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Le migliori nuove proprietà intellettuali della generazione

Quali sono stati i migliori "nomi nuovi" della generazione agli sgoccioli?

SPECIALE di Gianluca Scattarella   —   24/06/2020

Considerazioni su un vero amore

C'era un tempo durante il quale ogni fiera ed ogni notizia, leak e voce riuscivano a farci battere il cuore, saltare sul divano o gridare di gioia. Era un tempo di giochi innovativi, veri, geniali. Un periodo nel quale le menti impavide e senza timore partorivano quelle proprietà intellettuali che ci hanno fatto innamorare di questo o quel titolo: quello delle prime console, l'Amiga, il Commodore, il Nes, il Gameboy e il Master System. Quegli anni nei quali ogni volta che si andava a cercare un gioco dal nostro rivenditore di fiducia era una caccia al tesoro, e magari riuscivi a trovarlo davvero quel bene prezioso, grazie anche ad una copertina disegnata a mano, un personaggio particolarmente accattivante o un titolo altisonante.

Era il periodo del "no internet". Non esisteva nulla a parte il passaparola o la carta stampata che poteva aiutarti a scegliere un "bel gioco". Una volta inserito e fatto partire capivamo subito se era amore, un po' come il colpo di fulmine con la compagna delle medie. Una nota, una melodia, un'illustrazione, un'animazione particolare. I dettagli e le piccole cose sono quelle che ci hanno legato di più ad alcuni titoli delle generazioni passate. Chi, come chi scrive, ha vissuto gli anni '90 da adolescente, può capire bene cosa stiamo cercando di dire. Per chi è venuto dopo è difficile riuscire a comprendere l'immensità della rivoluzione tecnologica e videoludica avvenuta negli anni '80 e '90. In quell'epoca sono nati alcuni se non tutti i titoli che hanno fatto grande l'industria dell'intrattenimento: da Sonic a Super Mario a Guybrush, passando per Ryu, Liu Kang, X e Wonder Boy.

E oggi? Lontani da quella spinta rivoluzionaria e oramai abituati a generazioni di console un po' più conservative, cosa ci ricorderemo tra qualche anno della generazione che si sta per concludere? Andiamo proprio a vedere insieme quali sono queste proprietà intellettuali innovative o semplicemente nuove, appartenenti a questa generazione e sappiate che, a dispetto di quello che si può pensare, ce ne sono, e sono anche di valore.

Bloodborne

Chi conosce From Software ed i suoi Demon's/Dark Souls sa anche che Bloodborneè il vero erede spirituale della leggendaria serie che ha creato un vero e proprio "nuovo genere". Bloodborne narra le vicende del "cacciatore" e il suo viaggio nell'angosciante Yarnham e nei suoi dintorni. L'atmosfera che permea il gioco è impossibile da trovare in altri titoli: cupa, angosciante, paurosa se vogliamo, pesante e oscura. L'anima da GDR punitivo non tarderà a venir fuori dopo neanche 10 minuti di gioco, come da tradizione From, con la prima morte, seguita da innumerevoli successive, che vi accompagneranno fino alla fine del gioco e in tutti i nuovo gioco+ che ne susseguiranno, ma la soddisfazione con la quale verrete ripagati dopo aver sconfitto i signori dell'incubo del cacciatore non ha eguali.


Control

Una sola arma e una sola location sono troppo poco secondo voi? Beh non la pensano così i ragazzi di Remedy. Sì, una sola arma ma potenziabile come se fossero cinque. Si una sola location ma esplorabile dalle fondamenta al tetto e con porte dimensionali che vi trasportano in altri ambienti. Ancora sicuri che sia poco? Controlè veramente divertente e realizzato ottimamente. Un metroidvania moderno se vogliamo, un action adventure in terza persona con potenziamenti soprannaturali, ambientazioni distruttibili e una trama interessante che vi intratterrà per parecchio tempo se vorrete spulciarlo per bene, completando ogni missione secondaria. Tecnicamente realizzato con cognizione di causa e al massimo raggiungibile con un budget non da esclusiva.


Cuphead

Il duo responsabile dell'ideazione di questo piccolo gioiello di character e game design sono da considerare dei geni indiscussi della ricerca e della riproposizione di animazioni anni 50. Con Cupheadhanno creato frame by frame ogni animazione presente nel gioco e l'effetto è pazzesco, con una fluidità che realmente lascia a bocca aperta. Difficile e soddisfacente come pochi altri giochi, questo platform vecchia scuola (ma neanche troppo in effetti) è una delle punte di diamante dell'attuale generazione Microsoft.


Dragonball FighterZ

L'ultimo lavoro degli Arc System Works, padri dei vari Guilty Gear, è tutto quello che ci si deve aspettare da un picchiaduro contemporaneo: veloce, preciso, eterogeneo e bellissimo. Chiunque ha voglia di provare a sparare una Kamehameha in allegria non può farsi sfuggire questo titolo pazzesco. Graficamente inferiore solo all'anime (ma più che altro a qualche puntata di Dragon Ball Z e ai lungometraggi) Dragonball FighterZ è veramente uno spettacolo per gli occhi. Particellari, animazioni facciali, onde energetiche e colpi finali lo rendono un vero gioiello. Pieno di personaggi giocabili provenienti da tutte le serie esistenti e con altri in arrivo, non fatevi scappare l'occasione di poterlo giocare, siate voi appassionati di Dragon Ball o di picchiaduro.

Detroit: Become Human

Heavy Rain e Beyond: Two Souls. Chi sa di che giochi stiamo parlando conoscerà anche la testa che sta dietro a questi due enormi titoli (forse il secondo un po' meno). David Cage con questa sua opera terza è riuscito a tornare ai fasti di un tempo con una storia matura e ricca di colpi di scena. Ovviamente stiamo parlando di un gioco narrativo con fasi (poche) action e pieno di decisioni e bivi da prendere. I tre protagonisti, Markus, Kara e Connor, vi trasporteranno in una Detroit futuristica nella quale gli androidi sono oramai fra noi ed è sempre più difficile farne a meno e distinguerli realmente dagli esseri umani. Come sempre da tradizione Quantic Dream anche in questo titolo il comparto tecnico è decisamente superiore alla media e la storia è narrata magistralmente. Riuscirete a salvare tutti in Detroit: Become Human?


Death Stranding

Kojima è sempre una sicurezza. Il mistero che c'era dietro a questo titolo prima della sua uscita è tipico del suo ideatore. Una volta venuto alla luce si è capito realmente però che gioco è. Sicuramente non per tutti, ma che tutti dovrebbero giocare. Un viaggio di un uomo tra le sue paure e quelle del mondo nel quale vive, collegato volente o nolente a tutto e tutti coloro che incontra. Un mondo veramente interconnesso e dei comprimari carismatici come pochi vi accompagneranno durante le vostre scarpinate nelle gigantesche mappe aperte di Death Stranding. Effettuare consegne non sarà mai più la stessa cosa.


Hollow Knight

Vera rivelazione del genere metroidvania. Hollow Knight riesce a stregare con le sue animazioni tutte create rigorosamente a mano e la sua vena volutamente difficile ed appagante. Con il vostro personaggio a metà tra un hollow di Bleach ed un cavaliere-insetto, dovrete esplorare ogni singolo anfratto di Nidosacro, il bizzarro mondo di gioco popolato da bestie antropomorfe in salsa dark basate su insetti, che potrete punire per accumulare monete per comprare nuove abilità e riuscire così a capire, forse, il perché delle vostre azioni. Il gioco riprende anche delle meccaniche dei Souls-like, dando la possibilità al giocatore, una volta morto, di recuperare oggetti e monete, tornando nel punto nel quale si è morti e combattere contro la propria anima.


Horizon Zero Dawn

I Guerrilla Games hanno voluto provare a rivoluzionare il concetto di open world con una storia che realmente ha pochi rivali ora sul mercato, ed ancora meno alla sua uscita. Seguire le vicende che porteranno Aloy, la rossa e carismatica protagonista di Horizon Zero Dawn, a conoscere il suo passato e risolvere i dubbi sulla sua vita, vi porteranno a visitare alcuni dei luoghi più suggestivi presenti nel panorama videogiocato. Steppe sterminate, montagne innevate, foreste e villaggi pieni di cose da fare e da vedere, e soprattutto animali meccanici da distruggere per riuscire a tirar fuori quell'arma o quell'armatura che vi permetterà di raggiungere il tanto agognato finale. Senza tralasciare ovviamente il lato tecnico, semplicemente da plausi.


Mario + Rabbids: Kingdom Battle

Ubisoft Milan è riuscito nell'impresa titanica di unire i Rabbids, Mario e gli strategici a turni. Sembra impossibile invece hanno tirato fuori dal cilindro un gioco divertentissimo e solido. La trama non è da premio oscar ma comunque ha i suoi momenti veramente spassosi, intrecciando abilmente il mondo Nintendo con quello dei Rabbids. L'azione in Mario Rabbids: Kingdom Battle si svolge su degli spazi aperti suddivisi in caselle con dei blocchi protettivi dietro i quali coprirsi dagli attacchi della squadra nemica. Il tutto si svolge con estrema naturalezza e scivola via veramente piacevolmente. Una piccola chicca per Switch tutta Italiana della quale dovremmo andare tutti fieri.


Marvel's Spider Man

Altro fiore all'occhiello di Sony, questo action adventure è riuscito finalmente a dare al lanciaragnatele di quartiere il giusto spazio nell'olimpo dei videogiochi. Tecnicamente eccellente, scritto con parsimonia e divertentissimo da giocare, è un must per tutti i possessori di una PS4. Il gioco è semplicemente fantastico sotto tutti i punti di vista, volteggiare per le strade di Manhattan, fermarsi sull'Empire State Building ed ammirare il tramonto, sconfiggere i nemici a suon di capriole e schivate, da una sensazione di appagamento come nessun altro gioco. Aggiungiamoci un doppiaggio italiano veramente ben fatto e dei DLC che impreziosiscono il pacchetto rendendolo veramente completo, ed otteniamo forse uno dei migliori titoli usciti per l'attuale generazione.


What remains of Edith Finch

Un viaggio all'interno delle memorie di una ragazza e nei segreti di quello che si cela dietro alle rivelazioni che lo circondano. Una avventura grafica o meglio un walking simulator, tanto breve quanto intenso e tecnicamente favoloso. Un progetto che ha avuto uno sviluppo travagliato e lungo ma che alla fine è riuscito a capitalizzare tutte le risorse utilizzate. Al top per quanto riguarda musiche ed atmosfere, al netto dell'ambientazione unica. Un vero must per chiunque abbia un minimo di decenza videoludica e nessun pregiudizio sui giochi narrativi.