Nintendo Switch potrebbe divenire la console più venduta della storia (un risultato raro, chissà quando qualcun altro ne avrà di nuovo la possibilità), ed è sicuramente destinata a diventare la piattaforma Nintendo - moderna - più longeva... limitatamente al mercato casalingo. SNES durò poco meno di sei anni, N64 cinque anni, GameCube cinque, Wii sei. NES raggiunse i sette anni, mentre Switch a marzo 2023 ne compirà sei, e quantomeno eguaglierà la durata della prima console Nintendo: perché proprio questa è l'ipotetica data più vicina per il prossimo sistema, e cioè fine 2023. Che sembra comunque un'ipotesi ottimistica, foste desiderosi di balzare nella prossima generazione. Se fossero vere le parole di Furukawa, e se Switch si trovasse davvero poco oltre la metà del proprio ciclo vitale, a quel punto potrebbe insidiare perfino il record di Game Boy, che è stato in commercio - contando le varie edizioni, Game Boy Color compreso - per dodici anni. Questa ci sembra un'ipotesi esagerata, tuttavia non è impossibile che il successore di Nintendo Switch sia ancora lontano. Ragioniamo insieme sulle possibili prospettive.
Le dichiarazioni
Fino all'ultima conferenza con gli azionisti, Nintendo aveva sempre ribadito quanto la concentrazione fosse totalmente rivolta all'attuale piattaforma e alla volontà di esportare i propri brand su altri media. Questa è stata a lungo la risposta standard alle domande sulla prossima console Nintendo, da quando Switch ha iniziato a vedere il traguardo "standard" dei cinque anni sul mercato. Come già scritto, Furukawa ha spesso dichiarato che Switch sarebbe durata più della media delle console precedenti.
Solo nell'ultima conferenza con gli azionisti, le cose hanno iniziato a mutare, pur in modo quasi impercettibile. Shigeru Miyamoto, a una domanda sulla retrocompatibilità, ha spiegato che in passato non sempre è stato possibile abbracciarla in toto, soprattutto per le differenze hardware tra una generazione e l'altra; senza che nessuno glielo avesse chiesto, ha aggiunto che in futuro Nintendo continuerà a puntare sull'integrazione hardware e software, una sinergia che rende unica l'azienda.
Shinya Takahashi, altro sviluppatore membro del consiglio di amministrazione, e responsabile dell'intera area software, ha spiegato che Nintendo non è ancora pronta a diffondere dettagli sulla prossima piattaforma. Una dichiarazione che potrebbe sembrare in linea con quelle del recente passato, che invece è molto diversa. Perché non ha ribadito che Nintendo è concentrata appieno su Switch: anzi, ha detto che non sono pronti a parlare del suo successore. Ciò significa che, molto probabilmente, i lavori sul prossimo sistema sono iniziati eccome. Anche lui ha aggiunto, dandoci un piccolo indizio, che Nintendo continuerà a puntare sull'integrazione hardware e software. Cosa significa? Significa che il successore di Nintendo Switch avrà "qualcosa" di particolare, in grado di renderlo unico. Come Wii U aveva il tablet in più rispetto a Wii, come 3DS aveva il 3D stereoscopico oltre ai due schermi. Difficilmente sarà un semplice Switch più potente, quindi.
La transizione più difficile
Se ci pensate bene, anche Switch aveva delle impronosticabili particolarità. Poco prima della presentazione, tra rumor, leak e dichiarazioni, era piuttosto chiaro che sarebbe stata una console ibrida, sia fissa che portatile: Nintendo l'ha definita a lungo "da casa", ma solamente per facciata (fosse andata male...). L'identità di Switch quindi, poco prima che fosse svelata al pubblico, era palese alla maggior parte della critica (e degli appassionati). Quello che nessuno poteva sensatamente prevedere, risiedeva nella modalità da tavolo... e nei Joy-Con. Non solo i controller erano malleabili e spostabili qua e là, ma contenevano dei sensori di movimento. La modalità da tavola, come già detto, non se l'attendeva nessuno. E Nintendo su questo ha investito molto: senza sensori di movimento, e senza la possibilità di utilizzarli singolarmente, Switch avrebbe avuto un costo minore. Alla fine è andata bene, ma non sappiamo, e non è quantificabile, quanto il successo sia dipeso dall'aggiunta di queste caratteristiche. A noi sembra che il fulcro di Nintendo Switch risieda soprattutto nella possibilità di giocare sia al televisore che in modalità tascabile, e sul catalogo unificato, che finalmente ha concentrato tutti gli sforzi dei team interni su un unico sistema.
Quello che desideravamo farvi intuire con questo preambolo, è che "Switch 2" probabilmente avrà qualche caratteristica che, al momento, non possiamo prevedere. In pieno stile Nintendo non si limiterà a progredire nella direzione intrapresa, ma aggiungerà un "qualcosa" che nessuno, al momento, conosce. A Kyoto sanno benissimo quanto questo salto generazionale sia complesso. Lo era anche quello di Switch, perché Nintendo non poteva permettersi un altro flop; però lì la società era pronta a sacrificare tutto pur di ottenere successo, e infatti il 2015 e il 2016 di Wii U sono stati a dir poco carenti di uscite. Nintendo ha fatto il possibile per originare un fantastico primo anno di Switch, e c'è riuscita; allo stato attuale, al contrario, non può permettersi di abbandonare tutto per proiettarsi nel futuro. Allo stesso tempo, il salto generazionale dovrà essere gestito con cura: com'è ormai consuetudine, la piattaforma è unica. Il fallimento non può essere contemplato. Nintendo - come recentemente dichiarato - è conscia della situazione, e farà il possibile per evitare un "effetto Wii U".
Evitare un "effetto Wii U", tuttavia, è più complicato di quanto sembri. Nintendo non è mai stata in grado di far migrare totalmente la propria utenza come, invece, riesce a fare Sony. SNES ha venduto meno di NES. Wii U molto, molto (molto) meno di Wii. 3DS meno di DS. Sono sempre stati più bravi a inventare nuovi brand che a perpetuare i precedenti: vedi Wii, vedi Switch, vedi DS. Inoltre, Nintendo non ha mai utilizzato dei numeri sequenziali per le proprie piattaforme: questa transizione è troppo importante, e in questo senso potrebbe rappresentare una prima volta. Nessuno si sorprenderebbe, crediamo, se stavolta venisse utilizzato il nome "Switch 2"... anche considerando le difficoltà comunicative relative a Wii U (e 3DS), che in molti non avevano proprio compreso fosse una nuova piattaforma.
È probabile che questo nuovo sistema sia ancora piuttosto lontano, per vari motivi. Uno: Switch vende ancora moltissimo, Nintendo non ha alcuna fretta di cambiare. Due: i problemi relativi al reperimento di materie prime. Non si sa quando possa sbloccarsi la situazione, ma di sicuro non è un momento ideale per lanciare una nuova console, senza contare le condizioni macroeconomiche, sulle quali preferiamo non osare pronostici. Tre, i giochi. Va bene la portabilità, i Joy-Con, l'atipicità del sistema... ma il successo di Switch l'hanno determinato i giochi. A differenza di Sony, che ha un rapporto di totale fiducia con la propria utenza, disposta a comprare a scatola chiusa ben sapendo che in futuro arriverà la quantità (e qualità) a cui sono abituati, Nintendo ha bisogno di un lancio coi fiocchi. Replicare il 2017 è praticamente impossibile, ma ci devono provare. E per provarci, servono tanti giochi. Molti team interni hanno lanciato nel 2022, e altri lo lanceranno nel 2023, quello che - con ogni probabilità - sarà il loro ultimo gioco su Switch. La squadra di Splatoon si metterà a lavorare sulla prossima piattaforma (mentre gestisce Splatoon 3), quella di Mario Kart forse lo sta già facendo. Tuttavia, Zelda come minimo necessita quattro/cinque anni di sviluppo, e sarà pubblicato su Switch durante il prossimo maggio. Difficilmente Mario non rifarà capolino sull'ibrida Nintendo, prima che su quest'ultima cali il sipario. Monolith Soft ci mette 3/4 anni a creare un'opera, e non è certo una certezza (a livello commerciale). Insomma, immaginare un lancio prima del 2025 ci sembra davvero difficile. Con cosa uscirebbe prima, eventualmente? Si potrebbe ipotizzare Mario Kart 9 e Metroid Prime 4 (sia su Switch che sul successore), e una collezione di Breath of the Wild + Tears of the Kingdom. Ma appunto, come insegna il 2017, serve costanza; come sosteneva Iwata, "il primo anno è fondamentale per la reputazione di una console". Siamo ancora lontani da "Switch 2", ma i lavori sono sicuramente iniziati. Nintendo proverà uno strappo, ben sapendo quanto sia rischioso, o una transizione sfumata, che in passato è spesso fallita?