La saga dei Mario & Luigi è da sempre straordinariamente affascinante per gli appassionati di giochi Nintendo: nata su Game Boy Advance grazie ad AlphaDream, quindi strettamente correlata a Super Mario RPG (d'altronde uno dei fondatori della casa era il director di quel gioco), ha rappresentato negli anni una singolare e notevole "strada parallela dei JRPG" più che mai degna di attenzione. Ora AlphaDream non c'è più, eppure la serie non è morta, dato che recentemente Nintendo ha confermato l'arrivo di Mario e Luigi: Fraternauti alla Carica, sesto capitolo principale con tanto di alcuni ex sviluppatori del team originale alle redini del progetto.
Curiosi di provare per la prima volta il gioco e di constatare le sue similarità ai capitoli passati, abbiamo partecipato a un comodo evento milanese, durante il quale abbiamo messo le nostre sudate manine su una versione praticamente completa per circa un'ora e mezza. Ci sono ovviamente grosse limitazioni ai contenuti trattabili, ma quanto visto ci è piaciuto davvero molto, perché rispetta alla grande lo spirito dei predecessori e sembra poterli evolvere in molteplici elementi. Ecco cosa è lecito aspettarsi.
Prese che fanno presa
Non è il caso di soffermarsi eccessivamente sulla narrativa di Mario e Luigi: Fraternauti alla Carica, anche perché tra limitazioni e istruzioni varie possiamo svelarvi ben poco della storia che si è dipanata davanti ai nostri occhi durante la prova. Le basi, però, sono come sempre molto dirette e rappresentano una perfetta scusante per dare il via a nuove avventure degli iconici fratelli baffuti. In pratica Mario e Luigi stavolta si trovano catapultati nell'energetico (gioco di parole voluto) mondo di Elettria, un curioso luogo popolato da spinotti senzienti il cui equilibrio è regolato da un enorme Centralbero misteriosamente appassito. Senza il Centralbero viaggiare istantaneamente tra le isole di Elettria risulta impossibile, dunque i nostri eroi decidono di risolvere la situazione raggiungendo ogni isolotto con una curiosa massa di terra galleggiante chiamata Solcamari e riconnettendo ogni zona "manualmente".
Proprio la Solcamari, quindi, rappresenta il quartier generale di Fraternauti alla Carica: è una mappa che si espande e sviluppa con nuovi negozi e personaggi ogni volta che si completa una nuova isola, e nasconde anche interessanti segreti sbloccabili una volta ottenute le dovute abilità. A bordo della Solcamari non solo potete chiacchierare con un colorito cast di passeggeri e fare scorta di oggetti ed equipaggiamento, ma anche "sparare" i protagonisti sulle isole avvistate in mare, dove si svolgono tutti gli eventi principali della campagna. Ci sono isole più piccine contenenti segreti e isole primarie, ma durante il nostro provato abbiamo potuto esplorarne principalmente due - una introduttiva e una più avanzata - più che sufficienti a comprendere le meccaniche fondamentali del gioco. Le prime impressioni del gameplay? Più che positive.
Prima di trattare le meccaniche nel dettaglio, però, crediamo sia il caso di parlare momentaneamente dell'aspetto del gioco, perché è chiaro come anche Fraternauti alla Carica faccia parte di quel nuovo corso Nintendo di giochi dedicati a Mario dove il team ha deciso di buttarsi in interessanti sperimentazioni stilistiche. Certo, Elettria e i suoi abitanti sono coloriti quanto quelli degli altri giochi dell'idraulico baffuto, ma, tra uso del cel shading ed enfasi sull'espressività, è chiaro come Nintendo stia lavorando molto bene per rendere al meglio a schermo la personalità dei suoi personaggi più popolari. Una scelta davvero apprezzabile a nostro parere.
Il ritmo nei baffi
Ma torniamo al gameplay: una volta trovata un'isola esplorabile è possibile raggiungerla con l'ausilio di un simpatico cannone, solo che toccata terra Mario e Luigi non potranno dedicarsi in tranquillità all'esplorazione, visto che ogni livello ha sia missioni da completare che vari mostri da combattere. Le missioni da noi affrontate erano piuttosto basilari, ma comunque già molto creative: la primissima isola visitata richiedeva di trasportare un certo personaggio evitando ostacoli e aguzzando l'ingegno, mentre quella più avanzata era a tutti gli effetti una sorta di labirinto trasformabile, dove memorizzare i tragitti e modificare la morfologia della ambientazione è stato fondamentale per avanzare. E se non bastassero i puzzle, in Fraternauti alla Carica sembrano esserci anche delle piacevoli variazioni nelle meccaniche legate per lo più a minigiochi o a qualche specifica missione, che non spezzano particolarmente il ritmo e abbiamo trovato davvero ben inserite nell'insieme.
Il fiore all'occhiello del sistema, tuttavia, resta il combattimento. Ogni mappa è zeppa di mostri piuttosto aggressivi, che vi assalteranno a vista e possono venir attaccati in vantaggio con un preciso salto in testa (è marcatamente più difficile da fare di quanto si possa pensare). Una volta toccati, comincia un classico scontro a turni in cui, nei canoni della serie, si può decidere se usare il martello o se saltare in testa agli avversari. Nulla di nuovo sotto il sole: ogni nemico ha delle specifiche resistenze e alcuni sono immuni alle martellate, dunque alternare gli attacchi è fondamentale per avere la meglio, inoltre è necessario premere ancora una volta col giusto tempismo i tasti dedicati a ogni fratello per eseguire colpi potenziati. Eppure in questo nuovo Mario e Luigi il tempismo ci è parso più importante che mai, perché gli sviluppatori sembrano aver fatto di tutto per rendere i nemici imprevedibili e impegnativi.
Quando si combatte i nemici non si limitano a caricare... persino i mostri più comuni hanno variazioni negli schemi, fanno finte e cambiano improvvisamente tragitto. Il gioco permette di evitare i loro colpi saltando o con una parata di emergenza (che fa prendere qualche danno, ma assicura di non subirne troppi) e ci vuole molto più studio delle loro tendenze di quanto si possa immaginare per affrontarli senza subire danni gravi. Per carità, questo non significa che il gioco sia difficile, dato che c'è abbondanza di oggetti curativi e di rado si è realmente nei guai se non si fanno errori grossolani; non possiamo però non elogiare il sistema, dato che salti e colpi perfetti permettono di eseguire anche dei contrattacchi che danneggiano il nemico mentre ci si difende, è il team di sviluppo si è chiaramente impegnato molto per rendere spassose anche le battaglie più comuni.
A questo, peraltro, si aggiungono anche altre due chicche: le spine e le Azioni Fratelli. Le seconde sono a tutti gli effetti abilità speciali che costano MP, molto più potenti degli attacchi normali e con requisiti un po' più complessi della media in termini di comandi (un attacco con guscio rosso richiedeva passaggi continui con il giusto tempismo tra Mario e Luigi, per intenderci). Le prime sono invece a tutti gli effetti dei potenziamenti passivi, che aggiungono effetti ai vostri attacchi e si scaricano dopo un tot; ci sono piaciute molto perché non sono abusabili, modificano l'approccio agli scontri e le tattiche, e potreste anche volervene privare per avere la certezza di poterle utilizzare negli scontri più difficili. Insomma, per quanto ci riguarda i combattimenti del gioco sono più che promossi, dato che la varietà dei comportamenti nemici e delle azioni disponibili lo rendono marcatamente più "attivo" e interessante rispetto alla maggior parte dei GDR a turni in commercio. Certo, il gioco sembra ancora una volta controbilanciare con sistemi fondamentali un po' più intuitivi e scarni rispetto al resto del genere, ma l'equilibrio c'è, la progressione dei personaggi è meno semplicistica di quanto si possa credere, e la cura per ogni aspetto pare seriamente certosina.
Persino il livello di sfida è degno e Luigi, che accompagna Mario per tutta l'avventura, non è inserito come aiuto automatico per risolvere gli enigmi bensì allo scopo di indicare elementi interattivi a schermo e attivarli, evitando così fastidiose facilitazioni. Ancora una volta un gioco di Nintendo da tenere strettamente d'occhio, non c'è che dire.
Mario e Luigi: Fraternauti alla Carica sembra davvero un degno esponente della storica serie di Nintendo. Il gameplay di questo nuovo capitolo è davvero variegato, piacevolissimo e ricco di ottime trovate, il tutto ovviamente supportato dalla solita cura certosina tipica delle produzioni della grande N. Certo, resta da vedere quanto il titolo reggerà il colpo a campagna inoltrata, ma dopo il nostro provato siamo estremamente fiduciosi.
CERTEZZE
- Gameplay più variegato e interessante del previsto, con enfasi su tempismo e strategia
- Le isole sembrano variegate e molto ben congegnate
- Artisticamente molto valido
DUBBI
- I sistemi di progressione reggeranno il colpo fino alla fine?
- Longevità e varietà della campagna ancora da valutare