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The Crew Motorfest: un ultimo giro prima della recensione

Ci siamo recati in quel di Sant'Agata Bolognese per provare prima del lancio The Crew Motorfest, il titolo dedicato alle 4 ruote e non solo del publisher francese.

The Crew Motorfest: un ultimo giro prima della recensione
SPECIALE di Virginia Paravani   —   15/09/2023

Sono passati 60 anni da quando Ferruccio Lamborghini, bollato come contadino da Enzo Ferrari, decise di creare uno dei brand automobilistici tra i più famosi e riconoscibili al mondo. Il percorso che lo ha portato alla ricerca dell'auto perfetta inizia nel 1963 a Sant'Agata Bolognese, dove la sede è stoicamente rimasta nonostante il brand Automobili Lamborghini abbia vissuto vicende finanziarie che avrebbero potuto affossare definitivamente il marchio.

Per fortuna così non è stato e Ubisoft Italia ci ha invitato nel cuore pulsante della sede Lamborghini per ripercorrere la storia del marchio attraverso la visita al Museo Lamborghini e lo splendido tour nella fabbrica dove queste auto da sogno prendono vita. Grazie a questa occasione abbiamo visto da vicino la nuovissima Lamborghini Revuelto, la prima ibrida plug-in della casa bolognese, fiera protagonista di The Crew Motorfest in uscita in questi giorni.

Problemi di frizione

The Crew abbandona la terraferma per approdare alle Hawaii
The Crew abbandona la terraferma per approdare alle Hawaii

Ferruccio Lamborghini è divenuto famoso per la sua azienda di trattori, solidi mezzi da lavoro che hanno registrato vendite straordinarie tanto da dargli la possibilità di acquistare molte auto da sogno dell'epoca. Ed è proprio dopo aver acquistato una Ferrari che Ferruccio si presentò da Enzo Ferrari per chiedere spiegazioni su come mai queste fossero così fragili nelle componenti, come la frizione. Questa è stata la scintilla che ha spinto Ferruccio a dare vita a Lamborghini e Ubisoft ha avuto lo stesso spunto per creare una playlist in gioco dedicata a queste meravigliose auto, mettendo la mozzafiato Revuelto sulla copertina.

Come ormai già sappiamo The Crew Motorsport è un gioco di corse totalmente open world ambientato in un'isola paradisiaca delle Hawaii, a differenza dei precedenti due capitoli, ambientati negli Stati Uniti continentali. Durante questo evento abbiamo avuto anche la possibilità di scambiare quattro chiacchere con Stéphane Beley e Julien Hummer, entrambi Creative Director del gioco, che ci hanno spiegato qualcosa in più su come The Crew Motorfest sia stato pensato e perché abbia scelto la casa automobilistica bolognese (seppur faccia in tutto e per tutto parte attualmente del gruppo Audi) come bandiera per il proprio gioco.

Senso di velocità

The Crew Motorfest, come i due capitoli precedenti, può contare su una sensazione di velocità appagante
The Crew Motorfest, come i due capitoli precedenti, può contare su una sensazione di velocità appagante

I due sviluppatori ci hanno spiegato come all'inizio di questa collaborazione la Revuelto non fosse stata ancora presentata ufficialmente, ma era comunque in lavorazione una playlist dedicata alle auto marchiate con l'iconico toro; una volta che però la macchina è stata presentata è stato estremamente naturale proporla come la regina di questo gioco. The Crew Motorsport cerca con tenacia di differenziarsi da un importante rivale come Forza Horizon, nonostante i tanti punti di contatto, come l'organizzazione all'interno di un festival automobilistico e alcune ambientazioni molto simili a quelle già viste nel quarto capitolo della saga di Playground Games.

Il gioco Ubisoft non può contare sulla fotogrammetria, ma al netto di questo riesce comunque a regalare un buon colpo d'occhio e fornisce una vasta scelta di ambientazioni in grado di accogliere tipologie di eventi e gare per diverse categorie di auto. Il punto di forza di The Crew Motorsport è la sensazione di velocità; abbiamo chiesto agli sviluppatori come nasce questo particolare feeling che si prova alla guida, una sensazione che non sempre è così d'impatto. La risposta è stata piuttosto semplice seppur il lavoro dietro per poterla realizzare è decisamente più complesso: grazie ad un gioco di prospettiva con la telecamera, settaggi particolari del motion blur e alcune accortezze grafiche, qualsiasi auto del nuovo The Crew sembra essere estremamente appagante.

Mani sul volante

The Crew Motorfest presenta oltre ad un parco veicoli impressionante anche tanta varietà in termini di playlist
The Crew Motorfest presenta oltre ad un parco veicoli impressionante anche tanta varietà in termini di playlist

Il titolo di Ubisoft si posiziona in quella categoria che non ha un vero e proprio nome nel genere dei racing, ma che può essere sommariamente identificata come sim-cade; nonostante il modello di guida non voglia essere in alcun modo al simulativo, il feeling alla guida si è fatto più solido e coerente rispetto ai precedenti capitoli, mantenendo comunque un livello di permissività in traiettoria e nella tenuta di strada notevoli, con manovre che sfidano la gravità e la fisica.

Questo, assieme alla sensazione di velocità, rende effettivamente divertente correre in lungo e largo per l'isola hawaiana che fa da cornice a The Crew Motorfest, dato che si tratta di un prodotto che non vuole mai prendersi troppo sul serio. A ribadirlo vi è anche la completa assenza di danni strutturali del veicolo e l'immancabile rewind per correggere gli errori marchiani fatti durante le gare.

Varietà e un garage infinito

The Crew si è sempre contraddistinto per mettere in campo non solo auto da sogno ma anche tanti altri mezzi
The Crew si è sempre contraddistinto per mettere in campo non solo auto da sogno ma anche tanti altri mezzi

Un altro punto di forza di The Crew Motorsport è rappresentato da un parco veicoli davvero sostanzioso: si tratta di circa 600 mezzi al lancio che aumenteranno progressivamente con l'uscita di contenuti aggiuntivi che, a detta degli sviluppatori, saranno molti, variegati e soprattutto pubblicati molto spesso. Già dal secondo capitolo The Crew ha abbracciato una formula live service, che gli ha consentito di rimanere in vita per molti anni grazie a nuovi contenuti sia gratuiti che a pagamento.

La sensazione che abbiamo avuto con la demo provata durante l'evento è che già al lancio il gioco avrà, oltre ad una sorta di campagna narrativa, abbastanza contenuti per dare quel ventaglio di eventi in grado di non annoiare già dopo le prime gare. Durante la nostra demo, preparata ad hoc per saggiare la maggior parte delle classi di auto, ci è apparso piuttosto chiaro come Ubisoft abbia lavorato molto sulla quantità, potremmo dire quasi un tratto distintivo del publisher francese, ma è ancora presto per sbilanciarsi sulla qualità dell'esperienza nella sua interezza.

Non solo auto

Purtroppo, durante la nostra prova non abbiamo potuto saggiare le potenzialità degli altri mezzi all'interno di The Crew Motorfest
Purtroppo, durante la nostra prova non abbiamo potuto saggiare le potenzialità degli altri mezzi all'interno di The Crew Motorfest

C'è un altro aspetto che differenzia la saga di The Crew da tutti gli altri giochi del genere; non vi sono solo auto a solcare l'asfalto, ma tanti altri mezzi come moto e aerei, ad esempio. Questo tratto distintivo, però, non è emerso in modo preponderante come nei capitoli precedenti; anche durante la nostra prova il tutto si è concentrato sul solo utilizzo di mezzi a 4 ruote.

Tale scelta ci ha lasciato un po' perplessi, in quanto questa diversità, a nostro avviso, è uno dei tratti su cui Ubisoft avrebbe potuto sponsorizzare maggiormente il proprio prodotto. Così facendo non ci è stato possibile farci un'idea sulla qualità effettiva di tutto ciò che non gira su quattro ruote, rimandando un giudizio più completo in sede di recensione.