Presto Square Enix dovrà affrontare una sfida difficilissima nello sviluppo di Final Fantasy VII Remake: rigirare una delle scene più iconiche nella storia dei videogiochi, così famosa che la conosce persino chi non ha mai giocato l'originale del 1996 in tutto questo tempo. La morte di Aerith - nome che, all'epoca, fu traslitterato come Aeris, - colpì duramente il nostro immaginario collettivo, stabilendo uno standard che pochi titoli sono riusciti a raggiungere negli anni a seguire. Il merito va ricercato nella caratterizzazione del personaggio, tratteggiato divinamente dagli scrittori - Yoshinori Kitase, Tetsuya Nomura e Kazushige Nojima - che nell'arco di qualche ora conquista subito il giocatore, contrapponendo il suo inguaribile ottimismo e la sua gioia di vivere alle atmosfere cupe e fatalistiche in cui è immerso il mondo di Final Fantasy 7. Per capire meglio in che modo Square Enix e il nuovo director, Tetsuya Nomura, potrebbero rigirare la scena, dobbiamo prima fare un salto nel passato e analizzarla attentamente.
La scena originale
Prima di tutto, è importante collocare la scena nell'intreccio di Final Fantasy VII. Anche se non lo sappiamo, siamo alla fine del primo disco, in versione PlayStation: i protagonisti hanno dato la caccia a Sephiroth per impedirgli di mettere le mani sulla Materia Nera, un potente manufatto magico. Sephiroth intende utilizzare la Materia Nera per richiamare una meteora e infliggere un danno enorme al pianeta, il quale sarà costretto a ricorrere a tutto il suo Lifestream per risanarsi. Il Lifestream è letteralmente la linfa vitale del mondo e Sephiroth vuole assorbirla per diventare onnipotente. Venuta a conoscenza del suo piano, Aeris ha lasciato i nostri eroi e ha seguito Sephiroth fino alla Città Dimenticata dei Cetra, i suoi antenati, per trovare un modo di fermarlo. La morte di Aeris è in realtà divisa in cinque parti, compreso un combattimento con il boss Jenova∙LIFE.
La scena comincia una volta raggiunto l'altare in cui Aeris sta pregando e la telecamera riprende tutto da sopra le spalle di Aeris. Cloud, sotto il controllo mentale di Sephiroth, si allontana dagli altri - appaiono nella scena soltanto i personaggi che il giocatore ha inserito nel party principale - ed estrae la sua arma per uccidere Aeris. Le voci dei suoi compagni lo fermano e Cloud riprende conoscenza un attimo prima di sferrare il colpo fatale. La prima cinematica in computer grafica della scena comincia subito dopo. La telecamera inquadra prima Aeris, poi Cloud in primo piano, poi nuovamente Aeris, zoomando sul suo sorriso. All'improvviso, Sephiroth piomba dall'alto e trafigge Aeris con la sua spada Masamune. La telecamera indugia prima sulla lama che fuoriesce dal ventre di Aeris, quindi sui suoi occhi sgranati dall'incredulità, infine su un primo piano del compiaciuto Sephiroth. Non c'è nessuna musica di sottofondo, solo gli ultimi battiti di un cuore buono e generoso. Spietata, la telecamera inquadra freddamente Sephiroth che estrae lentamente la lama dal corpo ormai senza vita di Aeris che si accascia sul pavimento.
Il sussulto scioglie il fiocco rosa che la giovane porta tra i capelli dall'inizio del gioco, fermandolo con la sua Materia Bianca. Quest'ultima è l'antitesi della Materia Nera, un manufatto che consente ai Cetra come Aeris di comunicare col pianeta e di lanciare una potente magia che può combattere la Materia Nera. Era questo che Aeris stava facendo: stava comunicando col pianeta. Ma la Materia Bianca scivola via e la telecamera la segue mentre cade sul pavimento. Nel momento in cui la sferetta tocca il pavimento, comincia a suonare il main theme di Aeris che ha composto Nobuo Uematsu. I rintocchi fuori sincrono rimarcano una dissonanza concettuale: la stessa, triste melodia che ha introdotto Aeris nella storia, la accompagna nel momento della sua scomparsa. La musica inizia davvero solo quando la Materia Bianca precipita nel lago, chiudendo la cinematica. Poco dopo, ci ritroviamo davanti al motore poligonale del gioco.
La telecamera inquadra la scena in modo più diretto, così da mostrare in primo piano Cloud che sostiene il corpo di Aeris e Sephiroth, dietro di loro, che contempla il suo gesto. È una scena quasi statica, in cui i modelli poligonali grezzi e super deformed si esprimono più che altro a parole. Interrompendo i deliri di Sephiroth, Cloud riflette sul significato della morte di Aeris, che "non parlerà più, non riderà più, né piangerà... o si arrabbierà." Sephiroth schernisce Cloud e vola via, lasciando Jenova∙LIFE dietro di sé. In effetti, quello che Cloud e gli altri hanno inseguito finora non è neppure il vero Sephiroth - che sta ricostituendo il suo corpo altrove - ma una parte di Jenova che ha assunto le sue sembianze e che Sephiroth sta manovrando come un burattino. La battaglia con Jenova∙LIFE prosegue sulle note del theme di Aeris ed è uno dei pochi scontri che si conclude senza che i nostri eroi si mettano in posa, anche perché non c'è nulla da festeggiare. Terminato lo scontro, il party selezionato rende i suoi omaggi al corpo di Aeris, quindi Cloud la prende in braccio e la porta al centro del lago della Città Dimenticata.
Il funerale di Aeris è un'altra struggente cinematica in computer graphic. Cloud depone il corpo senza vita della giovine nelle acque del lago e la telecamera segue dolcemente i suoi movimenti, sempre sulle note della stessa musica. Poi la telecamera inquadra Aeris dal fondo del lago, i capelli e le braccia che si allargano intorno a essa. L'inquadratura si sposta in alto e osserva Aeris scomparire per sempre nel buio, lasciando un vuoto immenso nella comitiva di Cloud e dentro di noi.
Il Remake
Quando ha composto questa melodia, Nobuo Uematsu non sapeva che Aeris sarebbe morta più o meno a metà gioco, anche perché gli sceneggiatori stessi l'hanno deciso all'improvviso. All'epoca era più facile riscrivere e riprogrammare certe svolte nella storia, tant'è che a un certo punto Kitase e Nojima avevano pensato di uccidere tutto il cast tranne i tre personaggi che il giocatore avrebbe scelto per combattere lo scontro finale. Non è facile stringere un legame tra i giocatori e i protagonisti di un videogioco che possa scavalcare il momento in cui si spegne la console: sono pur sempre personaggi immaginari. Aerith, tuttavia, rappresentava qualcosa di più e in una storia incentrata sul significato e sulla forza della vita, uccidere un'eroina assolutamente positiva e ben caratterizzata, significava obbligare il giocatore a confrontarsi con l'ineluttabilità della morte e della perdita, contemporaneamente stimolando un odio naturale nei confronti di Sephiroth, una nemesi che a quel punto trascendeva persino il semplice significato di villain.
Uematsu aveva quindi composto la melodia di Aeris basandosi sull'idea che si era fatto del personaggio: una giovane pura e innocente che affrontava il presente col sorriso, nonostante vivesse un'esistenza tutt'altro che facile. In seguito, Uematsu ha ammesso che, se avesse conosciuto il colpo di scena in anticipo, forse avrebbe composto una melodia più drammatica per suscitare maggior tristezza nei giocatori; tuttavia, la melodia di Aeris che suona durante la sua morte ha ottenuto un effetto ancora più potente, ricordando al giocatore la vita della ragazza, il momento in cui l'avevano incontrata per la prima volta e tutti i valori per cui si è sacrificata. Rigirare questa scena non sarà facile, soprattutto perché i giocatori adesso sanno esattamente cosa aspettarsi. Nel 1996 le informazioni non si diffondevano come oggi e non tutti disponevano di una connessione a internet: in altre parole, per molti giocatori fu un colpo di scena straordinario e imprevedibile. La tragica sorpresa colse alla sprovvista gran parte del pubblico che, magari, aveva persino investito parecchie ore sulla crescita del personaggio come membro del party.
Oggi Square Enix dovrà fare i conti con una percezione profondamente diversa della storia di Final Fantasy VII e di Aerith come personaggio. Molti giocatori potrebbero addirittura decidere di non usarla mai e di concentrarsi sugli altri personaggi, quelli che sopravviveranno fino alla fine, e questa scelta di comodo, ma anche logica, influirebbe trasversalmente sul legame che dovrebbe instaurarsi tra Aerith e il giocatore. È dunque una bella gatta da pelare, secondo noi, e dubitiamo che Square Enix voglia ritoccare la storia perché non avrebbe senso, senza contare che per molti fan sarebbe semplicemente un oltraggio. Una soluzione ideale sarebbe quella di costringere il giocatore a usare Aeris per un certo periodo di tempo, impedendogli con qualche stratagemma di sostituirla nel party con gli altri comprimari, ma sarebbe una vera e propria forzatura. Quindi a Square Enix non resterà che seguire la storyline originale, consentendo ai giocatori una certa libertà di approccio con la consapevolezza che Aeris, a un certo punto della storia, abbandonerà il party.
Sull'esecuzione della scena in sé non c'è molto da dire. Oggi Square Enix ha accesso a una tecnologia ben più sofisticata che dovrebbe consentire a Tetsuya Nomura di girare una versione pressoché perfetta di quell'emozionante commiato. Alla luce di quanto scritto più sopra riguardo al connubio forse non espressamente voluto, ma dannatamente efficace, di musica ed immagini, a nostro avviso nulla andrebbe cambiato nel montaggio, ma semmai ampliato con l'annessione dei restanti membri del party nella scena dell'addio e una scelta più sofisticata e dinamica delle riprese. L'importante sarà mantenere lo stesso ritmo, la stessa atmosfera inquietante e angosciosa del delitto, lo stesso, puntuale rintocco degli ultimi battiti del cuore di Aerith. Siamo assolutamente curiosi di scoprire se Square Enix riuscirà effettivamente a riproporre la stessa scena, senza stravolgerne la potenza e il significato. Una cosa è certa: la morte di Aerith in Final Fantasy VII Remake non avrà lo stesso impatto che ha avuto nel 1996, quando in rete si diffusero addirittura miriadi di teorie circa la possibilità di resuscitarla. Speriamo solo che a Square Enix non venga in mente di implementare una famigerata missione per riportarla in vita... e il primo che parla di DLC, a letto senza cena.