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The Witcher 3 come si comporta su Xbox Series S?

Proviamo a capire come si comporta The Witcher 3 su Xbox Series S, la piccola console di Microsoft che sta dando qualche grattacapo agli sviluppatori.

The Witcher 3 come si comporta su Xbox Series S?
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   15/12/2022

Xbox Series S è una creatura strana. Un piccolo azzardo tecnologico pensato per premiare il gioco in digitale, sacrificando la risoluzione e una manciata di feature moderne al fine di produrre un risultato comunque appagante, specialmente sul piano delle prestazioni. Con un rapporto qualità-prezzo ineguagliabile e una resa visiva soddisfacente, non è stata una sorpresa scoprire che molti appassionati solitamente lontani dal mondo Microsoft abbiano scelto di puntare su questa giovane macchina per poter accedere al catalogo Xbox Game Pass.

C'è però una domanda che da tempo aleggia attorno a Series S: quanto è lontano il momento in cui il balzo tecnologico dei nuovi software renderà difficile sfruttarla a dovere? A ottobre di quest'anno, il VFX Artist Ian Maclure, in forze a Bossa Studios, ha dichiarato che tale hardware "frena la next-gen" e che "molti sviluppatori hanno chiesto di non lavorarci". Ovviamente le sue affermazioni hanno scatenato un'accesa discussione che ancora oggi non si è esaurita. Nella nostra recente analisi della versione next-gen di The Witcher 3: Wild Hunt abbiamo trattato brevemente la piattaforma, ma vale la pena entrare nel merito della questione e approfittarne per fare il punto su Xbox Series S.

In poche parole, come funziona The Witcher 3: Wild Hunt su Xbox Series S?

The Witcher 3 next-gen su Xbox Series S

box Series S svolge il suo dovere, ma si notano differenze nelle texture toccate dalle mod
box Series S svolge il suo dovere, ma si notano differenze nelle texture toccate dalle mod

I limiti della sorellina di Series X ormai li conosciamo bene: risiedono in una CPU lievemente più lenta della controparte, in una GPU che ha un terzo della potenza di calcolo rispetto all'ammiraglia, e in una minore quantità di RAM. In concreto, viste le architetture altamente personalizzate, ciò si può ridurre a un minor spazio di manovra sul piano grafico e nell'imposizione del tetto dei 1440p, pronto sia ad abbassarsi ulteriormente per premiare il framerate, sia a crescere sfruttando le moderne tecnologie di upscaling.

Quella offerta da Xbox Series S nella versione 4.0 di The Witcher 3: Wild Hunt è un'esperienza tecnicamente solida: pur non riuscendo a restituire il dettaglio originale alle nuove texture, la risoluzione resta in linea con l'obiettivo immaginato da CD Projekt RED, mentre il framerate risulta quasi sempre stabile; con l'opzione Qualità riesce ad ancorarsi per la maggior parte del tempo ai 30 fps, cosa che in determinati frangenti non accade con la stessa consistenza sul fronte di Series X.

Ciò è possibile perché Series S non è in grado accogliere strumenti come il ray tracing - che non è presente neppure in forma limitata - né l'SSR, andando a perdere anche parte della resa delle texture in alta definizione e alleggerendo di conseguenza la CPU. È proprio in questo frangente che si annidano i dubbi: visto e considerato che l'unico cambiamento risiede in un balzo tra i 1080p e i 1440p, ha senso ridurre la frequenza dei fotogrammi per abbracciare migliorie tanto contenute? Inaspettatamente la risposta è sì, perché tanto la risoluzione quanto il framerate presentano decisamente meno oscillazioni rispetto alle altre versioni.

La modalità Prestazioni incarna invece l'assunto stesso su cui è stata costruita la macchina: puntare a una solida frequenza dei fotogrammi sacrificando l'elemento estetico. Nei panni di Geralt di Rivia, ciò si traduce in una buona messa in scena dei fondali di Velen, specialmente sul piano della performance, e finché ci si tiene alla larga dai roghi di Novigrad è molto difficile assistere anche solo a un singolo calo; avventurandosi per le vie delle grandi città, d'altra parte, capita di perdere anche una decina di frame lungo la strada.

Come prevedibile negli interni a lume di candela brillano le migliorie apportate a Series X
Come prevedibile negli interni a lume di candela brillano le migliorie apportate a Series X

Galoppando nel mondo aperto le prestazioni diventano inattaccabili, ma le differenze visive si fanno via via più marcate, in particolare sul piano della linea dell'orizzonte. È probabile che ciò abbia a che fare con le caratteristiche delle nuove mod integrate, che alterando le texture vanno ad influenzare la distanza di rendering tanto nel caso della vegetazione quanto in quelli dei corsi d'acqua e delle ombre. L'effetto di pop-in delle piante, che non è completamente scomparso nemmeno su Series X e PS5, qui è decisamente più presente e vivido. Discorso diverso per la nebbia volumetrica, che mostra ben più di qualche piccolo problema e sulle piattaforme di Microsoft meriterebbe senz'altro una patch dedicata.

Al netto dei compromessi che fanno parte della natura stessa di Xbox Series S, la messa in scena si pone pochi scalini al di sotto delle controparti console. In Prestazioni l'esperienza è quasi sempre fluida e responsiva, in entrambe le varianti si sente il peso dell'aggiornamento rispetto alla vecchia patch 1.60, mentre in Qualità le texture escono più pulite del previsto dall'amalgama. Tuttavia le differenze ci sono, e anche se iniziano a mostrarsi solo quando le si cerca con insistenza, una volta messe a fuoco diventa difficile non notarle.

Un leggero pop-in è presente in tutte le versioni console, e ancor di più su Series S
Un leggero pop-in è presente in tutte le versioni console, e ancor di più su Series S

Il problema risiede infatti nel confronto: se presa singolarmente l'offerta di Series S risulta un'ottima interpretazione della versione 4.0 di The Witcher 3: Wild Hunt, ma quando la si affianca alla controparti Series X e PS5 emergono forti divergenze nella resa del terreno e della flora, nella qualità dei materiali, negli effetti delle ombre e soprattutto nella draw distance, probabilmente l'elemento più traballante. La Xbox minore esce dunque malconcia dalle comparative, riuscendo tuttavia a svolgere il suo principale compito esattamente nel modo che ci si dovrebbe aspettare.

Il dilemma di Xbox Series S

A fronte di una resa ottima, le differenze si annidano nei materiali e nelle ombre
A fronte di una resa ottima, le differenze si annidano nei materiali e nelle ombre

Poter scegliere non è mai un male, in qualsiasi ambito. Tra videogiochi digitali e fisici, tra Xbox Series X e Series S, tra modalità che premiano le prestazioni e altre che spingono sulla qualità dell'immagine; non bisogna però dimenticare le proprie esigenze, la propria identità, ed è per questa ragione che la versione Xbox Series S di The Witcher riesce a convincere, ma con qualche riserva. In quanto macchina pensata per chi è indifferente alla risoluzione, votata a garantire a chiunque una "next-gen" fondata sulla performance, sembra infatti per sua stessa natura inadatta ad accogliere diverse modalità grafiche.

La console dà il meglio di sé quando non presta troppa attenzione ai fronzoli, proprio come accaduto sul fronte Cyberpunk 2077, e va benissimo così. È un buon hardware proprio perché riesce a raggiungere lo scopo per cui è stato creato, dunque non dovrebbe tentare di somigliare a Series X accogliendo opzioni video votate alla resa grafica. Nel caso di The Witcher 3: Wild Hunt avremmo preferito trovarci di fronte a un'unica modalità: la migliore possibile, magari soggetta a variazioni a seconda della specifica fase di gioco, come ad esempio un incremento della risoluzione nelle sole sequenze animate; invece, installando l'aggiornamento si viene posti di fronte a un dilemma.

Tutte le versioni Xbox soffrono tantissimo gli oggetti volumetrici
Tutte le versioni Xbox soffrono tantissimo gli oggetti volumetrici

L'opzione Prestazioni porta un grosso balzo per gli utenti console, dal momento che la vecchia patch 1.60 per Xbox One X oscillava fra i 35 e i 50 fps, contro i 60 piuttosto stabili dell'attuale aggiornamento, che si porta però dietro una marcata riduzione della distanza di rendering e un abbassamento considerevole della definizione di alcune superfici, restando inoltre ancorato ai 1080p. D'altro canto, giocando in Qualità si può contare su una maggiore fedeltà dell'immagine e su un buon ampliamento della linea dell'orizzonte, ma la tassa imposta sulla frequenza dei fotogrammi entra in contrasto con gli stessi obiettivi di Series S, senza introdurre contropartite tecniche pesanti. In parole povere, dai compromessi non c'è via di fuga.

Abbracciare la modalità Prestazioni significa abbracciare l'idea che sta alla base del progetto Xbox Series S, una macchina che ad un prezzo più che ragionevole consente di far girare nella comodità del salotto esperienze che su diversi lidi richiederebbero investimenti decisamente più elevati, come dimostrato dal sopracitato caso di Cyberpunk 2077; ed è proprio questo, in fin dei conti, il compito principale di Xbox Series S.

Oggi e domani

La città di Novigrad porta in tutte le versioni evidenti cali di frame, anche di 10 fps
La città di Novigrad porta in tutte le versioni evidenti cali di frame, anche di 10 fps

Tra le opzioni grafiche presenti su Xbox Series S, la modalità Prestazioni è dunque quella che a nostro parere fornisce il maggior contributo moderno a The Witcher 3: Wild Hunt, per quanto strano possa suonare. I fanatici dell'estetica ad ogni costo suggeriranno di certo il contrario, ma tale territorio resta dominato prima dal PC, poi da Series X e PS5. Dal momento che non interviene con tecnologie sostanziali sull'illuminazione, sulle dinamiche di renderizzazione né sulla risoluzione, il sacrificio richiesto dalla modalità Qualità sembra eccessivo alla luce delle finalità della macchina. Potrà pur capitare di veder diversi cespugli che sbucano all'improvviso mentre si vaga fra i picchi di Skellige, ma quando si è immersi nella ricerca di Ciri si tratta di elementi a cui si tende a prestare ben poca attenzione.

Difficile, invece, inquadrare l'impatto di un aggiornamento di questo tipo immaginando il lungo e tortuoso cammino che si prospetta di fronte a Xbox Series S. All'inizio del 2022 sono emerse diverse voci che ipotizzavano un raggiungimento del 4K/60 fps con ray tracing nell'arco dei prossimi 36 mesi, un futuro che sarebbe strettamente connesso all'eventuale lancio di hardware mid-gen. Se i rumor dovessero rivelarsi veri - o se più facilmente gli sviluppatori decidessero di premere sull'acceleratore - sarà molto interessante analizzare l'evoluzione di questa piccola grande console, l'unica della sua categoria, specialmente nell'orbita delle grandi prime parti di Microsoft.

Nel frattempo i possessori di Xbox Series S potranno godersi una versione soddisfacente di The Witcher 3: Wild Hunt. La definiamo soddisfacente perché capace di restituire il tipo di esperienza "next-gen" che la console di Microsoft ha promesso agli utenti fin dal momento del lancio: un'offerta fatta di prestazioni solide ma caratterizzata da un impatto visivo marcatamente inferiore rispetto alle controparti; l'ideale per chi ha semplicemente voglia di giocare senza preoccuparsi di elementi che sono rimasti per anni fuori dall'orbita delle console, come risoluzione, schermi e ray tracing.