, in certi casi), la leggerezza con cui i produttori decidono la chiusura totale degli store comporta un notevole rischio aggiuntivo legato agli acquisti in digitale, per gli utenti, che potrebbe diventare sempre più pesante visto l'attuale rapporto tra acquisti fisici e digitali e la tendenza crescente di questi ultimi.

L'archivio storico Nintendo

I classici di Nintendo Switch Online hanno probabilmente contribuito all'abbandono della Virtual Console
I classici di Nintendo Switch Online hanno probabilmente contribuito all'abbandono della Virtual Console

Circa 1000 giochi scompariranno per sempre con la chiusura degli shop di Nintendo 3DS e Wii U, prendendo in considerazione anche solo quelli digitali e dunque non ottenibili in altro modo. A questi si aggiungono poi oltre 500 titoli della Virtual Console, 350 dei quali non sono disponibili sul servizio analogo di Nintendo Switch Online, decisamente incompleto rispetto a quanto era stato raggiunto in precedenza dalle console in questione. Questo è il punto critico di tutta la questione: sebbene sia comprensibile che una compagnia decida di staccare la spina a servizi legati a prodotti ormai usciti dal mercato, ha poco senso il fatto che elementi digitali, che per loro natura non dovrebbero richiedere spazio o manutenzione costosa ed eccessiva, debbano essere eliminati per sempre e resi inaccessibili. Ne avevamo parlato discutendo della reperibilità dei giochi classici nell'epoca della loro riproducibilità tecnica: il supporto digitale dovrebbe rappresentare un notevole vantaggio nella possibilità di rendere accessibili quanti più prodotti possibile, dunque la loro cancellazione totale sembra essere un controsenso.

Un esempio palese di questa stortura è rappresentato dal caso della Virtual Console: tra Wii e Wii U, Nintendo aveva elaborato una piattaforma veramente lodevole e ben funzionante, un vero e proprio esempio virtuoso di come potrebbe funzionare un sistema di emulazione legale basato sulle piattaforme classiche a 8 e 16-bit. Certo, i prezzi erano comunque molto discutibili, ma l'elemento più critico è stata la mancanza di estensione della piattaforma alle console successive, togliendo completamente lo stimolo alla creazione di una libreria storica da parte degli utenti vista la mancanza di supporto a lungo termine. Sarebbe bastata una programmazione un po' lungimirante per rendere la Virtual Console un pilastro dell'offerta ludica Nintendo, se mantenuta in maniera progressiva di generazione in generazione invece di essere limitata a due console e poi disattivata, come caso paradigmatico del problema attuale di tutta l'impostazione degli store digitali.

Un auspicio per il futuro

L'eShop di Nintendo Switch, insieme all'Online, sono in continua evoluzione
L'eShop di Nintendo Switch, insieme all'Online, sono in continua evoluzione

Non sarà semplice, ma l'augurio è che Microsoft, Sony e Nintendo lavorino sulle proprie piattaforme in modo da costruire degli ecosistemi in cui gli account utenti registrati possano contare su una continuità che vada al di là delle suddivisioni generazionali tra console, per quanto riguarda gli acquisti effettuati. La costruzione di ecosistemi integrati va a vantaggio degli utenti ma assicura anche una maggiore fidelizzazione verso le compagnie, perché stimola il fatto di rimanere all'interno di una famiglia di prodotti attraverso il tempo e le generazioni di hardware, almeno fin quando queste continueranno a presentarsi in maniera tradizionale. Bisogna considerare che, in base ai numeri rilevati dalle analisi sul mercato, i prodotti fisici stanno diventando praticamente di nicchia rispetto agli acquisti in digitale e questo deve comportare un cambio di rotta anche per i produttori maggiori.

Delle piattaforme digitali "platform agnostic", ovvero che sussistono a prescindere dal dispositivo a cui si collegano, dovrebbero essere ormai il presupposto standard di qualsiasi fornitore di servizi di intrattenimento digitale ed è una cosa che sta diventando evidente anche nei videogiochi. Microsoft sta attuando il suo progetto con il Game Pass e gli account Xbox, anche Sony sta effettuando dei passi avanti su questo fronte, mentre Nintendo dovrebbe cercare di lavorare maggiormente sulla continuità nella gestione delle identità digitali dei propri utenti e dello storico degli acquisti. La speranza è che la chiusura degli store di Nintendo 3DS e Wii U rappresenti l'ultimo episodio di questo tipo, con la dismissione di un vecchio sistema in previsione di un cambiamento radicale nella gestione dei servizi, in attesa di vedere cosa succederà all'eShop di Nintendo Switch una volta che sarà arrivato il suo successore.