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Persona 5: The Phantom X, tutto quello che sappiamo dello spin-off di Atlus

Ecco tutto quello che abbiamo scoperto durante l'ultimo test di Persona 5: The Phantom X, lo spin-off mobile del celebre JRPG targato Atlus.

Persona 5: The Phantom X, tutto quello che sappiamo dello spin-off di Atlus
SPECIALE di Christian Colli   —   17/04/2023

Considerato il successo che Persona riscuote in tutto il mondo da anni, soprattutto dopo l'uscita di Persona 5, era inevitabile che prima o poi se ne sarebbe fatto un titolo per dispositivi mobile e, soprattutto, un gacha free-to-play a microtransazioni. La responsabilità è stata affidata allo sviluppatore Black Wings Game Studio e al publisher Perfect World Studios, la stessa etichetta dietro Tower of Fantasy, che ha coinvolto anche alcuni nomi storici come quello di Shigenori Soejima, che torna a disegnare le illustrazioni e i personaggi, e Shoji Meguro, ancora una volta alla colonna sonora.

La beta proposta a fine marzo ci ha permesso di mettere insieme i pezzi di questo puzzle: a seguire vi racconteremo tutto quello che abbiamo scoperto su Persona 5: The Phantom X, anche se ancora non sappiamo se e quando potremo giocarlo anche dalle nostre parti, visto che per il momento l'uscita di questo spin-off è prevista soltanto per la Cina.

Il mistero dei Ladri Fantasma

Il nome in codice del protagonista di Persona 5: The Phantom X è Wonder
Il nome in codice del protagonista di Persona 5: The Phantom X è Wonder

Non si è ben capito in che modo The Phantom X si collochi rispetto al Persona 5 originale o al suo "remake" Persona 5 Royal, se si tratti cioè di un universo parallelo o un sequel in piena regola: Persona 5 Strikers, per esempio, proseguiva la storia del titolo originale senza confermare o smentire i contenuti narrativi extra nell'edizione Royal, ma qui la situazione è molto più complicata perché nel gioco si vede la locandina di un film ("Jin Gorilla", che probabilmente ammicca a Shin Godzilla) che dovrebbe uscire nel 2026.

Questo significherebbe che la storia di The Phantom X si svolge quasi dieci anni dopo quella di Persona 5, e l'assenza di Sojiro Sakura al bar Le Blanc sembrerebbe coerente con quanto raccontato in Strikers; d'altra parte, nel titolo mobile tornano personaggi come Munehisa Iwai e Tae Takemi, che non sono invecchiati neanche un po', e nella metropolitana si intravede un poster di Rise identico a quello che c'era in Persona 5, anche se potrebbe essere semplicemente una pubblicità per la riedizione del suo singolo.

C'è poi il mistero dei Ladri Fantasma originali, di cui nessuno sembrerebbe parlare: in beta era giocabile soltanto l'inizio dell'avventura, ma era come se Joker e gli altri non fossero mai esistiti, sebbene sia possibile annetterli al gruppo e schierarli in combattimento: anche loro, però, non sembrano invecchiati di un giorno, figurarsi di dieci anni.

Una spiegazione, in questo caso, potrebbe essere molto semplice: la dinamica gacha di The Phantom X prevede che si possano ottenere dei Ladri Fantasma casuali, chiamati Phantom Idol in inglese, che però non sono esseri viventi reali ma manifestazioni cognitive estratte dal Mare delle Anime. Ogni Ladro Fantasma di questo tipo possiede quella che la nuova assistente di Igor, Merope, definisce una Persona II, stranamente pronunciato [perˈsona ˈduoʊ] anche se è difficile stabilire se si tratti di un errore di pronuncia o se sia un gioco di parole voluto.

La Persona del protagonista si chiama Jánošík
La Persona del protagonista si chiama Jánošík

Un'altra spiegazione potrebbe essere la precarietà della build proposta in quello che Black Wings Game Studio ha soprannominato Infiltration Test, vale a dire la beta chiusa tenutasi tra il 29 e il 31 marzo scorsi. Il producer di The Phantom X ha parlato dei problemi riscontrati nel weekend di prova, spiegando che il titolo mobile utilizza tantissimi asset risalenti a Persona 5 e che molti aspetti del software, dai modelli 3D alle animazioni passando addirittura per alcuni dialoghi, sono effettivamente temporanei e ancora in via di definizione. La sceneggiatura - che molti giocatori hanno ritenuto confusa e poco attenta alla caratterizzazione dei personaggi - potrebbe essere corposamente riscritta, anche perché lo staff originale di Persona 5 starebbe supervisionando i lavori per assicurarsi che raggiungano un livello qualitativo degno della serie.

In altre parole, molte informazioni che abbiamo scoperto o dedotto nella prima beta a porte chiuse sarebbero da prendere con le pinze. Persino il meccanismo a microtransazioni - che erano effettivamente assenti in beta - potrebbe vedere molte revisioni prima che il gioco sia effettivamente disponibile sul mercato cinese. A questo punto non ci resta da fare altro che rivedere ciò che sappiamo per certo, a cominciare dal gameplay e dai personaggi.

Un Persona vero e proprio?

La città è esplorabile in terza persona proprio come in Persona 5.
La città è esplorabile in terza persona proprio come in Persona 5.

Persona 5: The Phantom X è stato pensato per far conoscere la serie Atlus al pubblico mobile, e per questo motivo non si allontana quasi per niente dalla struttura originale. Si tratta, insomma, di un JRPG vero e proprio che nella narrativa e nelle meccaniche sembra una pedissequa copia di Persona 5: l'unica differenza starebbe nel fatto che non c'è un calendario per la componente slice of life, che è invece regolarizzata da una risorsa consumabile come in tanti titoli free to play. In altre parole, per giocare bisognerà aspettare che questa risorsa si ricarichi automaticamente o strisciare la carta di credito. Fatta eccezione per questo aspetto, The Phantom X si gioca esattamente come Persona 5, alternando l'esplorazione dei Palazzi e del Memento alla componente ruolistica nella vita reale, tra minigiochi, appuntamenti e lezioni scolastiche.

Anche il sistema di combattimento sembrerebbe essere rimasto quello di Persona 5: Royal. Si svolge a turni, schierando un massimo di quattro personaggi contemporaneamente, ed è importantissimo sfruttare i punti deboli dei nemici per farli fuori il più velocemente possibile: chiamato Press Turn, questo meccanismo permette di stordire i nemici e infliggere danni molto più significativi. Tornano quindi funzionalità come l'All-Out Attack, il Baton Pass e le azioni One More che aggiungono tatticismo e spettacolarità.

Anche in Persona 5: The Phantom X c'è la Stanza di Velluto
Anche in Persona 5: The Phantom X c'è la Stanza di Velluto

Sembra che lo sviluppatore cinese non abbia sacrificato nulla nel passaggio alla formula mobile. L'esplorazione dei Palazzi - i dungeon, insomma - prevede una combinazione di aggressività e furtività, coi nemici che gironzolano sulla scena e che possono essere presi alle spalle o attaccati faccia a faccia per innescare i combattimenti. Non mancano i rompicapi ambientali, e a livello strutturale non sembra esserci nessuna semplificazione: il primo Palazzo, che poi era l'unico esplorabile in beta, ci è apparso sufficientemente vasto e intricato per essere un contenuto introduttivo.

Anche Tokyo rivela lo stesso trattamento: chi temeva una revisione in stile Persona 3 Portable, con gli scenari ridotti a semplici schermate punta e clicca, scoprirà con piacere di essere stato smentito da una trasposizione fedele di quartieri già visitabili in Persona 5, come Shibuya e Yongen-Jaya, e dalla realizzazione altrettanto curata di quelli nuovi, che includono la Kokatsu Academy che frequenta il protagonista. Visivamente, insomma, ci troviamo di fronte a un titolo che non ha nulla da invidiare a quello uscito alcuni anni fa, e che sa nascondere le carenze tecniche dietro il suo stile da vendere.

Il gufetto antropomorfo Cattle si trasforma in un furgoncino proprio come Morgana di Persona 5
Il gufetto antropomorfo Cattle si trasforma in un furgoncino proprio come Morgana di Persona 5

Per quanto riguarda la storia, per il momento sappiamo che il protagonista vive a Tokyo, nel quartiere di Zoshigaya, e quasi sempre da solo visto che i genitori sono spesso in viaggio per lavoro. Una serie di inaspettati eventi lo catapulteranno nel Metaverso, dove il nostro assumerà l'identità segreta di Wonder e manifesterà la sua prima Persona, Jánošík: ispirato a un leggendario eroe della letteratura slovacca che rubava ai ricchi per dare ai poveri, questa specie di Robin Hood è la controparte ideale di un perfetto Ladro Fantasma. Il tema di The Phantom X sembrerebbe essere il "desiderio", riflesso nella scelta delle Personae che possiedono i protagonisti principali della vicenda.

A lui si unirà prima di tutto un animale antropomorfo, un gufetto il cui nome non è stato ancora traslitterato ufficialmente nel nostro alfabeto, ma che potrebbe essere una cosa tipo Ruffle. Sappiamo che il suo nome in codice come è Cattle e che la sua Persona è Rob Roy: sebbene somigli a un samurai robotico, s'ispira a Robert Roy MacGregor, fuorilegge scozzese reso celebre dall'omonimo racconto di Sir Walter Scott. Come Morgana in Persona 5, anche questa misteriosa creatura può trasformarsi in un furgoncino per scarrozzare i nostri nel Metaverso.

La storia di Persona 5: The Phantom X

Motoha Arai è la Ladra Fantasma nota come Closer
Motoha Arai è la Ladra Fantasma nota come Closer

La storia del primo Palazzo ruota intorno a Motoha Arai, una compagna di classe del protagonista che assumerà il nome in codice di Closer. La sua Persona è Awilda, una leggendaria principessa scandinava che si diede alla pirateria pur di non sposare l'uomo che le era stato imposto. Il sovrano del primo Palazzo, Yuuji Kiuchi, ha un conto in sospeso proprio con Motoha, che cercherà addirittura di assassinare, finendo però col ferire la sua amica Tomoko, facendola comunque franca: questo spingerà i Ladri Fantasma a dargli la caccia nel Metaverso.

Le illustrazioni promozionali rivelano anche le identità di altri Ladri Fantasma e delle loro Personae, che però, pur sbloccabili come gacha, non compaiono nella storia fino al primo Palazzo: Seiji Shiratori e Leucothea; Kotone Montagna e Terpsichore; Yukimi Fujikawa e Styx. La nostra ipotesi è che il gioco li introduca progressivamente nella storia, ma che sia possibile reclutare le loro proiezioni cognitive - i suddetti Phantom Idol - fin dall'inizio. Non a caso ogni personaggio è contraddistinto dalle classiche stelline, che vanno da 1 a 5, e che possono essere aumentate attraverso la fusione dei doppioni pescati a caso.

La componente slice of life di Persona 5: The Phantom X prevede anche le consuete lezioni scolastiche
La componente slice of life di Persona 5: The Phantom X prevede anche le consuete lezioni scolastiche

Naturalmente torneranno le Ombre del Compendio, cui dovrebbero aggiungersene di nuove, anche se alcune come Incubus e Succubus sono state leggermente ridisegnate per apparire meno oscene al pubblico cinese. Il protagonista è pur sempre una Wild Card che può evocarle in combattimento e fonderle nella Stanza di Velluto presieduta ancora una volta da Igor, sebbene abbia cambiato assistente e, apparentemente, ubicazione: questa volta avrà l'aspetto di una galleria sottomarina, caratteristica che probabilmente si capirà meglio proseguendo nella storia. Come abbiamo detto tornano alcuni comprimari come la dottoressa Takemi e l'armaiolo Iwai, ma anche l'indovina Chihaya Mifune.

Tra le nuove facce ricorrono quella di Ena Kageyama, che possiede il locale che in precedenza è stato il Le Blanc, e quella di Katayama Kumi, un'avvenente insegnante presso la Kokatsu Academy. Non sappiamo ancora come The Phantom X gestisca i Confidenti a livello di gameplay, quanti livelli ci siano o che tipo di abilità e bonus sblocchino ma è possibile che sia ancora uno di quegli aspetti in divenire di cui ha parlato il produttore. Quello che abbiamo visto, tuttavia, ha stimolato sicuramente la nostra curiosità: si sta parlando moltissimo di questo The Phantom X, che sembrerebbe essere una produzione di un certo livello e non il solito giochino gachia acchiappasoldi, ma se questo basterà a farlo arrivare in occidente è tutto da vedere.

Una cosa è certa: lo sviluppo non dovrebbe rallentare quello di Persona 6 che, lo ricordiamo, non è stato ancora annunciato ufficialmente ma che, secondo alcune voci di corridoio, dovrebbe essere presentato nei prossimi mesi.