Di ILL si può dire proprio tutto, tranne che a guardarlo lasci indifferenti. Feroce proprio come le creature che abitano questo videogioco horror ultra realistico, ILL torna a mostrare il suo terrificante grugno insieme a grandi novità. Il titolo sviluppato da Team Clout sarà infatti pubblicato da Mundfish Powerhouse, nuova etichetta editoriale dello sviluppatore russo di Atomic Heart. Come dicevamo, a guardarlo non lascia certo indifferenti, merito del suo immaginario disturbante, di un certo afflato cinematografico e di un gusto per l'eccesso ormai raro da trovare nei videogiochi. Certo, ci mette lo zampino anche la realizzazione grafica incredibilmente efficace, che sfrutta le ultime tecnologie dell'Unreal Engine 5.
Tutto così bello da non sembrare vero. Potrebbe essere il sottotitolo di ILL, vista e considerata la sua travagliata storia produttiva. Di questo horror si parla già da moltissimi anni, ovvero dal momento in cui ha fatto il suo debutto nel 2021 con una serie di concept trailer di pochi secondi. Quelli sì, troppo belli per essere veri. A lungo, dopo quell'audace presentazione, il progetto è rimasto nel silenzio totale, tanto che in molti si sono chiesti - con una certa insistenza - se non si trattasse dell'ennesimo vaporware che, nel tempo, sarebbe semplicemente sparito nel nulla.
C'era però anche un ulteriore particolare da tener conto, ovvero che ILL non sarebbe stato solo un altro videogioco mai nato e sparito, perché Team Clout aveva anche aperto un Patreon che, ancora oggi, conta oltre 2500 membri e macina circa 1000 dollari al mese. E senza offrire assolutamente nessuna promessa in cambio. È chiaro quindi che le posizioni fossero ancora più polarizzate, e che dopo scandali più o meno recenti di videogiochi "troppo belli per essere veri" come The Day Before, fosse lecito domandarsi se ILL rappresentasse una presa in giro oppure no. E invece eccolo, dopo quasi due anni di assenza, a mostrarci un incubo a occhi aperti che questa volta conta anche su dei virtuosismi registici impossibili da ignorare. Questo perché nel frattempo Team Clout è cresciuto e conta circa 50 persone, alcune delle quali hanno lavorato nel cinema per pellicole come V/H/S/Beyond e Longlegs, oppure per serie TV come IT: Welcome to Derry.
Il videogioco degli eccessi
Concentriamoci su quello che abbiamo visto, dal momento che in questi giorni abbiamo avuto il più generoso assaggio di ILL sin dal momento del suo annuncio. La prima cosa che colpisce lo spettatore è il design delle creature. Maxim Verehin, il co-fondatore di Team Clout, ha recentemente dichiarato che il bestiario che andremo ad affrontare in ILL sarà molto vasto. Tutte quelle che abbiamo visto sembrano avere un tratto comune: la deformità. Le prime sequenze del trailer sono una carrellata di orrori: glabri, nudi, dai volti stravolti quasi mangiati dalle zanne che hanno in bocca. Li vediamo muoversi in gruppo, storditi, ma poi attenti quando si accorgono della nostra presenza, pronti a seguire con lo sguardo questa nuova preda da divorare.
Su questo punto Verehin ha dichiarato che i nemici non saranno sempre consapevoli della presenza del videogiocatore e che potremo osservarli banchettare con le vittime convinti che nessuno li stia guardando, oppure infierire sui loro corpi. Abbiamo avuto un breve assaggio di questo crudele comportamento nel trailer gameplay: da lontano si nota una di queste creature prendere a pugni la carcassa di un uomo. Distogliere lo sguardo è impossibile, d'altronde ILL è un horror di percezione, che fa leva su sensazioni universali come la paura per l'ignoto, la morbosità e il disgusto.
In effetti è proprio il disgusto uno dei leitmotiv che Team Clout ha cercato di inserire in ogni aspetto della produzione di ILL. Verehin dice che si sono ispirati soprattutto ai film horror degli anni '80 e '90, specialmente a quelli basati sulla fisicità e sulle trasformazioni del corpo. C'è un'etichetta che con il tempo è stata attribuita a queste produzioni: body horror. A volte questa nicchia sembra affollatissima, dal momento che sono molti gli horror che hanno a che fare con gli stravolgimenti del corpo umano, ma è chiaro che tra le ispirazioni del team russo ci siano le opere di John Carpenter, e in particolare La cosa, e la prima parte della carriera di David Cronenberg, con pellicole come Brood - La covata malefica e La mosca. C'è anche quella fisicità corrotta che animava le opere letterarie di Clive Barker.
Perfino il personaggio che controlliamo - tutt'ora avvolto nel mistero - sembra aver ereditato quella psicologia impermeabile all'orrore tipica degli anni '90 ed è pronto a opporsi alla minaccia mutante senza battere ciglio. Nel trailer lo vediamo armato di tutto punto con revolver e fucili di ogni tipo. Secondo le parole di Verehin, ILL sarà un horror narrativo, che ci calerà nei panni di diversi personaggi impegnati in situazioni estreme. Alcuni di essi avranno a che fare con inseguimenti disperati (come quello mostrato nel trailer gameplay), altri con scontri all'ultimo sangue. C'è da dire che nel trailer le creature sono letteralmente implacabili, le vediamo aprire le porte per stanare il giocatore, e poi camminare senza alcuna paura della minaccia del fucile. Non si fermano nemmeno quando, dopo un colpo di arma da fuoco, il braccio gli finisce in mille pezzi.
Body Horror
È una prospettiva sul body horror che i membri di Team Clout vogliono raccontare fin nel più disgustoso dettaglio. Il trailer insiste sul particolare degli arti mutilati, lasciandoci presagire che i mostri troveranno altri modi per attaccare il giocatore anche in condizioni di svantaggio. In generale è proprio la perizia con cui le ferite sono rappresentate a colpire duro: il gioco ha un immaginario molto forte, quasi ripugnante, e questo senso di malessere è acuito dal modo in cui i corpi degli avversari si piegano, ignorando le regole anatomiche, si deformano, si espandono o si restringono. A questo si aggiunge chiaramente la repulsione per come possiamo agire sul loro corpo martoriato. Spezzandolo ulteriormente.
Nei pochi minuti del videogioco che abbiamo avuto modo di vedere, abbiamo già patito nel vedere i corpi di questi mostri incurvarsi, aprirsi, trasformarsi. Alcuni sembrano dei classici zombie (anche se Verehin si è affrettato a confermare che non saranno non morti) che ci aggrediscono perfino lanciandoci contro oggetti che trovano a portata di mano, altri sono giganti, capaci di allungarsi per colmare in un lampo la distanza tra loro e la preda umana.
C'è spazio poi per aberrazioni ancora più raccapriccianti: mostri che avanzano strisciando compatti, quasi fossero un'unica entità a più teste. Dei piccoli, diabolici neonati che gattonano e poi si alzano su due gambe per lanciarsi contro il protagonista. Un gigantesco mutante che sembra crescere a dismisura fino a trovarsi prigioniero dei claustrofobici corridoi della base segreta in cui è ambientato il videogioco.
Non c'è una singola parola o una lettera: ILL è un videogioco che sa raccontare tutto di sé anche solo attraverso le immagini. Un titolo sporco, inquietante e straordinariamente esplicito. Verehin dice che in un contesto cinematografico in cui l'horror si è accostato a un linguaggio più psicologico e sottile, con fantasmi e presenza invisibili, ILL vuole essere una ferita spalancata su quelle storie dove sono il sangue e le viscere a far paura, a provocare sensazioni nello spettatore. Dove il dolore è tangibile per merito di un realismo estremo, ingrediente fondamentale perché tutta questa magia orrorifica funzioni a dovere.
Un breve assaggio di orrore
Questi due trailer di ILL avevano il non facile compito di spazzare via i dubbi di un'utenza sempre più scettica di fronte a quanto mostrato in precedenza. Questa volta c'è un publisher (che tra l'altro ha dovuto affrontare accuse molto simili ai tempi dell'annuncio di Atomic Heart), e c'è un trailer che finalmente sembra un gioco vero e proprio e non più una promessa. Inoltre Verehin e Igor Alaniia, brand manager di Mundfish, non si stanno di certo risparmiando sulla comunicazione.
Non tutte le resistenze però sono vinte. C'è ancora chi pensa che il trailer sia troppo bello per essere vero, e che accusa Team Clout di aver applicato artificialmente un HUD su un video realizzato ad arte. Verehin non ha mai nascosto negli anni l'inesperienza del team e i problemi produttivi che il suo videogioco stava affrontando. In questo momento, con l'aiuto economico e la maturità di Mundfish, Team Clout sembra finalmente avere per le mani gli strumenti per trasformare questo progetto in qualcosa di tangibile. Tanto che, appena 48 ore dopo il trailer della Summer Game Fest, è stato diffuso anche un gameplay di appena due minuti, con una piccola sessione che ha tutta l'aria di essere il videogioco in movimento. Non c'è molto: il personaggio sfugge a una creatura, apre una porta con due colpi ben assestati di una chiave a pappagallo e poi raccoglie una pistola e spara a un mostro. Il tutto in quell'atmosfera opprimente che abbiamo visto nei trailer. È poco, nulla di particolarmente esaltante se si fa eccezione per la resa grafica, ma esiste. Ed è probabilmente lì per mettere a tacere chi è ancora scettico.
ILL è ancora avvolto nel mistero, non sappiamo molto della struttura di gioco, della sua varietà e nemmeno della narrativa, ma una cosa è certa: ILL vuole esistere al di là delle numerose polemiche che lo hanno riguardato. Dopo anni di accuse e di promesse, questo è già un primo, importantissimo, passo.