Ricapitoliamo: Two Point Hospital è una meraviglia soprattutto con le espansioni, Campus è totalizzante anche se forse un po' freddo; in ogni caso dietro a questi due giochi ci ho lasciato centinaia di ore. Soprattutto Campus è un gioco semplice, che un esperto del genere si mangia senza grossi intoppi, ma è proprio questa sua capacità di trascinarti tra una sfida e l'altra una delle sue qualità maggiori. Sono esperienze che danno soddisfazione ai veterani, come a chi il genere lo frequenta da poco. Del resto è da poco che i gestionali si sono affacciati in massa sulle console, approdando persino sulla popolarissima Switch (ma non senza intoppi, come ci ricorda proprio Two Point Campus) dove poi ha riscosso un grande successo. Un pubblico nuovo a cui i Two Point Studios hanno teso la mano e che ora, giustamente, inizia a chiedere qualcosa di più.
La risposta è questo Two Point Museum, nuova declinazione della medesima idea ambientata, questa volta, nel mondo dei musei.
Il curatore
Cosa cambia? Questa volta il gioco ci mette finalmente alle prese con dei veri e propri visitatori; non dei malati e non degli studenti obbligati dalle circostanze, ma persone che vanno conquistate, coccolate, intrattenute. In Two Point Museum non siamo l'amministratore della struttura, bensì il curatore e questo non è un dettaglio secondario: più che una questione economica, lo scopo è infatti fare in modo che il museo diventi un baluardo in campo culturale.
Una direzione elegante, sfumata e istruttiva, rispetto a quella più capitalista di altri gestionali, su cui la software house inglese spinge molto e che potrebbe davvero fare la differenza, nel bene e nel male. Comunque vada, proprio come avevamo già visto alla Gamescom ancora una volta la pozione magica messa a punto dai Two Point Studios sembra funzionare: ci si sente immediatamente a casa, mentre pian piano vengono introdotte le nuove meccaniche che, questa volta e in maniera inedita per la serie, guardano anche al di là del nostro lotto in espansione.
Ladri ed esploratori
In Two Point Museum non c'è solo un Indiana Jones: qui sono centinaia. Sono gli archeologi che spediremo nel mondo a caccia degli stessi oggetti preziosi che poi potremo esibire tra le sale del nostro museo. Non è molto diverso da quello che accade in Jurassic World Evolution, ma qui le cose potrebbero non andare come previsto ed esserci delle conseguenze: un esploratore ferito, addirittura maledetto. Un esploratore può anche sparire per sempre (e magari ritornare dopo tantissimo tempo? Sarebbe fantastico...).
Una volta trasportati al museo i reperti vanno posizionate in luoghi decorati con un tema opportuno, meglio se nelle vicinanze di oggetti della stessa tipologia in modo da amplificarne gli effetti sui visitatori. Davanti ai reperti più preziosi? Non dimenticate di mettere un box per le raccolte fondi. Fortunatamente in Two Point Museum sembrano aver risposto alle mie suppliche inserendo anche un elemento di pericolo quasi del tutto mancante in Campus: i cattivi, in questo caso i ladri d'arte. È quindi necessario installare telecamere a circuito chiuso, costruire una centrale operativa che permetta una veloce risposta della sicurezza, se non vorrete che le vostre opere vengano trafugate.
Solita delizia
In Two Point Museum sarà possibile allestire mostre di diversa natura in base al museo che ci verrà dato in mano: preistorica, soprannaturale e, nei musei situati sulla costa, anche una ricca mostra marina composta da dozzine di specie diverse. Esattamente come capitava in Campus, ci saranno diverse sorprese lungo la modalità carriera. Ogni tema presenterà problemi specifici: se vi specializzerete nei reperti preistorici potreste recuperare un uomo primitivo congelato che però, a un certo punto, potrebbe scongelarsi iniziando a seminare il caos.
Animazioni, colori, dettagli, Two Point Museum è davvero un bel vedere, non troppo lontano da Campus ma capace di più dettagli. Del resto per addobbare un museo serve molta più chincaglieria rispetto a un ospedale o un campus universitario, inoltre ora è necessario creare negozi di souvenir, luoghi dove le persone possono riposarsi per evitare che abbandonino troppo precocemente la mostra. Dopo qualche ora di gioco e di cura minuziosa di ogni spazio, ogni livello apparirà come una piccola e irresistibile bomboniera animata.
In questo nuovo gioco c'è anche molta più libertà nel posizionare gli oggetti, specialmente in diagonale, e molta più personalizzazione per quel che riguarda fantasie e colori (ora non predefiniti ma selezionabili a piacimento).
La formula è leggermente diversa, il prezzo è stato abbassato su PC e console a soli 29.99 per la versione base, 39,99 per la deluxe, mentre la cura nel gameplay sembra fortunatamente la medesima. Quel che dobbiamo ancora capire è se il nuovo prezzo influirà sui contenuti, e come il gioco riuscirà a stupirci nel corso della sua modalità carriera. Gli sviluppatori promettono nuovi elementi di gameplay per ogni tipologia di esposizione, ma qual è l'entità di questi cambiamenti e la loro qualità? La ricerca di reperti rimarrà divertente nel corso di tutta l'esperienza? Tanti dubbi su un progetto che, parliamoci chiaro, anche se si limitasse a raggiungere la qualità del passato sarebbe già di una qualità più che sufficienze a drizzarci le orecchie. Two Point Museum uscirà su PC, PlayStation 5 e Xbox Series (niente Switch, in attesa di Switch 2?) il 4 marzo del 2025.
CERTEZZE
- Bellissimo da vedere
- Molto più personalizzabile di prima
- L'esplorazione è una novità che può fare una grande differenza
DUBBI
- Speriamo che il livello di sfida sia più alto di Campus
- Il prezzo scelto da Sega è fantastico, speriamo non influisca sui contenuti
- I campus non hanno avuto lo stesso effetto sul pubblico degli ospedali, e i musei?