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xCloud: perché Apple cambierà idea

Microsoft non ha ricevuto il consenso di Apple per pubblicare Project xCloud su iOS e iPadOS, ma sotto si nascondono degli interessi di maggiore rilevo.

SPECIALE di Peter Vogric   —   02/09/2020

Apple recentemente ha impedito a Microsoft di pubblicare xCloud su iOS e iPadOS. Il servizio di streaming arriverà infatti il 15 settembre solo su Android, mentre gli utenti iPhone e iPad non potranno utilizzarlo. Questo ha portato ad una serie di accuse e dichiarazioni tra i due colossi, che però sono rimaste in un'apparente situazione di stallo. Pur non sapendo cosa si nasconde dietro a questo complesso dibattito tra Apple e Microsoft, voglio provare a fare qualche considerazione in merito all'argomento, analizzando l'attuale situazione delle due aziende nel mercato dei videogiochi con un occhio rivolto già verso il futuro del gaming.

Il punto della situazione

Apple negli ultimi dieci anni con la piattaforma iOS (e le successive iPadOS, watchOS) è riuscita a creare un negozio digitale di tutto rispetto. Utilizzando delle politiche piuttosto restrittive e delle regole severe, hanno imposto un certo livello di qualità, diventato ormai uno standard per gli utenti iOS. Ogni applicazione inviata per essere pubblicata su App Store viene controllata approfonditamente da un apposito team Apple. Al successo di App Store ha sicuramente contribuito anche la minore diversità dei dispositivi Apple rispetto a quelli Android, dove serve una maggiore ottimizzazione vista l'enorme quantità di produttori presenti sul mercato. Tutto sommato però è veramente difficile trovare un'applicazione di grande impatto, che non sia mai arrivata su App Store. Anzi, spesso le applicazioni più popolari come Instagram, Netflix, Uber, Amazon Prime arrivarono prima su iOS e funzionavano meglio sulle piattaforme Apple. Questo era vero almeno fino ad oggi, quando Project xCloud di Microsoft è in arrivo sulle piattaforme Apple.

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Pur non conoscendo ancora il nome definitivo scelto per xCloud, Microsoft ha fissato la sua data di rilascio al 15 settembre. Il servizio di gioco in streaming verrà integrato nell'abbonamento Xbox Game Pass Ultimate ad un prezzo di 15€ al mese e vi darà accesso all'intera libreria Game Pass su qualsiasi dispositivo Android. Microsoft ha chiaramente sviluppato anche una versione iOS e iPadOS di xCloud e l'ha anche sperimentata in un lungo periodo di beta testing tramite TestFlight su 10.000 dispositivi in tutto il mondo. Quando è giunto il momento di procedere alla pubblicazione dell'applicazione, Apple l'ha rifiutata, perché viola le loro politiche legate all'App Store, impedendo quindi a Microsoft di portare il servizio su iOS e iPadOS.

Apple non ha ingannato nessuno

Quando Steve Jobs salì sul palco per annunciare l'arrivo dell'App Store in iOS nel lontano 2007, ha subito messo le mani in avanti rivelando le intenzioni di Apple: creare uno store "chiuso" dove solo coloro che soddisfano i requisiti possono pubblicare il software. Dall'altra parte però, Apple possiede un'altra piattaforma chiamata macOS, dove è possibile installare qualsiasi tipo di software (avendo chiaramente le giuste conoscenze), perché si tratta di un sistema molto più libero e "aperto". Una situazione simile la troviamo anche in casa Microsoft, dove il sistema operativo di Xbox è chiuso e limitato, mentre Windows è decisamente più aperto e versatile. Quindi le critiche verso Apple per la sue ristrette politiche non sono del tutto fondate, perché come molti altri produttori possiedono piattaforme più libere ed altre con diverse restrizioni. Adesso probabilmente molti di voi staranno gridando: "Ma l'iPhone non è una console!!1!!!". Vero, iOS non è un sistema operativo pensato per una macchina da gioco, ma questo non impedisce ad Apple di imporre le proprie regole su una loro piattaforma. Acquistando un iPhone dovreste conoscere le sue limitazioni, anche perché Apple è sempre stata chiara su questi aspetti come specificato all'inizio di questo paragrafo. Difficilmente si può contrastare questa scelta di Apple, infatti proprio recentemente in soli sei mesi sono riusciti a duplicare il guadagno derivante dai loro servizi, dove gran parte di essi provengono dall'App Store.

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La giustificazione di Apple a Microsoft è stata però uno po' incompleta e ha lasciato qualche dubbio. xCloud non è stato rilasciato sull'App Store, perché Apple non ha la possibilità di recensire e classificare ogni gioco presente nel catalogo di Game Pass offerto dal servizio. Anche qui in molti si sono scatenati, sostenendo che Apple dopotutto non recensisce ogni film e serie TV presente su Netflix o Amazon Prime Video, così come non classifica tutte le canzoni presenti su Spotify. L'azienda di Cupertino infatti ha dichiarato che i film, le serie TV e la musica non sono contenuti interattivi come lo sono i videogiochi. Secondo le loro politiche infatti, Apple deve poter valutare solamente i software interattivi come i videogiochi e non gli altri appartenenti ad altre categorie di intrattenimento.

Il futuro è nella nuvola

Apple è perfettamente consapevole dell'importanza dei servizi di cloud gaming per il futuro dei videogiochi sui dispositivi mobile. In questo momento però si è trovata impreparata per poter offrire un servizio simile e quindi vuole temporeggiare in attesa di poter entrare nello stesso mercato. Proprio recentemente è stato depositato un brevetto da Apple sul cloud gaming, basato su potenti server e l'utilizzo del 5G per giocare anche in mobilità. Nell'attesa però continua a fare quello che ha sempre fatto: difendere i propri sviluppatori e i propri servizi, garantendo comunque un alto livello di qualità. Solamente l'anno scorso ha lanciato Apple Arcade, un servizio in stile Game Pass dove vengono offerti più di cento titoli mobile ad un prezzo fisso da pagare mensilmente. Allo stesso tempo la maggior parte dei guadagni su App Store derivano dai giochi ed in particolare dagli acquisti in-game. Permettendo l'arrivo di un servizio come xCloud, Apple non andrebbe solamente a danneggiare se stessa ma anche i propri sviluppatori ai quali ha sempre garantito un ottimo livello di trasparenza e fiducia, definendo delle linee guida uguali per tutti (come dimostra anche il recente caso Apple vs Epic Games).

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Quindi cosa accadrà?

Prima o poi i servizi di gioco in streaming come xCloud e Stadia arriveranno anche su iOS e iPadOS. Su questo sono veramente pronto a scommettere qualsiasi cifra. Apple di fatto non ha impedito l'arrivo di Spotify e Netflix, pur avendo dei servizi concorrenti come Apple Music e Apple TV+. Attualmente però questo non rientra nei loro piani della piattaforma chiusa e ben strutturata, che sono stati capaci a costruire in maniera eccellente nell'ultimo decennio. Come dimostra il brevetto depositato di recente, Apple potrebbe anche pensare di offrire in futuro un servizio simile a Stadia o xCloud, acquisendo i diritti di distribuzione dei giochi multipiattaforma come FIFA, Call Of Duty, Red Dead Redemption per riprodurli sui loro server. Non si può quindi ne giustificare Apple, ne darle torto sull'attuale disputa con Microsoft, perché sta semplicemente seguendo la loro strategia delineata anni fa, la quale ha già portato grandi risultati. Acquistando un dispositivo iOS bisogna essere consapevoli di questi aspetti, sapendo che in futuro Apple stessa dovrà adeguarsi alle esigenze di mercato.