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Rise of the Ronin, tutte le novità dallo State of Play

Diamo un'occhiata più da vicino a Rise of the Ronin, che potrebbe essere uno dei giochi più interessanti di questa prima parte del 2024.

Rise of the Ronin, tutte le novità dallo State of Play
SPECIALE di Giorgio Melani   —   01/02/2024

La sua presenza era già stata annunciata allo State of Play di gennaio 2024 e, vista anche la relativa vicinanza della data di uscita, non ha rappresentato proprio una sorpresa, ma Rise of the Ronin si è confermato uno dei giochi più interessanti di questa prima parte dell'anno e il video gameplay condiviso da Sony e Team Ninja ha consentito di dare un'occhiata più da vicino ad alcune sue meccaniche. Come abbiamo raccontato già nello speciale pubblicato dopo l'annuncio nel settembre 2022, Rise of the Ronin è un action RPG a mondo aperto caratterizzato da un'ambientazione storica che mette in scena un momento molto particolare del Giappone feudale, una fase di transizione di fondamentale importanza che ha segnato la fine del periodo Edo e, di fatto, l'inizio della modernità per il paese. Il tutto passando, ovviamente, attraverso un difficile incastro fra innovazione e tradizione.

Il periodo del bakumatsu, che comportò la fine dello shogunato e dell'organizzazione sociale nota come bakufu e il ritorno alla struttura accentrata dell'impero con la restaurazione Meiji, comporta contemporaneamente un ritorno al passato e una spinta verso il futuro, ricevuta soprattutto dalla forzata apertura all'occidente. Rise of the Ronin si propone di illustrare proprio questo momento di sconvolgimenti sociali, quando le "navi nere" degli occidentali comparvero nella baia di Tokyo imponendo di fatto l'inizio dei rapporti con l'ovest e la fine del sakoku, i due secoli di isolamento del Giappone.

Con la caduta del ruolo e della funzione dei samurai, alcuni di questi divennero dei burocrati integrati nella nuova struttura imperiale, mentre altri divennero dei ronin, combattenti vagabondi senza più uno scopo preciso nella vita, ma in certi casi alimentati ancora dall'antico codice del Bushido. Uno di questi sarà il protagonista di questa avventura: vediamo dunque le novità su Rise of the Ronin dal video mostrato allo State of Play di gennaio 2024.

Un samurai acrobata

Rise of the Ronin si presenta come un open world in piena regola
Rise of the Ronin si presenta come un open world in piena regola

Il video gameplay pubblicato allo State of Play si apre con il protagonista tra le vie di Yokohama nel 1858, un centro nevralgico della trasformazione del paese: come spiega il direttore del Team Ninja, Fumihiko Yasuda, si tratta di uno dei primi porti profondamente trasformati dalle influenze occidentali, cosa che si riflette anche nelle architetture e nelle usanze del luogo specifico. L'esplorazione è una parte fondamentale di Rise of the Ronin e su questo versante il gioco Team Ninja sembra richiamare i classici open world di Ubisoft, con la probabile necessità di sbloccare punti d'interesse per aprire nuove parti della mappa (la scoperta dei "landmark" viene segnalata proprio durante alcune fasi del video). Il sistema di spostamento sembra essere qualcosa di relativamente innovativo per quanto riguarda le produzioni dello studio giapponese, ma sono evidenti alcuni elementi derivativi, che palesano delle ispirazioni chiare per la costruzione dell'open world.

I movimenti del protagonista in fase di esplorazione vengono agevolati dalla possibilità di usare un rampino (che ricorda quello di Sekiro: Shadows Die Twice, altra ispirazione alquanto evidente) e una sorta di deltaplano portatile chiamato "Avicula", che potrebbe sembrare la Paravela di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

Rise of the Ronin: il protagonista può usare l''Avicula' per planare per alcuni tratti
Rise of the Ronin: il protagonista può usare l'"Avicula" per planare per alcuni tratti

Se a questo si aggiunge una sensazione generale di trovarsi all'interno di un Assassin's Creed, è chiaro che il gameplay generale nelle fasi di spostamento ed esplorazione non rappresenta proprio qualcosa di originale, ma lo è in rapporto ai precedenti dello studio, dunque sarà interessante vedere il tocco di Team Ninja in un open world che sembra piuttosto standard, perlomeno come impostazione.

Il sistema di combattimento

In Rise of the Ronin gli scontri hanno un enorme peso
In Rise of the Ronin gli scontri hanno un enorme peso

L'elemento centrale di Rise of the Ronin resta probabilmente il sistema di combattimento, in linea con la tradizione del team. Anche per la relativa vicinanza dell'ambientazione, il confronto più diretto in questo senso è con Wo Long: Fallen Dynasty, ma le innovazioni sembrano comunque notevoli e in grado di caratterizzare in maniera peculiare gli scontri, che si presentano impegnativi e tattici come nei precedenti dello studio. L'uso di schivate e parate diventa fondamentale per sopravvivere, così come la necessità di aprire dei varchi nella guardia dell'avversario in modo da assestare colpi decisivi: l'analisi dei movimenti nemici e la scelta dello stile di combattimento più adeguato, con tanto di posizione intercambiabile del protagonista, almeno negli scontri più impegnativi, è dunque un requisito fondamentale.

Anche per questi motivi, almeno da quanto possiamo vedere, Rise of the Ronin predilige lo scontro uno contro uno: nonostante in diversi casi ci si trovi a combattere contro più nemici o in veri e propri campi di battaglia, lo scontro è sempre piuttosto ragionato e tattico e non scade nel free-flow più banale.

Igashichi è un inventore che fornisce armi ed equipaggiamento al protagonista
Igashichi è un inventore che fornisce armi ed equipaggiamento al protagonista

Ad arricchire il sistema sembra esserci anche un arsenale piuttosto ampio e vario, garantito dalle invenzioni del compagno Igashichi (nel video vediamo in azione il Fire Pipe, una sorta di lanciafiamme) e dall'introduzione delle armi da fuoco occidentali, che introducono delle alternative interessanti per gli attacchi a lungo raggio e misti, grazie all'uso anche delle baionette. Non manca, anche qui, il ricordo ad alcuni cliché un po' triti come barili esplosivi, erba alta in cui nascondersi e rampino usato per acchiappare i nemici distratti da lontano, ma mettendo tutte le cose insieme il risultato sembra molto interessante.

Un progetto di lungo corso

Rise of the Ronin non sembra tecnicamente avanzatissimo, ma ha fascino in abbondanza
Rise of the Ronin non sembra tecnicamente avanzatissimo, ma ha fascino in abbondanza

Il Team Ninja è uno studio relativamente piccolo, all'interno di un publisher non enorme come Koei Tecmo, cosa che rende sorprendente la volontà di impegnarsi in quello che sembra essere un vero e proprio open world, considerando anche gli ambiti di specializzazione degli sviluppatori. Non stupisce il fatto che Rise of the Ronin sia un progetto con una lavorazione lunga, a quanto pare durata oltre 7 anni, e che abbia trovato infine la via del mercato anche grazie all'accordo di publishing con Sony che ha garantito fondi e probabilmente il finanziamento del marketing, cose non scontate per un titolo "rischioso" come questo, che probabilmente è rimasto in background a lungo per dare la precedenza a prodotti di più veloce creazione e successo più facile e immediato.

Il risultato di questa genesi complessa traspare nell'aspetto generale del gioco, che anche nell'ultimo trailer non sembra proprio espressione delle più avanzate tecnologie videoludiche, per usare un eufemismo. L'estrema cura per la grafica non è una priorità per il Team Ninja e questo è sempre stato piuttosto evidente, ma in questo caso può contare su un'ambientazione che da sola basta a instillare fascino, dunque le finezze tecnologiche potrebbero passare in secondo piano. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un progetto partito evidentemente nella generazione precedente e rimasto più o meno ai livelli di una buona produzione di tale periodo, similmente a quanto visto con Wo Long: Fallen Dynasty, d'altra parte. In ogni caso, l'uscita di Rise of the Ronin è ormai piuttosto vicina, fissata per il 22 marzo 2024 su PS5 e PC, e il gioco potrà essere presto valutato soprattutto per quello che conta realmente, ovvero il suo gameplay.