Dopo il durissimo trailer della Paris Games Week, Sony ha introdotto il cast di The Last of Us: Parte II durante un panel alla PlayStation Experience, confermando che il gioco verrà presentato all'E3 2018.
Il panel è stato aperto da un'esibizione dal vivo di Ashley Johnson e Troy Baker, che hanno interpretato "la canzone di Joel & Ellie" (vedi il video in calce); dopodiché il game director Neil Druckmann, la co-writer Halley Gross e i già citati interpreti hanno cominicato a parlare di questo atteso sequel.
La Gross ha definito il lavoro su The Last of Us: Parte II come un'esperienza capace di intimidire, specie da fan della serie, e Druckmann ha suggerito un indizio che sembrerebbe confermare l'identità del personaggio misterioso che si vede nel trailer: probabilmente è la madre di Ellie, che viene accusata e appesa per il collo perché incinta, prima di essere salvata grazie all'intervento di Yara e Lev.
Questi ultimi due personaggi, cugini rispettivamente di sedici e tredici anni, vengono interpretati da Victoria Grace e Ian Alexander, alla loro prima esperienza con il motion capture per un videogame. Laura Bailey interpreta invece quella che supponiamo sia la madre di Ellie e ha effettuato in prima persona gli stunt e il motion capture, sebbene il corpo del personaggio appartenga a un'atleta.
Druckmann ha parlato della trama del gioco, dicendo che ci saranno alcuni momenti leggeri ma che, in generale, la storia parla di vendetta e di quella zona grigia morale che c'è fra il bianco e il nero. La sequenza mostrata nel trailer si verifica dopo che Yara e Lev hanno lasciato il culto, e li vede collaborare con qualcuno che in precedenza avrebbero odiato. Il punto è che in The Last of Us nessuno sa quale fazione sia "cattiva" o quale sia "buona", ed è questo uno degli elementi chiave del sequel, ambientato per la maggior parte a Seattle.
Il game director ha quindi detto che Naughty Dog sta creando modi innovativi per raccontare la storia, ma che non si potrà parlare di questo aspetto prima dell'uscita. A nostro avviso Druckmann si riferisce al collegamento fra eventi del passato e del presente, qualora le ipotesi sulla madre di Ellie venissero confermate. Ha detto inoltre che ci saranno fan del primo episodio a cui non piacerà il secondo, e di aver accettato tale eventualità, aggiungendo quindi che Naughty Dog continuerà per sempre a creare giochi single player a base narrativa.
Secondo Halley Gross, è importante comprendere che il successo di The Last of Us è dovuto al fatto che i suoi personaggi non siano stereotipi, bensì persone autentiche e complesse, che hanno fatto cose giuste e sbagliate, cercando di affrontare un mondo difficile e relazioni complicate. Sebbene il team voglia che i fan siano contenti, la loro priorità è fare ciò che è giusto per Joel, Ellie e tutti i personaggi della storia, donando loro un arco narrativo autentico e ardui conflitti da affrontare, per vedere come crescono e cambiano.
Non c'è stata la conferma né la smentita che Joel sia morto in The Last of Us: Parte II.
Druckmann ha detto che alcuni livelli del gioco sono già completi e che lo sviluppo dovrebbe essere circa a metà. I lavori si trovano in uno stadio molto complesso, dove le varie parti dell'esperienza vengono assemblate nell'ottica di un'esperienza che il game director si augura possa essere straordinaria, e che di certo sarà molto corposa.
Per una presentazione dettagliata di The Last of Us: Parte II, come detto, bisognerà attendere l'E3 2018.