Insieme all'ultimo round di licenziamenti che ha mandato a casa 530 impiegati (l'11% dell'intera forza lavoro) Riot Games ha annunciato la chiusura della sua etichetta interna Riot Forge, un ramo pensato per pubblicare videogiochi per giocatore singolo ambientati nell'universo di League of Legends. Questo poche settimane prima dell'uscita della loro ultima fatica: Bandle Tale: A League of Legends Story.
"Forge è stata il nostro tentativo di collaborare con degli studi esterni per sviluppare giochi nell'universo di LoL su scala più piccola" ha detto il CEO Dylan Jadeja. "Siamo orgogliosi delle esperienze che abbiamo creato e siamo grati sia al team Forge sia ai nostri partner esterni ma non consideriamo più questa strategia fondamentale per il nostro futuro. Non chiuderemo completamente la porta alle esperienze per giocatore singolo o alla collaborazione con altri sviluppatori, ma il nostro approccio sarà diverso in futuro".
Jadeja ha preso le redini di Riot solo nell'ottobre del 2023, trovandosi a gestire una compagnia che secondo lui e molti altri dirigenti "ha perso il suo punto focale e scommesso su troppi fronti togliendosi spazio di manovra per sperimentare. Anche per questo è stata presa la decisione di abbandonare Riot Forge".
Un inizio promettente
Nata ufficialmente alla fine del 2019, Riot Forge prometteva, come si leggeva sul suo sito internet, "la creazione di giochi nel mondo di League of Legends che fossero completabili e su misura", in poche parole, avventure per giocatore singolo. Il sistema messo in piedi da Riot Games per accelerare la crescita dell'etichetta era piuttosto semplice: uno studio esterno dalla comprovata esperienza nel mondo dello sviluppo indipendente avrebbe realizzato il gioco, mentre Forge si sarebbe occupata del controllo qualità, della localizzazione, del doppiaggio e del marketing del prodotto finito.
Questo avrebbe permesso a Riot Forge di avere diverse opere in cantiere in modo da farne uscire una o due all'anno, anche a poca distanza l'una dall'altra. Due titoli, infatti, sono usciti lo stesso giorno su Steam per inaugurare il progetto: Hextech Mayhem, un rhythm game con protagonista Ziggs, e Ruined King, un GdR a turni con un cast di famosi campioni di LoL originari di Bilgewater e dintorni. Tutti i titoli di Riot Forge hanno come sottotitolo "A League of Legends Story" a significare che hanno come personaggi principali dei campioni del MOBA di Riot con il preciso scopo di esplorarne le origini sul piano narrativo o un aspetto della loro personalità.
Ruined King ha ricevuto un'accoglienza positiva con una media di voti intorno all'8 mentre Hextech Mayhem si è fermato attorno al 7. Siti come VGInsights stimano che le vendite del rhythm game si sono fermate a quota 60.000 su Steam, mentre l'RPG ha fatto decisamente meglio con più di 300.000 unità vendute. Purtroppo non ci sono dati ufficiali quindi per farci una vaga idea dell'impatto che ciascun titolo ha avuto possiamo guardare ai giocatori contemporanei tracciati da piattaforme come SteamDB: Ruined King ha raggiunto quota 16.297, le esplosioni di Ziggs, invece, si sono fermate a 2629. I numeri del GDR devono aver spinto l'etichetta a continuare gli investimenti perché un anno dopo è arrivato l'annuncio e l'uscita di The Mageseeker e CONVERGENCE, con protagonisti rispettivamente Sylas e Ekko, arrivati sul mercato a poco più di un mese di distanza l'uno dall'altro nella primavera del 2023. Questi due titoli sono stati ben recepiti dalla stampa con una media rispettivamente di 78 e 81. In più, avevano una storia intrigante ed erano pieni di riferimenti al mondo di League of Legends e alla sua componente narrativa, un elemento di richiamo dalle enormi potenzialità, come dimostrato dalla serie Netflix Arcane.
Questi due giochi, però, sembrano non aver fatto breccia nel pubblico dei 140 milioni di utenti attivi ogni mese di League of Legends e non hanno raggiunto i traguardi di Ruined King: su Steam, infatti, Mageseeker si è fermato a 6280 giocatori contemporanei e CONVERGENCE a poco più di 1100. Il gioco più atteso dalla community, però, era Song of Nunu, un action adventure su binari vecchio stile che racconta una delle storie più toccanti del mondo di LoL. I protagonisti, infatti, sono Nunu e Willump, un orfano e uno yeti rimasti soli al mondo che fanno squadra per sopravvivere e risolvere un mistero sepolto nel ghiaccio. Se l'obiettivo con questa avventura sviluppata da Tequila Works era anche solo quello di eguagliare il successo di Ruined King, allora possiamo dire che è stato mancato di netto perché il picco di giocatori contemporanei su Steam si è fermato a 1525.
Perché Riot Forge non c'è più
Quello che sappiamo è che Riot ha staccato la spina a Forge perché, tra i suoi molti progetti avviati, non vedeva un futuro per l'etichetta. Visto che le dichiarazioni ufficiali al riguardo scarseggiano possiamo fare delle ipotesi sul perché di questa decisione. Molti nella fanbase, per esempio, hanno lamentato il prezzo di 30 euro di Ruined King, Mageseeker, CONVERGENCE e Song of Nunu con lo streamer Asmongold che, appresa la notizia della chiusura, si è fatto portavoce di questo scontento. "Non è possibile vendere a 40 dollari (30 euro ndr) un gioco che ne vale 15 a un'utenza abituata ai free to play" ha detto. "Il marketing di Riot voleva far pagare agli utenti la proprietà intellettuale ma non ci è riuscito". Il prezzo di Bandle Tale, crediamo, sia stato abbassato a 25 euro proprio per rispondere a queste critiche ma la notizia della chiusura è arrivata ancora prima che il gioco potesse uscire.
Diverse persone su Reddit, X (prima Twitter) e nei commenti di YouTube, poi, lamentano il fatto che i giochi non siano stati promossi in modo adeguato e, soprattutto, la loro assenza dal Launcher di Riot. Facendo un po' di retro-ingegneria possiamo ipotizzare che l'uscita su Steam e console fosse parte di un piano per attirare i videogiocatori che non sono così addentro al mondo di LoL nelle lande di Runeterra con storie avvincenti e uno stile da videogioco indipendente. Vista la poca promozione lamentata, forse Riot avrebbe fatto meglio a puntare sui fan esistenti piuttosto che lanciarsi nel tentativo di reclutarne di nuovi.
Infine, consideriamo particolarmente indicativa una discussione che è avvenuta all'interno del subreddit dedicato allo Lore di League of Legends in cui si legge non solo che la maggior parte di coloro i quali hanno acquistato Ruined King non hanno acquistato i successivi sia a causa della poca durata delle esperienze sia del prezzo elevato, ma anche che, secondo loro, i giochi non sono stati pubblicizzati nei posti giusti. Possiamo quindi ipotizzare che i numeri di Ruined King abbia spronato lo sviluppo dei titoli seguenti che, non raggiungendo i risultati del loro predecessore per ben tre volte, hanno condannato Riot Forge ad essere etichettata come non all'altezza delle aspettative.
Queste sono solo speculazioni, ma possiamo ipotizzare che Riot Forge sia stata chiusa perché non ha raggiunto gli obiettivi finanziari preposti: è improbabile, infatti, che quando è il momento di ristrutturare un'impresa venga tagliato un ramo profittevole. Per restare su Steam sfruttando l'enorme community di LoL, Riot avrebbe potuto mettere i giochi in bundle con delle skin o organizzare promozioni dedicate ai giocatori del MOBA per invogliarli a provare questi titoli, alimentare il passaparola e usarli per lanciare il ramo per giocatore singolo dell'azienda. La casa di sviluppo, invece, ha progettato tutto per compartimenti stagni finendo per non riuscire a entrare in contatto con i videogiocatori che cercava di raggiungere e lasciando quasi all'oscuro dell'impresa quelli che già aveva.