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Animal Crossing: New Horizons, gli animalisti della PETA protestano contro gli animali digitali nel museo

Gli animalisti colpiscono ancora, e dicono ai giocatori (e sviluppatori) di Animal Crossing: New Horizons che il Museo non deve esistere.

NOTIZIA di Simone Pettine   —   21/05/2020

La PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) è un'organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali. Anche lei, come gran parte del mondo, ha avuto modo di provare Animal Crossing: New Horizons negli ultimi due mesi. Non pare abbia gradito particolarmente l'esistenza del Museo di Blatero.

Sembra un po' una barzelletta, ma quanto stiamo per raccontarvi è accaduto davvero: gli animalisti della PETA hanno protestato per l'esistenza di animali digitali all'interno del Museo di Animal Crossing: New Horizons. Da qui l'evento non violento organizzato direttamente all'interno del titolo per Nintendo Switch: manifestanti, piccoli cartelloni (realizzati tramite pattern e modelli), campagne di sensibilizzazione correndo all'interno della struttura. La PETA sembra avercela in particolare con i pesci di Animal Crossing, mentre insetti, quadri e statue dovrebbero poter rimanere tranquillamente in gabbia.

"I pesci sono amici" hanno dichiarato i personaggi dei presenti, tramite la chat di gioco. "Intimiamo a Blatero di svuotare le vasche". "Svuotare le vasche" è stato un po' il ritornello generale di questa protesta degli animalisti su Animal Crossing: New Horizons, che naturalmente non avrà seguito. Vi riportiamo anche un simpatico video qui di seguito, in modo che possiate farvi un'idea più precisa di cosa sta succedendo, e dirci anche cosa ne pensiate voi lettori.

Sia chiaro: l'esistenza della PETA è cosa buona e giusta, qui non si sta discutendo di questo. Si discute invece circa l'opportunità di una simile manifestazione all'interno di Animal Crossing: New Horizons, per un motivo di questo tipo: l'esistenza di animali digitali (i pesci) nel Museo di Blatero.