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Hogwarts Legacy: la magia della scuola di Harry Potter attraverso un tour fotografico

In questo speciale vi accompagneremo in un viaggio visuale all'interno del magico mondo di Hogwarts Legacy.

Hogwarts Legacy: la magia della scuola di Harry Potter attraverso un tour fotografico
SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   24/02/2023

I motivi per cui siamo così attratti dai videogiochi sono tanti e differenti per ogni individuo. C'è chi cerca l'interazione, chi la possibilità di forgiare una storia a partire dalle sue decisioni, chi lo fa per divertirsi con gli amici e chi per gustare paesaggi sonori difficilmente esperibili altrimenti. Però, c'è sempre qualcosa di più immediato alla base di tutte queste eterogenee circostanze: il colpo d'occhio; il primo impatto visivo. Prima ancora di scegliere quale gioco scaricare o acquistare per divertirsi da soli o in compagnia, veniamo attratti dalla fantomatica "copertina", fonte iconografica per eccellenza, matrice dell'interesse scopico e porta della possibile esperienza senso-motoria che cela seducentemente dietro i suoi tratti marcati e i suoi caratteri accattivanti. Oggigiorno, poi, abbiamo molti altri modi di venire a contatto con una data esperienza videoludica, primi tra tutti i trailer e le presentazioni all'interno di conferenze osservate con sempre maggior fervore da schiere di appassionati e non solo, spinti a seguire convegni e disquisizioni di ogni tipo pur di rimanere aggiornati riguardo le ultime novità di uno dei settori più in voga del nuovo millennio (oppure, per vedere l'ennesima star da celluloide fare una "comparsata" per presentare un premio o per annunciare la sua partecipazione a un progetto più o meno di spicco, almeno fino a che non era noto il suo coinvolgimento). In ogni caso, sono sempre i nostri occhi (e le nostre orecchie) i primi a entrare in contatto con un determinato videogioco.

L'aspetto audiovisivo è fondamentale (anche se assolutamente non indispensabile) e, data la sua inflazionata presenza, sempre in prima linea a ricevere commenti su commenti di fanatici e detrattori, spesso ci dimentichiamo realmente di quanto importante sia il legame che sancisce la nostra percezione di un mondo fittizio, composto da radici di codice e brezze elettroniche. Esso diviene plausibile grazie a un minuzioso (il più delle volte) lavoro di costruzione da parte di artisti del settore, uniti nell'unico scopo di creare qualcosa di coinvolgente, appagante e, passaggio più importante, illusorio.

Così, abbiamo deciso che mondi come quelli appena descritti, presenti in gran quantità all'interno di questo settore così affiatato, meritano di tornare protagonisti, anche se solo per qualche riga, della percezione del pubblico. Da qui nasce l'idea di prendere un titolo, nuovo o vecchio che sia, e di esplorarlo sotto una lente diversa, distaccata dalla qualità complessiva del prodotto (sappiamo fin troppo bene quanto la componente visiva possa rivelarsi un'infida tentatrice al momento dell'effettiva discesa nel tessuto ludico). Il nostro intento è quello di provare a comunicarvi le caratteristiche che più ci hanno colpito durante la nostra avventura, le piccolezze, le sfumature che magari passano inosservate procedendo da un punto A ad un punto B per consegnare qualche frammento di informazione o durante un combattimento al cardiopalma.

Vogliamo omaggiare metà dell'essenza alla base di questo medium audiovisivo: il comparto grafico. Lo faremo partendo proprio da un ritorno in un mondo magico che già conoscevamo, ma la cui familiarità non ha impedito di trovarvi momenti di pura sorpresa: Hogwarts Legacy.

Ritorno a Hogwarts

Hogwarts Legacy: la scuola di magia e stregoneria incorniciata da un tramonto spettacolare
Hogwarts Legacy: la scuola di magia e stregoneria incorniciata da un tramonto spettacolare

L'universo di Harry Potter è sempre stato molto attaccato al macrocosmo dell'immagine. A partire dalle copertine delle prime edizioni della saga scritta da J.K. Rowling, la tragicomica storia del mago segnato dal male ha attivato un atto percettivo nei lettori che si è tradotto non molti anni più tardi in una delle trasposizioni più fortunate della storia del cinema, contribuendo a costruire un mondo dapprima immaginato e poi realizzato. Il fatto che l'autrice stessa sia dietro a molti degli elementi visivi alla base dei film ha permesso di creare anche una certa coerenza iconica tra produzioni differenti e svela immediatamente la ragione della nostra sensazione di familiarità con il mondo di gioco di Hogwarts Legacy.

Hogwarts Legacy: l'importanza del comparto visivo
Hogwarts Legacy: l'importanza del comparto visivo

Dopo i primi, turbolenti momenti di introduzione nel contesto narrativo, arriviamo al vero protagonista: la scuola di magia e stregoneria magicamente immersa nelle Highlands scozzesi. Per qualche (non più) bizzarra coincidenza, sentiamo di conoscere quel luogo, pur non avendo mai attraversato realmente quei corridoi o quelle sale. La nostra mente ha iniziato a creare associazioni con altre immagini simili, messe in relazione diretta con il gioco: quelle degli otto film della saga originale più i tre Animali Fantastici (oltre alle strutture iconiche e alle vedute, siamo sicuri di aver perfino individuato l'angolo del portico dove Piton, in Harry Potter e la pietra filosofale, prende da parte il professor Raptor con fare minaccioso, mentre Harry passa loro accanto indossando il mantello dell'invisibilità).

La qualità scopica di un prodotto come Hogwarts Legacy passa anche attraverso i collegamenti mnemonici con ciò che conosciamo già: non possiamo scindere l'entusiasmo collettivo nei confronti di questo gioco dal nome e dall'eredità alle sue spalle. È anche questo che aiuta il nuovo titolo di Avalanche Software a creare sbigottimento e meraviglia: un boschetto fitto e oscuro non è cosa mai vista, ma se risponde al nome di Foresta Proibita, allora state pur certi che provocherà un certo grado di esaltazione in più di qualche individuo.

Hogwarts Legacy: la vetrata che staziona sopra l'ingresso della serra della scuola
Hogwarts Legacy: la vetrata che staziona sopra l'ingresso della serra della scuola

Ciò non significa che gli artisti e designer del team si siano seduti sugli allori e abbiano semplicemente utilizzato il lavoro di qualcun altro, anzi. Una delle migliori esperienze che abbiamo provato durante le nostre avventure è stata proprio quella di trovare degli appigli iconici all'interno di un mondo che, a tutti gli effetti, è nuovo e inesplorato. Mettere piede per la prima volta nella Torre di Astronomia o nella Sala Centrale (luoghi visivamente appena accennati nei film) lascia di stucco proprio per la loro presenza indiscriminata.

La differenza tra lo spazio filmico e quello del videogioco esplorativo è la sua democratizzazione in quest'ultimo: la sedia all'angolo del corridoio di una villa ha la stessa importanza della scalinata all'ingresso perché non c'è una mente organizzatrice a pilotare severamente lo sguardo, ma più menti che concorrono alla sua lettura, ovvero quelle dei singoli giocatori.

Hogwarts Legacy: la zona delle aule di apprendimento della arti magiche è un capolavoro di architettura videoludica
Hogwarts Legacy: la zona delle aule di apprendimento della arti magiche è un capolavoro di architettura videoludica

Così, come noi siamo rimasti rapiti dalle volte a crociera intarsiate di gemme e preziosi, a ricreare il firmamento, qualcun altro preferirà il magico soffitto della Sala Grande o le floreali arcate del dormitorio dei Tassorosso. Il castello è strutturato appositamente per creare stupore. È una mappa nella mappa: lo dimostra la sua struttura stratificata, cangiante, fortemente caratterizzata nella divisione degli ambienti.

Troviamo dei veri e propri microbiomi architettonici, dalla zona della serra, fino all'atrio subito fuori l'aula di Difesa contro le Arti Oscure. In ogni area risuona una storia strillata da immensi arazzi, file sconclusionate di quadri e colonne di ogni forma e stile.

Camera con vista

Hogwarts Legacy: l'esterno del castello è impressionante tanto quanto l'interno
Hogwarts Legacy: l'esterno del castello è impressionante tanto quanto l'interno

Hogwarts non è uno spettacolo solo all'interno, ma anche all'esterno. Ogni mattone che compone il castello concorre a incidere la silhouette di quest'ultimo sul paesaggio circostante, qualsiasi sia la direzione da cui lo si guardi. Anche a miglia di distanza, con solo alcune guglie che sporgono da tetti o tra gli alberi, la struttura riesce a impadronirsi della scena con la sua mastodontica presenza. Eccola che spunta ora tra i camini di Hogsmeade, ora tra le creste montane a picco sul mare verdeggiante della Foresta Proibita.

Ogni orario del giorno sembra concepito per mettere in risalto le qualità iconiche di Hogwarts. Che sia avvolto dalla nebbia alle prime luci dell'alba, o invaso dai cieli terzi di mezzogiorno, oppure fustellato dagli ultimi raggi del sole crepuscolare, o, ancora, pervaso dalle severe e mistiche tonalità indaco, interrotte sporadicamente dal calore vernacolare proveniente dalle piccole finestrelle delle zone comuni, il castello rimane un enigma di straordinaria fotogenia.

Hogwarts Legacy: di notte il castello sembra uscito direttamente dalla copertina dei libri
Hogwarts Legacy: di notte il castello sembra uscito direttamente dalla copertina dei libri

Però Hogwarts non è solo la roccaforte sul lago, ma anche i suoi immediati dintorni, presenze ancora più familiari degli sconfinati corridoi. Il ponte di legno che collega il quadriportico antistante la torre dell'orologio alle zone del capanno del custode e della torre dei gufi riporta direttamente agli accorati dialoghi filmici tra Harry e il professor Lupin ne Il prigioniero di Azkaban, come anche i tre monoliti e la discesa verso la futura dimora di Hagrid creano un'associazione immediata con Malfoy che viene malmenato vigorosamente da Hermione (sempre nel medesimo film).

Su di una scopa è possibile raggiungere i punti più remoti e inaccessibili del castello, su, fino alla punta delle guglie gotiche o giù, tra le spaccature nella roccia che si mescolano armoniosamente con le fondamenta, costellate su un lato da qualche fessura vitrea nel terreno, a indicare la presenza della casa comune di Tassorosso.

Hogwarts Legacy: tramonto alla torre di astronomia
Hogwarts Legacy: tramonto alla torre di astronomia

Stazionando nei cortili interni sembra di trovarsi imprigionati in una fortezza senza vie di fuga, con torri che toccano il cielo e non lasciano scampo, preoccupazione ricorrente se non fosse per qualche studente impertinente che scorrazza tra i ponti sospesi a cavallo della propria scopa.

Dalla torre di astronomia tutto sembra a portata di mano, con una distanza che ne esce azzerata, privata del suo significato, alla mercé delle nostre fantasticazioni sulle avventure che paiono così accessibili; intanto, qualche studente punta lo sguardo verso il cielo, alla ricerca di risposte nelle costellazioni. Ed eccola lì, parzialmente nascosta da una collinetta, la terra dello svago: Hogsmeade.

Le mille facce di Hogsmeade

Hogwarts Legacy: Halloween a Hogsmeade
Hogwarts Legacy: Halloween a Hogsmeade

Seguendo una strada lastricata, quasi a parodiare il sentiero che Dorothy e compagnia percorrono ne Il mago di Oz, eccoci arrivati al ponticello in legno e pietra che traghetta il giocatore nell'ancora più magico mondo di Hogsmeade. Il personaggio ripete spesso come sembri che tutte le strade portino alla ridente cittadina, ma sarebbe più corretto dire che tutte le strade portano ai Tre Manici di Scopa. Cuore pulsante del borgo, è impossibile evitare la stravagante locanda, dato che ogni viuzza sfocia nelle sue immediate vicinanze. I festoni floreali o tematici (a seconda della stagione) si diramano in aria a partire dal tetto della locanda, come a indicare le possibili strade da percorrere.

Anche Hogsmeade è un luogo che si regge interamente sulle associazioni del pubblico con quanto già conosce. Tomi e pergamene ne è un esempio: appena la scala appare magicamente, è impossibile non rivivere la scena della presentazione del libro di Gilderoy Allock che introduce il tenebroso Lucius Malfoy interpretato da Jason Isaacs. Poi Mielandia, luogo di meraviglie e "amarcord", con i suoi colori sgargianti e le sorprendenti ultime trovate dell'industria dolciaria del mondo magico.

Hogwarts Legacy: la scuola di magia vista da un cortile nei pressi di Hogsmeade
Hogwarts Legacy: la scuola di magia vista da un cortile nei pressi di Hogsmeade

La piazza a nord cattura lo sguardo ogni qualvolta ci si teletrasporta con la Metropolvere per andare da Stratchy&Sons, tra i tavolini dei locali, l'alto edificio postale con tanto di nicchie per far riposare i gufi messaggeri e il grande albero che sembra in procinto di inglobare la statua del fondatore del borgo, Hengist di Woodcroft.

Fuori dal centro cittadino le sorprese non sono finite. Il cimitero, specialmente al chiaro di luna, rende il panorama urbano degno di un film dell'orrore ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm. All'opposto, il parco che precede la via per la stazione dove fa capolino l'Espresso per Hogwarts imprime la vista dei tetti asserragliati di un'aura incantata, difficilmente descrivibile a parole.

Luoghi dello stupore, echi del piacere

Hogwarts Legacy: grotte e paesaggi naturali inediti meravigliano tanto quanto i corridoi della scuola
Hogwarts Legacy: grotte e paesaggi naturali inediti meravigliano tanto quanto i corridoi della scuola

Nonostante Hogwarts rappresenti di per sé una mappa di gioco stratificata, seguita a ruota dal villaggio di Hogsmeade, il mondo di gioco non si ferma a questi due nuclei, ma va molto oltre, aprendo al giocatore un territorio tutto da scoprire: le Highlands. Tra rovine di castelli secolari, paludi oscure e scogliere imponenti, le terre di Scozia non falliscono nello stupire il giocatore che vi si avventura. Le piume del nostro ippogrifo vibrano, mosse dai venti del nord, mentre le sue zampe sfiorano la superficie dell'oceano, il cui impeto riversa sulla costa rocciosa.

Oltre questi luoghi, al crocevia tra plausibile e fantastico, ci si dirige nelle viscere della terra attraverso fessure naturali nascoste dall'edera o portali magici che conducono in caverne impossibili, scolpite da forze che vanno oltre la nostra comprensione. Qui, dettagli in oro su pietre naturali lavorate segnano la via da seguire, in direzione di prove catartiche.

Hogwarts Legacy: nelle viscere del mondo magico
Hogwarts Legacy: nelle viscere del mondo magico

Tornati a riveder le stelle, ecco luoghi d'interesse che si disperdono a vista d'occhio. Alberi imponenti crescono nei luoghi più impensabili, nascondendo le creature più peculiari, che spaziano da piccoli esseri rotolanti a mastodontiche divinità al confine tra terra e mare. E, come zoologi assetati di conoscenza, li catturiamo e rinchiudiamo in teche magiche dove possiamo ammirarli, accudirli, giocarci.

In verdi pascoli scorrazzano le nuove cucciolate di Mooncalf (simpatiche creature dai lunghi colli e dagli occhi a palla), sulla bianca spiaggia riposa un ippogrifo al sole, in cupe paludi le sagome di scheletrici Thestral volano davanti all'imponente luna. La visione di questi animali immaginari in gabbie senza sbarre reca un'inaspettato senso di serenità. Le loro movenze, i loro colori, le loro sfumature concorrono a creare un certo grado di attaccamento, tanto che per alcuni risulterà più appagante passare del tempo in questi spazi alternativi che non in quello principale proposto da Hogwarts Legacy.

Hogwarts Legacy: un ippogrifo al sole
Hogwarts Legacy: un ippogrifo al sole

E qui si immette nel discorso la Stanza delle Necessità. Questo luogo di confine, terzo spazio esperienziale che stacca con la caotica vita incantata del protagonista dell'avventura, è un ambiente atemporale, dove tutto sembra fermarsi in una stasi sensoriale coadiuvata dalla componente visiva che lo fonda.

La particolarità della Stanza delle Necessità sta proprio nel poterla rendere visivamente propria. Mentre il commento musicale è imposto, al giocatore viene lasciato campo libero su come arredare questo spazio. Ed ecco che, con un colpo di bacchetta, una pioggia di colore cola dall'alto verso il basso lungo i dettagli della stanza, con la camera che si muove leggermente sull'asse in senso orario discendente. Un altro colpo di polso e il soffitto diventa la cupola di una chiesa gotica. Un altro ancora e appare un tavolo da lavoro che fluttua sinuosamente in attesa di essere posizionato in questo o quell'altro angolo.

Hogwarts Legacy: la stoicità di un Graphorn e un mantello mosso dal vento
Hogwarts Legacy: la stoicità di un Graphorn e un mantello mosso dal vento

Il piacere scopico deriva anche dal modo in cui gli elementi interagiscono con il mondo circostante, i loro movimenti, la loro implementazione nella realtà fisica che abitano. Vedere un colore espandersi magicamente in maniera plausibile su di un oggetto invece che cambiare repentinamente, come se si stesse scorrendo un catalogo online, va oltre la nostra fruizione quotidiana di immagini e si immette in un regime visuale che colleghiamo a determinate esperienze circoscritte. Fornire coerenza e continuità è l'afrodisiaco più potente per l'occhio umano.

Abbiamo viaggiato parecchio nello splendido mondo immaginifico di Hogwarts Legacy; quindi, forse è il caso di fermarsi e concludere questa prima ode al visuale. Torneremo presto a elogiare le qualità visive di altri mondi di gioco. Nel frattempo, fateci sapere nei commenti quali videogiochi vorreste vedere analizzati in futuro, consigliando anche titoli che magari sono passati in sordina, ma che ritenete debbano essere lodati per la loro pervasività scopica.