Da quando Among Us è diventato popolare nel 2020 con il suo semplice, ma riuscitissimo sistema di deduzione sociale, il panorama videoludico ha assistito a una vera e propria proliferazione di titoli che ne riprendono la formula, cercando di reinterpretarla o arricchirla con nuove meccaniche. Il successo del gioco di Innersloth ha dimostrato quanto possa essere coinvolgente il sospetto reciproco, la tensione tra innocenti e impostori e la sottile arte della menzogna. Ingredienti che hanno ispirato una lunga serie di cloni, varianti e esperimenti più o meno riusciti, che comunque non hanno mai raggiunto la medesima popolarità.
Anche Square Enix ha deciso di dire la sua, affidandosi a Tactic Studios per lo sviluppo di Killer Inn, un titolo multiplayer asimmetrico che mescola investigazione e azione in un resort di lusso tutt'altro che ospitale. Qui un gruppo di assassini, i "lupi", deve eliminare i ben più numerosi "agnelli", che invece devono smascherarli e sopravvivere. L'obiettivo è offrire un'esperienza più strutturata e profonda, dove la deduzione si intreccia con la raccolta di risorse, la gestione dell'equipaggiamento e scontri armati. Un mix che, almeno sulla carta, promette di essere tanto intrigante quanto divertente.
Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di provare Killer Inn in una sessione a porte chiuse, in versione beta. Dopo una breve introduzione e un'infarinatura sulle meccaniche da parte degli sviluppatori - che in futuro verranno spiegate tramite un tutorial completo - abbiamo completato quattro match da circa 15-20 minuti ciascuno, sperimentando sia il ruolo dei killer che quello delle prede. Ruoli che, a sorpresa, possono ribaltarsi nel corso della partita in qualsiasi momento.
Assassino, vittima, giudice, giuria e boia, tutto in un unico pacchetto
Abbiamo già avuto modo di parlarvi di Killer Inn nella nostra anteprima pubblicata a giugno, ma vale la pena fare un rapido riepilogo delle regole fondamentali. In ogni partita, 24 giocatori vengono divisi casualmente in due squadre: una composta da 8 lupi e l'altra da 16 agnelli. I primi devono eliminare i membri della squadra avversaria, possibilmente cercando di non farsi scoprire, mentre i secondi hanno l'obiettivo di sopravvivere, identificare ed eliminare tutti i lupi oppure fuggire dalla mappa, ambientata in un hotel di lusso d'altri tempi, solo in apparenza accogliente.
Contrariamente a quanto il nome potrebbe suggerire, gli agnelli non sono affatto inermi. Possono difendersi con armi da fuoco e da mischia, proprio come i lupi. Tuttavia, non conoscono l'identità dei killer: per scoprirla, devono cogliere i colpevoli sul fatto e avvisare il resto della lobby, oppure raccogliere indizi dai cadaveri delle vittime, come capelli, frammenti di abiti strappati, impronte digitali. Il sistema di identificazione funziona come una sorta di "Indovina chi?" automatizzato: man mano che si accumulano prove, il colpevole viene smascherato automaticamente, ma chiaramente nulla vieta ai giocatori di comunicare tra loro per cercare di smascherare il colpevole prima che ci sia un'altra vittima. Per evitare carneficine nei primi minuti di gioco, gli sviluppatori hanno introdotto due regole semplici, ma efficaci. Un agnello che ferisce o uccide un altro agnello viene eliminato automaticamente dalla partita, mentre un lupo troppo avventato che colpisce in una delle zone sicure dell'hotel viene a sua volta liberato dalle sue spoglie mortali.
All'inizio di ogni partita è possibile scegliere chi impersonare. Nella nostra prova erano disponibili ben 21 personaggi, ciascuno dotato di due abilità passive uniche, pensate per valorizzare diversi stili di gioco. Le abilità si sbloccano salendo di livello durante la partita, ma il progresso viene azzerato tra un match e l'altro. La varietà non manca. Ad esempio, il Truffatore può piazzare prove false, il CEO guadagna più denaro completando missioni secondarie e ottiene bonus a salute e danni in base all'oro accumulato, la Cowgirl potenzia i danni dei revolver, mentre la Cacciatrice, esperta in trappole, può localizzare un lupo sulla mappa dopo aver esaminato un cadavere.
Incarichi, equipaggiamento e investigazioni
Durante i match che abbiamo affrontato, abbiamo notato uno schema ricorrente: una prima fase più tranquilla dedicata alla preparazione e all'investigazione, seguita da un crescendo di tensione che culmina in un bagno di sangue nei minuti finali. A quel punto, i lupi, ormai identificati, o si ritrovano a far piazza pulita degli ultimi agnelli rimasti senza grossi problemi, oppure, la situazione potrebbe ribaltarsi, con gli agnelli che potrebbero invertire i ruoli e dare la caccia ai killer sfruttando la loro superiorità numerica.
Nella fase iniziale, i giocatori cercano di accumulare quante più risorse possibili raccattando gli oggetti dentro cassetti e armadi e completando le missioni secondarie proposte dallo staff dell'hotel. Questi obiettivi opzionali, che ricordano per certi versi le task di Among Us, ci spingono a muoverci da una parte all'altra del resort - un'occasione ghiotta per un lupo in cerca di prede isolate - per portare a termine incarichi piuttosto facili, come risolvere semplici puzzle, trovare oggetti specifici in una stanza o raccogliere sfere luminose lungo il percorso. Da quanto abbiamo visto, la varietà di questi incarichi è piuttosto limitata e potrebbe venire presto a noia, ma si spera che si tratti solo di uno dei limiti della versione da noi provata.
Completare gli incarichi permette di guadagnare punti esperienza per il nostro personaggio e ottenere varie ricompense, tra cui monete d'oro, che possono essere spese presso lo staff dell'hotel per acquistare equipaggiamento di ogni tipo. Si va dai kit medici e armature a strumenti come il piede di porco - utile sia per aprire porte chiuse che come arma improvvisata - fino a coltelli da lancio, armi da mischia e da fuoco. Alcuni personaggi offrono inventari specializzati, con trappole, bombe a gas e altri strumenti tattici con cui mietere vittime o tendere agguati ai lupi. In certi casi, gli incarichi elargiscono una chiave, utilizzabile per aprire i forzieri sparsi nella mappa, che possono contenere armi, corazze o accessori utili, come maschere antigas e spray antiaggressione, quest'ultimo capace di liberare il giocatore da una presa e stordire l'aggressore per qualche secondo.
Questa fase preparatoria, in cui si accumulano esperienza, denaro ed equipaggiamento, si ripete a ogni match, ma la tensione resta costante. Nei panni di un agnello, ogni incontro con un altro giocatore tra i corridoi e le stanze dell'hotel è carico di sospetto: potrebbe trattarsi di un killer pronto a colpire o di un prezioso alleato. I lupi, dal canto loro, devono armarsi di tutto punto, ma non possono permettersi di temporeggiare troppo: se il gregge si organizza, gli agnelli rischiano di trasformarsi da vittime in carnefici ben equipaggiati, capaci di sfruttare la superiorità numerica.
Entrando nel dettaglio delle investigazioni, ogni volta che un giocatore viene ucciso, la posizione del suo cadavere viene segnalata sulla mappa. I sopravvissuti possono quindi esaminare il corpo e la scena del crimine per raccogliere indizi e, volendo, appropriarsi del bottino accumulato dalla vittima. Le prove, come capelli, frammenti di abiti, impronte, vengono registrate automaticamente dal sistema e, una volta raccolti abbastanza elementi, è possibile identificare il colpevole. Salvo abilità passive specifiche, un lupo non può evitare di lasciare tracce, nemmeno in caso di eliminazioni "pulite" a distanza, come con un fucile di precisione o un gas velenoso. Una scelta che inizialmente ci ha lasciati perplessi, ma che risulta sensata in termini di bilanciamento. In compenso, è possibile interagire con i cadaveri delle proprie vittime per occultare le prove, tramite un mini-gioco basato sul tempismo, in cui bisogna fermare una barra in movimento al momento giusto. Un'azione rischiosa, che può facilmente attirare l'attenzione degli altri giocatori e trasformare il killer in preda.
Dalle investigazioni alle sparatorie è un attimo
Come accennato in precedenza, quando il numero di giocatori si restringe e diventa chiaro chi fa parte di uno o dell'altro schieramento, le investigazioni passano in secondo piano per lasciare spazio a sparatorie e cacce all'uomo. Sebbene faccia parte del suo mix, Killer Inn non è, né all'apparenza vuole essere, uno sparatutto particolarmente raffinato: l'arsenale è limitato, le meccaniche di shooting sono basilari e ingessate e gran parte dell'efficacia in combattimento dipende dall'equipaggiamento protettivo raccolto fino a quel momento, più che dai riflessi. Fondamentale anche la conoscenza della mappa. Nella nostra prova era disponibile una sola ambientazione, che, nonostante l'apparenza, si è rivelata sufficientemente ampia e con diversi passaggi segreti e scorciatoie: tunnel nascosti dietro armadi, zipline per spostamenti rapidi tra edifici e condotti dell'areazione in cui infilarsi.
In generale, un approccio aggressivo e troppo diretto non porta grandi risultati. Lo abbiamo capito a nostre spese: nella nostra prima partita da lupo, abbiamo avuto la fortuna di trovare subito un fucile di precisione e lo abbiamo usato per colpire dall'alto, sfruttando balconi e punti rialzati. Il risultato? Abbiamo sfoltito il team degli agnelli già nei primi minuti, ma siamo stati identificati immediatamente, dando il via a una vera e propria caccia all'uomo. Con un po' di fortuna siamo sopravvissuti, ma ci siamo ritrovati alle strette, impossibilitati a completare ulteriori missioni secondarie e quindi privi dell'equipaggiamento necessario per affrontare le fasi finali, dove siamo arrivati in netto svantaggio.
Insomma, serve pianificazione, furbizia e sangue freddo, indipendentemente dal ruolo. Va però detto che quasi tutti i partecipanti alla nostra sessione erano, come noi, alla loro prima esperienza con Killer Inn. Di conseguenza, non abbiamo assistito a tattiche particolarmente elaborate da parte dei lupi, né a una comunicazione efficace tra gli agnelli tramite la chat vocale. Sono dinamiche che, presumibilmente, verranno assimilate solo dopo diverse ore di gioco. Ad esempio, non abbiamo visto sfruttare strumenti potenzialmente letali come trappole e bombe velenose, e solo nei minuti finali della nostra prova abbiamo scoperto che è possibile derubare gli altri giocatori ancora in vita o utilizzare la visuale investigativa per individuare con precisione la direzione di un rumore di passi o di uno sparo.
Riteniamo di aver scalfito solo la superficie delle meccaniche di Killer Inn e di certo non possiamo trarre delle conclusioni definitive. A ogni modo, riteniamo l'idea di base è interessante e il gioco ci ha intrattenuti quel tanto che basta da lasciarci curiosi, ma sarà necessaria una prova più approfondita per capire se il mix tra investigazione, accumulo di risorse e combattimento riuscirà a offrire varietà e profondità nel tempo, o se la formula rischierà di diventare ripetitiva dopo poche ore.
Il nostro primo contatto con Killer Inn ci ha offerto un assaggio del mix di investigazione e azione realizzato da Tactic Studios. Da una parte la formula di base è interessante e potrebbe rivelarsi molto più profonda di quanto non sembri in realtà, tra molteplici approcci e un variegato cast di personaggi con abilità passive in grado di enfatizzare stili di gioco specifici, che potrebbero persino andare a creare una community appassionata intorno al progetto. D'altro canto, il tempo limitato della nostra prova non è bastato a dissipare tutti i dubbi. Killer Inn riuscirà a offrire abbastanza varietà e contenuti da intrattenere nel lungo periodo, o le sue dinamiche finiranno per stancare troppo in fretta?
CERTEZZE
- Il mix tra investigazioni, preparazione e azione potrebbe funzionare
- Potenzialmente offre tante possibilità di approccio
DUBBI
- Gli incarichi secondari sono banali e ripetitivi
- Sarà abbastanza profondo e vario da intrattenere sul lungo periodo?