Hazelight Studios sembra avere una passione per i videogiochi cooperativi: dopo il successo di A Way Out, che ha messo in scena una rocambolesca ma funzionale fuga di prigione, è arrivato il turno di It Takes Two. Presentato con il primo trailer ufficiale nel corso dei The Game Awards, il nuovo titolo dello studio di sviluppo svedese ruota attorno allo stesso concetto che ci ha visti protagonisti, assieme a un amico, della storia di Vincent Moretti e Leo Caruso. Questa volta però non c'è un carcere da cui scappare, né vestiremo i panni di due criminali, anzi il tono tanto della narrazione quanto del gameplay in sé non potrebbe discostarsi di più: sempre seguendo la logica della cooperazione (online o locale), saremo chiamati a interpretare Cody e May, marito e moglie trasformati in bambole da un incantesimo e catapultati in un mondo al di là dell'immaginazione, dove l'imprevisto è sempre dietro l'angolo e per uscire dal quale saranno costretti a collaborare. Chissà, forse saneranno anche le crepe del loro rapporto.
Come in un film Pixar
La prima impressione che si ha guardando il trailer è di trovarsi davanti a un film Pixar. Hazelight ha confezionato un gioco che per concept, stile e atmosfera si sposa benissimo con alcune produzioni della casa cinematografica. Irriverente, colorato, impreziosito da un umorismo che sembra sempre cogliere il momento giusto, It Takes Two ci invita a intraprendere un viaggio folle ed entusiasmante, il cui nucleo ludico è la cooperazione ma a livello narrativo è di nuovo l'amore a farla da padrone. Un modo di raccontarlo diverso dal recente Haven, che si concentra sul fuoco vivo di un sentimento giovane e bruciante: quella di Cody e May al contrario è una fiamma spenta, che potrebbe essere ravvivata proprio da questa cooperazione forzata. Insieme sono più forti, migliori, e solo imparando a capire e colmare le reciproche mancanze riusciranno a superare le dirompenti sfide che si troveranno davanti - come ad esempio pilotare un paio di mutande o fare il DJ in un vivace night club. Hazelight è ancora una volta pronta a dare il massimo, scegliendo un approccio più allegro per riproporre un sistema di gioco conosciuto e affermatosi nel tempo.
Riprendendo le parole di Josef Fares, It Takes Two è la somma delle precedenti esperienze, un nuovo punto di partenza per fare sempre meglio collegando narrativa e meccaniche di gioco per un'esperienza ancora più fluida. Naturalmente solo provando il gioco sarà possibile comprendere fino in fondo i passi avanti mossi dallo studio di sviluppo, ma già a un primo sguardo la varietà di situazioni è evidente e con essa i numerosi approcci per risolvere sfide in continua evoluzione, che solo una forte sinergia con il nostro compagno permetterà di superare. Hazelight si è creata un enorme parco giochi in cui sperimentare, lasciando a briglia sciolta la fantasia: non sembra esserci un contesto uguale all'altro e la curiosità di capire fino a che punto riusciranno a spingersi senza rischiare di ingolfare il progetto, stipandolo come un tacchino il giorno del ringraziamento, è forte. Perché il rischio di strafare è purtroppo sempre dietro l'angolo ma gli sviluppatori si sono più che meritati la nostra fiducia. Dalla nostra recensione di A Way Out, i difetti principali erano due se si escludono occasionali glitch: una disposizione dello split screen fastidiosa e soprattutto l'esagerata semplicità dell'esperienza. In merito soprattutto a quest'ultima, la nostra speranza è che la molteplicità delle sfide possa questa volta metterci maggiormente alla prova, cercando tuttavia di rimanere nell'ambito di un gioco spensierato e divertente.
Più semplice con il Friend's Pass
A coronare questa non si sa quanto piccola ma sicuramente esplosiva avventura, c'è il Friend's Pass: sistema già collaudato ad esempio con Man of Medan, permette a un amico di unirsi alla partita senza che sia in possesso di It Takes Two. Una sola copia dunque basta per due. Non dimentichiamo infine che il gioco è sviluppato anche per PlayStation 5 e Xbox Series X/S: acquistando la versione precedente, l'aggiornamento next gen sarà gratuito il giorno stesso del lancio. Insomma, ricapitolando abbiamo un'entusiasmante avventura costruita ad hoc per due, ricca di sfide in continua evoluzione che possono essere risolte solo collaborando e, con la loro carica di follia, puntano a non annoiare mai. Non solo, Hazelight mira questa volta a fondere il più possibile gameplay e storia per spingere i confini della narrazione interattiva - guidati dal bizzarro Dr Hakim, una sorta di terapista di coppia sotto caffeina che nel caso specifico assume le sembianze di un libro. It Takes Two è un platform cooperativo con cui gli sviluppatori intendono superare loro stessi, una folle corsa sulle montagne russe che non ha una vera e propria fine: o meglio, stando alle parole di Fares ce l'ha ma non è scontata come può sembrare.
It Takes Two è un'avventura che fonde lo stile e le atmosfere tipiche di un film Pixar con l'estro creativo di Josef Fares e del suo team: un gioco che si presenta come la somma delle esperienze precedenti, puntando a offrirci una narrazione interattiva più profonda che mai. Cory e May sono già entrati nelle nostre simpatie, complice un trailer molto ben costruito, ma dietro le loro interazioni un po' pungenti e sarcastiche si nasconde una storia malinconica sulla relazione di coppia, sulle gioie ma anche le difficoltà che questa comporta e su come imparare a conoscere e accettare le reciproche differenze sia la chiave per poter sanare le crepe di un rapporto. A livello ludico, It Takes Two è un'esplosione di situazioni folli, colorate e potenzialmente cervellotiche, di cui solo una prova con mano potrà confermare gli intenti. Se Hazelight riuscirà a limare le sbavature di A Way Out, nello specifico sviluppando un'esperienza che sia stimolante e che renda lo split screen meno fastidioso, il gioco ha tutto il potenziale per rivelarsi una piccola, divertente e coloratissima gemma.
CERTEZZE
- Colorato, accattivante e divertente
- Cody e May hanno già la nostra simpatia
- Tantissime situazioni con cui mettersi alla prova
DUBBI
- Le potenzialità del gioco devono essere testate con mano
- Riuscirà a dimostrarsi un po' più impegnativo di A Way Out?