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God of War, la classifica dal peggiore al miglior episodio

Per stemperare l'attesa di God of War Ragnarok, abbiamo stilato la classifica dei principali episodi della saga di Santa Monica Studio, dal peggiore al migliore.

SPECIALE di Lorenzo Kobe Fazio   —   02/11/2022

Manca ormai pochissimo a God of War Ragnarok, in arrivo il 9 novembre sia su PlayStation 4 sia su PlayStation 5. Le aspettative intorno al gioco sviluppato da Santa Monica Studio sono giustamente altissime e ci si attende un finale degno di questo nome per l'epopea di Kratos e Atreus, un epilogo che a ben vedere attendiamo da quattro anni, tanto è passato da quel fatidico momento in cui abbiamo lasciato il duo: un momento per molti versi anti-catartico, ben lontano dal rappresentare una vera e propria conclusione.

In attesa di conoscere il giudizio definitivo su questo sequel, con la nostra recensione che giungerà a brevissimo, è quasi d'obbligo fare un sunto della saga, un bilancio che in qualche modo ne tracci i picchi qualitativi e che, eventualmente, ne sottolinei anche le piccole défaillance incontrate sul cammino (che in questo caso specifico, lo diciamo subito, praticamente non esistono).

Senza alcuna intenzione di attribuirgli un valore assoluto e totalmente oggettivo, vi proponiamo la nostra classifica dei principali episodi di God of War, dal peggiore al migliore, un elenco per nulla definitivo e che vi invitiamo eventualmente a modificare, esplicitando nei commenti le vostre preferenze.

7 – God of War: Ascension

Un Kratos che non se la sta passando molto bene, proprio all'inizio di Ascension
Un Kratos che non se la sta passando molto bene, proprio all'inizio di Ascension

La pecora nera della saga, l'unico capitolo a cui si possono muovere reali, per quanto contenute, critiche. God of War: Ascension, pubblicato nel 2013 su PlayStation 3, cronologicamente è il punto d'inizio, l'origine del dramma - e delle carneficine - del dio della guerra, determinato a sfuggire dalla prigionia delle Furie, punizione a cui lo ha condannato Ares dopo il tradimento del patto di sangue che lo legava allo spartano.

Una trama non sempre all'altezza delle aspettative, nonostante le interessantissime premesse, un gameplay forse troppo classico e una modalità multiplayer di cui nessuno sentiva il bisogno, fanno di God of War: Ascension il punto più basso della saga, un capitolo imperdibile solo a patto di voler sapere tutto, ma proprio tutto sulle sfortune dell'indomito Kratos.

6 – God of War: Chains of Olympus

Kratos è stato costretto ad esplorare gli Inferi in Chains of Olympus
Kratos è stato costretto ad esplorare gli Inferi in Chains of Olympus

Nel 2008 la saga approda sulla piccola e potente PSP con God of War: Chains of Olympus, un episodio che non aveva alcuna intenzione di stravolgere i canoni artistici e ludici del brand, quanto di adattarli alle più contenute dimensioni della portentosa console Sony che in quegli anni tentava di contrastare l'irrefrenabile ascesa di Nintendo DS.

Chiunque ebbe la fortuna di godersi l'avventura confezionata eccezionalmente da Ready at Dawn Studios, concorderà sul fatto che God of War: Chains of Olympus sia uno dei capitoli più commoventi e toccanti con protagonista il povero Kratos, qui costretto, oltre ad eliminare centinaia di nemici e qualche divinità, ad incontrare e poi abbandonare lo spirito della figlia Calliope, assassinata da lui stesso, per permetterle di vivere l'eternità nel caldo abbraccio dei Campi Elisi.

5 – God of War: Ghost of Sparta

Il 'buon' Kratos non è mai andato per il sottile, neanche in Ghost of Sparta
Il "buon" Kratos non è mai andato per il sottile, neanche in Ghost of Sparta

L'altro capitolo su PSP, datato 2010, ha avuto il grande merito di mostrare al mondo intero quanto fosse performante l'hardware della console portatile di Sony. Sebbene narrativamente non tenesse il passo con il ben più drammatico ed ispirato Chains of Olympus, God of War: Ghost of Sparta aveva dalla sua un comparto tecnico semplicemente sbalorditivo.

Il dramma familiare di Kratos, alla disperata ricerca della madre e del fratello che nelle premesse dell'avventura crede ancora vivi, è un'ottima scusa per inscenare l'ennesima carneficina graziata da un frame-rate solido, da effetti visivi incredibili, da una mole poligonale che all'epoca non sembrava si potesse riprodurre su una console portatile. Dal canto suo, il gameplay di God of War: Ghost of Sparta non introduceva chissà quali novità, se non la possibilità di imbracciare lancia e scudo, in pieno stile oplita spartano, da utilizzare come interessante e gustosa alternativa alle classiche Lame del Caos.

4 – God of War (2005)

Tra i motivi del successo di God of War, non è sbagliato citare anche il caratteristico colore di pelle di Kratos che lo rende estremamente riconoscibile
Tra i motivi del successo di God of War, non è sbagliato citare anche il caratteristico colore di pelle di Kratos che lo rende estremamente riconoscibile

La prima volta non si scorda mai. L'esordio di Kratos risale all'ormai lontanissimo 2005, su PlayStation 2, con un gioco che tracciò una linea di demarcazione netta nel genere degli action tridimensionali e non solo.

Pur non inventandosi nulla, ma selezionando saggiamente caratteristiche ed elementi di gameplay già visti altrove, God of War seppe sbaragliare la concorrenza con pochi, ma ben definiti elementi distintivi. Innanzitutto, moltissimo lo fece l'ambientazione, la splendida Grecia classica con i suoi miti e le sue leggende. Inoltre, Kratos seppe conquistare il cuore di milioni di videogiocatori con il suo carisma, con la sua determinazione, ma anche con la sua intima e mal celata fragilità, frutto di traumi e rimorsi inconfessabili. Infine, elemento tutt'altro che secondario, le Lame del Caos si dimostrarono armi perfette per il sistema di combattimento, adrenalinico ma ugualmente profondo, che la saga di God of War volle proporre sin dall'inizio.

3 – God of War II

Alla voce combattimenti contro boss di dimensioni titaniche c'è una foto di God of War II
Alla voce combattimenti contro boss di dimensioni titaniche c'è una foto di God of War II

Si dice spesso che i sequel non riescano a reggere il confronto con l'originale, ma non è sicuramente il caso di God of War II che con l'episodio del 2007, sempre per PlayStation 2, ridefinisce gli standard qualitativi della saga, offrendo ai fan un capitolo ancora più esplosivo e convincente sotto ogni punto di vista.

Dall'apprezzata varietà degli scenari, al comparto grafico che spinge al limite la console a 128-bit di Sony, God of War II stupisce soprattutto per la quantità di boss che Kratos affronta nella sua epopea. A conti fatti mancano reali novità e la trama sfrutta un espediente narrativo già all'epoca piuttosto inflazionato, il classico viaggio nel passato, ma una regia digitale più matura ed un ulteriore approfondimento psicologico del Fantasma di Sparta, hanno concorso all'apprezzamento unanime del secondo capitolo del brand.

2 – God of War (2018)

Cambia scenario e mitologia di riferimento, ma l'eterna sofferenza di Kratos è rimasta al suo posto anche nel God of War del 2018
Cambia scenario e mitologia di riferimento, ma l'eterna sofferenza di Kratos è rimasta al suo posto anche nel God of War del 2018

Il nuovo God of War è il capitolo che ha semplicemente cambiato tutto, una rivoluzione da alcuni sofferta, ma che ci ha indiscutibilmente regalato una delle migliori esperienze che la passata generazione di console è stata in grado di offrirci.

God of War ricalibra completamente il gameplay a partire dalla rinnovata visuale dietro le spalle di Kratos, dando un peso sensibilmente maggiore all'esplorazione e, soprattutto, inspessendo enormemente la componente ruolistica. Inoltre, mescola le carte anche sul fronte narrativo, trascinando il protagonista in un contesto completamente diverso, la mitologia norrena, con un figlio a carico, il giovane Atreus, doppio ed insieme spalla che traccia, testimonia ed indirizza l'ulteriore maturazione del protagonista.

Un capolavoro quasi privo di difetti, nonché tassello fondamentale per comprendere e godersi al meglio Ragnarok.

1 – God of War III

Il punto più alto toccato dalla saga in termini di gore, violenza e adrenalina profusa, uno tra i videogiochi più coinvolgenti, esaltanti e divertenti di ogni tempo.

God of War III è pura apoteosi, ebbrezza, eccitazione, una boss rush indimenticabile, intramezzata da scenari maestosi da attraversare risolvendo puzzle e ricacciando agli inferi sparuti gruppi di mostruosità, utili solo per tenersi in allenamento in vista dell'ennesima divinità da eliminare nel modo più cruento e doloroso possibile.

Graziato da una regia digitale ineccepibile e da un comparto tecnico che mostrava tutte le potenzialità del Cell di PlayStation 3, God of War III è tutt'ora uno dei capisaldi del genere, insuperato (e insuperabile) nel ritmo e nella progressione dell'avventura.