Dopo aver provato la Spyro Reignited Trilogy durante l'E3 di Los Angeles, in occasione della Gamescom 2018 abbiamo passato un'oretta allo stand di Activision per giocare una nuova demo del colorato remake dei primi tre capitoli della storica serie platform. Certo è che al draghetto viola nato dai creativi di Insomniac piace farsi aspettare: inizialmente prevista per la fine di settembre, questa collection è stata posticipata di due mesi per permettere al team californiano Toys for Bob di rifinire e perfezionare ulteriormente il gioco. Questa, almeno, è la dichiarazione ufficiale, e non è chiaro se il rinvio sia legato alle recenti polemiche attorno all'edizione fisica del gioco. Alla Gamescom non abbiamo ricevuto informazioni a riguardo, potendo invece provare tre livelli tratti rispettivamente da ciascuna delle tre avventure contenute nel pacchetto.
L'anno del drago
Dei tre livelli presenti nella demo, quello più interessante era probabilmente Villa Solare, direttamente da Spyro: Year of the Dragon. Da un lato perché è la prima volta che si vede un'ambientazione tratta dal terzo capitolo della serie, dall'altro perché è tra i regni ricordati con più affetto dai fan. Visivamente ispirata alle terme dell'antica Roma, Villa Solare era sostanzialmente un colorato tutorial, estremamente semplice da affrontare ma con una manciata di segreti nascosti e uova da collezionare. Anche i nemici sono quasi inoffensivi, con qualche rhynoc fermo sul posto in attesa di essere travolto con una cornata o abbrustolito con l'alito di fuoco. Nella demo era possibile provare il minigioco dello skateboard, in cui l'obiettivo era colpire quindici lucertole eseguendo acrobazie e salti sulla tavola. Molte aree del regno erano tuttavia inaccessibili, e non era ad esempio possibile utilizzare Sheila il canguro, uno dei personaggi giocabili del terzo episodio. Dopotutto, mentre Spyro e Spyro 2 si focalizzavano sulla ricerca di tesori, e l'esplorazione di piccole e semplici ambientazioni, Year of the Dragon era tra i tre episodi quello che tentava di animare la formula aggiungendo qualche elemento inedito e sperimentale come appunto la possibilità di controllare altri personaggi oltre a Spyro, tra cui un pinguino, uno yeti e una scimmia.
Gli altri due regni della demo, Sorgenti Idoli (Idol Springs) e Collina Pietrosa (Stone Hill), sembrano rafforzare il timore emerso all'E3 secondo cui alcuni livelli - specialmente tratti dai primi due episodi - potrebbero oggi sembrare parecchio insipidi e sempliciotti, e una manciata di enigmi o prove di abilità non basteranno a renderli più interessanti. In quel caso sarebbe un peccato: il lavoro di ammodernamento da parte degli sviluppatori è notevole, a partire dal feeling che si prova nel controllare Spyro. Correre tra i prati, planare verso una piattaforma, travolgere un nemico e cambiare rapidamente direzione è ora più fluido e divertente che mai, al punto che si viene quasi stimolati a fare speedrun e correre come dei matti da un regno all'altro. Per quanto riguarda la colonna sonora, la Reignited Trilogy darà la possibilità di scegliere tra le musiche originali e la loro versione moderna, infilando nel mezzo un brano completamente inedito realizzato dal compositore della trilogia classica, Stewart Copeland. È però nelle animazioni dei personaggi, nel loro design e negli ambienti pieni zeppi di dettagli che emerge tutta la passione e l'amore del team di sviluppo nei confronti di una delle icone storiche legate alla storia di PlayStation. Il modo in cui Spyro trotterella in giro, si impettisce e si guarda attorno contribuisce a renderlo un personaggio ancora più buffo e vivace. Non resta che attendere ancora un po' per capire se basti la sua personalità e il fattore nostalgia a bissare il mastodontico successo di Crash N.sane Trilogy.
Dietro la Spyro Reignited Trilogy c'è un ottimo lavoro di svecchiamento, e su questo non ci piove. Dalle animazioni ai controlli, dalle musiche a piccole funzioni come il salvataggio automatico nel primo Spyro, i capitoli della trilogia sono stati aggiornati agli standard odierni. A non convincere resta il design dei livelli, la semplicità delle sequenze platform e la banalità di alcuni enigmi e sfide che, a distanza di vent'anni, sentono tutto il peso del tempo passato.
CERTEZZE
- Grafica vivace e ricca di personalità
- Fluido e veloce
DUBBI
- Alcuni livelli e certe sfide potrebbero oggi risultare banali