Apple si trova ad affrontare una nuova sfida legale. L'azienda è stata citata in giudizio presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti di San Jose per quella che i querelanti definiscono pubblicità ingannevole riguardante diverse funzionalità di Apple Intelligence.
La causa, depositata mercoledì 19 marzo 2025, richiede lo status di class action e il risarcimento dei danni a nome di tutti coloro che hanno acquistato iPhone e altri dispositivi compatibili con Apple Intelligence.
Apple Intelligence e la pubblicità ingannevole
Ma in che modo Apple si sarebbe macchiata di pubblicità ingannevole? I querelanti sostengono che i proprietari dei dispositivi non hanno ricevuto le funzionalità di Apple Intelligence che erano state promesse. "Le pubblicità di Apple [hanno creato] una chiara e ragionevole aspettativa nei consumatori che queste funzionalità trasformative sarebbero state disponibili al momento del lancio dell'iPhone", si legge nella denuncia presentata dagli avvocati dei querelanti.
"Contrariamente alle affermazioni del convenuto sulle capacità avanzate dell'intelligenza artificiale", si legge ancora, "i prodotti offrivano una versione significativamente limitata o del tutto assente di Apple Intelligence, ingannando i consumatori sulla sua effettiva utilità e prestazioni".
Questa causa rappresenta un ulteriore ostacolo per Apple, che sta incontrando difficoltà nel portare sul mercato le tanto attese funzionalità di Apple Intelligence, tanto che la nuova Siri è rimandata al 2026. Secondo quanto riportato da Bloomberg, poi, l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, avrebbe espresso preoccupazioni sulla capacità del responsabile dell'IA, John Giannandrea, di completare lo sviluppo del prodotto.
Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Non è comunque l'unico guaio per Apple in questi giorni: l'Europa vuole che smartwatch e cuffie funzionino meglio su iPhone e la compagnia ha perso il ricorso contro la normativa tedesca sul controllo delle Big Tech.