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Famicom Detective Club: 6 dettagli sulla visual novel di fine anni '80

Ci sono voluti ben trentatré anni ma, alla fine, Famicom Detective Club è stato localizzato per l'Occidente in una nuovissima versione rivisitata: in attesa della recensione, scopriamo qualche chicca sulla serie e i suoi personaggi

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   27/04/2021

Manca sempre meno al lancio di Famicom Detective Club: The Missing Heir & The Girl Who Stands Behind, la raccolta delle due visual novel investigative pubblicate rispettivamente nel 1988 e 1989 nel solo Giappone. Due racconti che incarnano appieno il murder mystery e sono stati confinati in terra natia per ben trentatré anni prima di essere finalmente resi accessibili anche ai fan occidentali - che nel tempo si sono dovuti affidare alla volenterosa traduzione di altri appassionati. Localizzati in inglese e aggiornati per Nintendo Switch, con una grafica ammodernata e filmati completamente doppiati, i due giochi ci permettono di riscoprire classici del loro tempo ma in chiave più moderna.

Vestiremo i panni del giovane protagonista, al quale possiamo dare il nome che preferiamo, trovandoci coinvolti in due casi molto peculiari dove il thriller sembra legarsi a doppio filo con l'orrore e il sovrannaturale. Nonostante l'entusiasmo di alcuni fan e il fatto che già a loro tempo fosse molto ben realizzata, la serie Famicom Detective Club potrebbe suonare nuova a molti di voi: abbiamo dunque deciso di approfondirla con sei dettagli che potrebbero incuriosirvi e, perché no, spingervi a darle la possibilità che merita.

L'ordine delle vicende è invertito

Famicom Detective Club: The Girl Who Stands Behind, Ayumi Tachibana
Famicom Detective Club: The Girl Who Stands Behind, Ayumi Tachibana

Famicom Detective Club: The Missing Heir, il primo capitolo pubblicato in due dischi datati il primo 27 aprile 1988 e il secondo 14 giugno 1988, è da considerarsi cronologicamente un sequel. Le vicende si collocano infatti dopo la prima, vera indagine del giovane protagonista: per mantenere coerente il fatto che siamo noi a sceglierne il nome, gli sviluppatori hanno adottato l'escamotage della perdita di memoria a seguito del nostro risveglio ai piedi di una scogliera.

Famicom Detective Club: The Girl Who Stands Behind, che segue la stessa formula di pubblicazione dell'originale su NES con un disco distribuito il 23 maggio 1989 e il secondo a poco più di un mese di distanza, il 30 giugno 1989, può considerarsi il capitolo pilota a livello cronologico poiché ci presenta invece il protagonista per la prima volta: viene raccontato come entra in contatto con il detective Utsugi e il modo in cui finisce a lavorare per l'agenzia investigativa di quest'ultimo, spiegando inoltre qualcosa di più sul passato del ragazzo. Infine, introduce il personaggio di Ayumi Tachibana e come anche lei abbia finito per bazzicare l'agenzia. A questo punto sta a voi decidere in quale ordine vorrete giocarli, se rispettando la pubblicazione originale oppure la cronologia degli eventi.

C'è un pizzico di Italia tra le fonti di ispirazione

Yoshio Sakamoto
Yoshio Sakamoto

Se da un lato Famicom Detective Club è stato ispirato da Portopia Renzoku Satsujin Jiken (The Portopia Serial Murder Case), precursore e primo esempio di visual novel, ideata da Yūji Horii, dall'altro troviamo invece un pizzico di Italia: Yoshio Sakamoto, al suo primo lavoro di scrittura proprio con questa duologia, ha infatti dichiarato che una delle sue più grandi ispirazioni è il regista Dario Argento.

I suoi film gli hanno insegnato che per realizzare prodotti efficaci bisogna imparare a gestire quattro elementi: il mood, inteso come tono o stile e da ricondurre, nel caso specifico di Argento, alle sue insolite colonne sonore; il tempismo; la prefigurazione, sfruttata per collegare gli eventi tra loro; da ultimo il contrasto, così da aumentare la tensione drammatica. Il desiderio di Sakamoto di riuscire a trovare il metodo ideale per trasmettere la paura, e gli insegnamenti tratti dalle opere di Argento, l'hanno spinto a omaggiarlo proprio con la serie Famicom Detective Club.

Un team di sviluppo d'eccezione

Gunpei Yokoi
Gunpei Yokoi

Nel suo essere di nicchia, Famicom Detective Club ha comunque vantato un team di sviluppo di tutto rispetto, composto da figure che oggi sono chiave all'interno dell'industria videoludica: uno, l'abbiamo già nominato nel paragrafo precedente, è Yoshio Sakamoto. Questa doppietta murder mystery è stato il suo primo lavoro di scrittura ma negli anni precedenti aveva già lavorato come game designer di giochi quali Donkey Kong Jr., Kid Icarus e soprattutto Metroid (utilizzando l'alias Shikamoto). Serie, quest'ultima, diventata poi il suo pilastro.

A seguire troviamo il producer Gunpei Yokoi, venuto a mancare nell'ottobre del 1997 e inventore nientemeno che del Game Boy, del Game & Watch e del famoso D-pad, nonché supervisore di diverse serie prodotte dalla nella divisione Nintendo Research & Development 1. Infine il director, Toru Osawa, padre della serie Kid Icarus e al lavoro nel corso dei suoi ormai trentasei anni in Nintendo su tanti altri giochi - per citarne alcuni, The Legend of Zelda: Ocarina of Time, Fire Emblem: Shadow Dragon and the Blade of Light, Fatal Frame II nella sua versione Wii, Fatal Frame: Maiden of Black Water e Astral Chain.

Effetto Colbert Bump

Famicom Detective Club, Ayumi Tachibana e il protagonista
Famicom Detective Club, Ayumi Tachibana e il protagonista

Ayumi Tachibana ha contribuito a far conoscere, sebbene parzialmente, la serie in Occidente grazie alla sua apparizione in Super Smash Bros. Melee per GameCube: inizialmente doveva essere parte del roster ma è stata tagliata fuori dalla versione finale proprio a causa della sua scarsa, per non dire inesistente, popolarità al di fuori del Giappone. Tuttavia le è stato comunque dato modo di rimanere nel gioco sotto forma di trofeo, la cui descrizione peraltro riporta diverse inesattezze sul personaggio. Ayumi appare inoltre come spirito in Super Smash Bros. Ultimate. ed è un costume ottenibile in Super Mario Maker dopo aver completato cento sfide in modalità esperto o superiore. Il fatto di essere stata resa nota al pubblico occidentale con Super Smash Bros. Melee è stato il primo passo verso la realizzazione del remake di Famicom Detective Club.

Cast a cinque stelle

Famicom Detective Club, il protagonista
Famicom Detective Club, il protagonista

Non solo l'originale Famicom Detective Club vantava un team di sviluppo di tutto rispetto, il remake punta in alto anche per quanto riguarda il doppiaggio: a dar voce al protagonista troviamo nientemeno che Megumi Ogata, il cui esteso curriculum vede Shinji Ikari di Neon Genesis Evangelion, Yukimura Sanada e Kosuke Anayama nell'anime di Samurai Deeper Kyo, Sailor Uranus in Sailor Moon e tantissimi altri ancora. Per Ayumi Tachibana torna, riprendendo lo stesso ruolo di ventiquattro anni fa nel capitolo per Satellaview intitolato Broadcasting Satellite Detective Club: The Past Lost to Snow, Yuko Minaguchi - già voce di Tifa Lockhart in Ehrgeiz, Pan e Videl in Dragon Ball Z, Dragon Ball GT e Dragon Ball Super, Momiji in Ninja Gaiden e Dead or Alive, giusto per fare alcuni esempi.

Non finisce però qui, perché Famicom Detective Club si affida anche ad altri veterani: Akio Ōtsuka (Solid Snake, Solidus Snake e Naked Snake/Venom Snake/Big Boss in Metal Gear), Atsuko Tanaka (Eleanor Varrot in Valkyria Chronicles, Layla Hassan in Assassin's Creed), Shin-ichiro Miki (Kurz Weber in Full Metal Panic!), Shigeru Chiba (Hojo in Final Fantasy VII Remake), Tomokazu Sugita (Alvin in Tales of Xillia e Tales of Xillia 2) e Yuu Kobayashi (Sasha Braus in Attack on Titan). Insomma, non si fa mancare davvero nulla.

Un pensiero anche per i collezionisti

Famicom Detective Club Collectors Edition

Se vi piace collezionare videogiochi, allora Famicom Detective Club ha qualcosa per voi: parliamo dell'edizione da collezione contenente entrambi i capitoli su una stessa scheda di gioco, un artbook contenente i personaggi, i concept art e documenti che mostrano i design dello sviluppo originale, due ristampe di volantini promozionali dell'uscita a fine anni '80 e una soundtrack con 75 canzoni, nella quale sono incluse anche tracce della versione Famicom. Purtroppo si tratta di un'edizione esclusiva per il mercato giapponese al prezzo di 9980¥ (circa 94$) e non è chiaro se sarà compresa la lingua inglese.