Se dovessimo stilare la lista dei videogiochi più influenti degli ultimi 25 anni, è indubbio che tra i primi 10 posti non potremmo non includere Pokémon GO. Dal suo debutto esplosivo, passando per aggiornamenti titanici e guerre aperte tra la community e gli sviluppatori, il titolo per mobile nato dalla collaborazione tra Niantic, The Pokémon Company e Nintendo si è ormai imposto come uno dei capisaldi del mercato dei videogiochi per smartphone. Il suo successo è stato tale che Niantic stessa ha cercato di replicarlo con diverse altre proprietà intellettuali (senza ottenere il medesimo successo) a dimostrazione di quanto sia stata unica la congiuntura tra una formula dall'elevato potenziale e una proprietà intellettuale titanica.
In otto anni, però, sono cambiate parecchie cose, dall'introduzione del PvP, all'arrivo dei Raid, passando per le feroci polemiche della pandemia e persino l'approdo del gioco ai mondiali di Pokémon. Se state pensando di rispolverare il vecchio Pokédex e tornare a passeggiare con i vostri amici, non c'è mai stato un momento migliore di questo per farlo, ma attenzione: a seconda di quanti anni sono passati dall'ultima volta che ci avete giocato, potreste ritrovarvi tra le mani un'esperienza completamente diversa da quella che ricordate e piena di stimoli su cui puntiamo a fare chiarezza.
Un inizio esplosivo
Per tutti i fan dei Pokémon, l'estate del 2016 è stata un periodo magico. Dopo mesi di hype dettato dalle esperienze di chi ha avuto accesso (in Giappone e negli Stati Uniti) alla beta che si è tenuta dal marzo al giugno di quell'anno, a luglio il mondo ha potuto finalmente giocare a Pokémon GO, il gioco che prometteva di trasformare chiunque in un vero allenatore di mostri tascabili. Il suo punto cardine era, ed è tutt'ora, andare in giro per il mondo reale a catturare Pokémon, anche in realtà aumentata, una funzione che, tecnologicamente, sembrava rivoluzionaria all'epoca. Passeggiare per le strade della propria città e vedere attraverso la lente dello smartphone un Bulbasaur che aspettava solo di diventare il vostro nuovo compagno di avventure è stata un'emozione incredibile per milioni di giocatori che hanno invaso le strade e le piazze di tutto il mondo.
I video registrati allora sono ancora sorprendenti per la mole di gente che si mobilitava, per le corse folli alla ricerca di un Dragonite e per, dobbiamo dirlo, la quantità di disastri, incidenti e problemi causati da intrepidi giocatori di GO. Finita la prima fase idilliaca, però, tanto chi giocava quanto gli sviluppatori si sono presto accorti che, una volta catturati tutti i Pokémon, raggiunto il livello massimo e conquistate le palestre di paese, nel gioco c'era ben poco da fare. Così è iniziato il processo di costruzione di un ecosistema di missioni, incarichi, competizioni, eventi online e raduni di persona per tenere i giocatori interessati al gioco. Tutto questo, infatti, ha iniziato a prendere forma dopo il famoso "mese morto", il termine con cui i veterani si riferiscono al gennaio 2017, un periodo in cui non solo non è successo niente all'interno del gioco, ma in cui Pokémon GO ha visto il crollo di giocatori più sostanzioso della sua storia.
Le grandi innovazioni
Nei tre anni che sono seguiti al lancio, Pokémon GO ha fatto passi da gigante introducendo la maggior parte delle funzionalità che lo hanno reso un gioco completo e capace di tenere i suoi fan incollati allo smartphone tutto l'anno. Solo nel 2017 sono arrivati tre capisaldi del gioco: i Pokémon cromatici, i Raid e il GO Fest. Dare la caccia agli shiny è la ragione di vita di una bella fetta di giocatori attuali (100 milioni all'anno nel 2023) che, di evento in evento, sono sempre alla ricerca della versione alternativa di ogni Mostro Portatile. I Raid, poi, sono l'equivalente dell'endgame di Pokémon GO: qui gruppi di allenatori devono coordinarsi per battere e avere la possibilità di catturare un potentissimo Pokémon che spesso e volentieri è disponibile solo tramite queste attività.
Il Pokémon GO Fest di Chicago nell'estate del 2017, invece, è stato il primo evento di persona del gioco che, nonostante gli imponenti problemi tecnici (nessuno riusciva a giocare) ha dimostrato l'elevatissimo interesse della community per questo tipo di attività dando inizio a una tradizione che, fatta esclusione per il periodo pandemico, è una ricorrenza estiva per tutti gli amanti di Pokémon GO e ha ormai fatto tappa in tutto il mondo. Nel 2018, invece, nascono i community day, eventi dedicati a singoli Pokémon pensati per trovarli in versione cromatica o catturarne in abbondanza per ottenere le risorse necessarie all'evoluzione. Fatto salvo per l'introduzione della seconda generazione nel febbraio 2017, è importante sottolineare come, fino ad ora, il gioco sia rimasto sostanzialmente uguale a sé stesso visto che Niantic ha concentrato i suoi sforzi sul renderlo il più stabile possibile.
Nel marzo del 2018, però, vengono introdotte le ricerche sul campo, delle vere e proprie missioni che ricompensano il giocatore con materiali (Pokéball, aromi, incubatori ecc...) o Pokémon anche rarissimi. Qui il professore di Pokémon GO, il Professor Willow, ha assunto un ruolo molto più centrale dando a chi gioca più missioni, incarichi e avventure. A settembre del 2018, poi, ha fatto il suo debutto l'unico Pokémon arrivato prima su GO che in qualsiasi altro videogioco: Meltan. La reazione del pubblico è stata a dir poco esplosiva e da lì a brevissimo un'altra funzione avrebbe scosso le fondamenta del gioco.
L'arrivo del Team GO Rocket, dei Pokémon Ombra e del PvP è stato un momento cruciale nella storia di Pokémon GO perché, con queste battaglie 1v1 (sia contro il computer sia contro altri utenti), Niantic ha potuto dire che quasi tutti gli elementi cardine dei videogiochi per console erano stati tradotti in formato GO, e la community ha decisamente apprezzato. Gli allenatori hanno dovuto aspettare fino al 2020 per ricevere un sistema di battaglie competitivo diviso in rank scalabili, e fino al 2022 per partecipare al circuito competitivo di Pokémon e incoronare il primo campione mondiale.
L’affare pandemia
A partire da marzo 2020, con l'arrivo della Pandemia da Covid-19, Pokémon GO si è dovuto reinventare per restare rilevante e divertente anche in lockdown. Qui sono state introdotte funzioni molto apprezzate dai fan come il raddoppio dei Pokémon selvatici in qualunque zona e momento, il raddoppio delle dimensioni del cerchio di interagibilità dei Pokéstop, il dimezzamento delle distanze di camminata per la schiusa delle uova e il raddoppio della durata dell'incenso. Ad aprile, poi, è arrivato uno degli aggiornamenti più importanti della storia di Pokémon GO: i Raid da remoto. Con questo nuovo tipo di biglietti è diventato possibile partecipare a raid distanti anche migliaia di chilometri per poter catturare i Pokémon più forti. Nel luglio del 2020, poi, è arrivato il Global GO Fest che ha trasformato i raduni di persona in un evento globale giocabile da tutti in tutto il mondo.
Con la pandemia ancora in corso, Niantic ha deciso di annunciare, nell'ottobre del 2020, che i bonus introdotti per facilitare il gameplay durante i lockdown sarebbero stati rimossi. All'annuncio c'è stata una vera e propria esplosione di frustrazione nella community, che si è fatta sentire: con l'hashtag #hearusNiantic, i giocatori si sono lamentati così tanto e così a lungo che gli sviluppatori hanno concesso alle modifiche di rimanere in vigore almeno fino a luglio 2021. Arrivata la fatidica data, una nuova controversia e una nuova ribellione hanno rimandato la cancellazione a settembre. Quando anche quest'ultima scadenza è arrivata, la compagnia ha finalmente ceduto e ha annunciato che avrebbe tenuto attivi i bonus dei tempi del Covid in modo permanente, disinnescando la tensione con la community.
Le aggiunte più recenti
Una volta tornata la normalità nel titolo Niantic, gli sviluppatori si sono trovati di fronte a un problema simile a quello degli inizi: con un calendario di eventi online e di persona consolidato, un circuito competitivo e una rotazione di contenuti solida e frequente, tanto la community quanto, per loro stessa ammissione, gli autori, si sono iniziati ad accorgere che il gioco iniziava a mostrare la sua età, soprattutto dal punto di vista estetico. Per questo, a partire dal mese di aprile 2024, sono state aggiunte al gioco quattro importanti novità strutturali. La prima è stata un attesissimo ampliamento delle opzioni di personalizzazione del proprio personaggio con più stili corporei, di capelli, di viso, e di tanti altri piccoli dettagli che ci hanno fatto sentire di essere più rappresentati in game.
La seconda novità introdotta è stata un imponente rinnovamento della grafica e l'introduzione del ciclo stagionale. A questo aggiornamento, poi, è stata accompagnata l'introduzione dei biomi, forse una delle ultime cose che mancavano a Pokémon GO per somigliare in tutto e per tutto ai titoli originali. Da ora, infatti, i Pokémon verranno divisi in quattro ambienti principali: città, montagna, spiaggia e foresta e in ciascuno di questi biomi saranno presenti in maggiore quantità quei Mostri Portatili che, logicamente, sarebbero più portati a chiamarli casa. Non temete, non ci sono state rimozioni dei Pokémon a disposizione, è ancora possibile catturare un Gyarados in centro a Milano, ma cambiando bioma noterete un'evoluzione della fauna che vi circonda e questo contribuisce non poco al fattore immersione.
I primi Pokémon ad adattarsi alla divisione in biomi saranno quelli della regione di Kanto con il resto delle creature disponibili che ne seguiranno le orme nel prossimo futuro. Anche la grafica di questi quattro biomi ha ricevuto un discreto aggiornamento con più dettagli sullo sfondo e nelle animazioni di cattura quando non si usa la realtà aumentata. I Poké-fotografi più appassionati, poi, possono ora fare affidamento su tutta una serie di funzioni per organizzare foto di gruppo con i loro Pokémon mettendoli nelle pose più disparate.
Dopo aver passato quasi un mese in compagnia di queste novità, che abbiamo ritrovato dopo quasi un anno di assenza dal gioco, possiamo dire che Pokémon GO ha fatto davvero molta strada dai tempi del suo lancio. Il suo punto di forza è senza dubbio il fatto che è un'esperienza decisamente scalabile. Chi trova in questo gioco la sua grande passione ha contenuti giornalieri settimanali e mensili con cui interagire tra community day, ricerche speciali, nuovi Pokémon ed eventi. Il fan occasionale può aprirlo una volta al mese e trovare due giorni interi di intrattenimento narrativo ad aspettarlo. Chi torna dopo mesi o anni di assenza, infine, si ritrova tra le mani un'esperienza più ricca, più rifinita e più dettagliata di quella che ricordava e quando sopraggiungerà nuovamente la noia potrà abbandonarla sapendo che, quando tornerà, troverà ancora più cose da fare di quelle che ha lasciato.