Durante una sessione interna di domande e risposte, i dipendenti di CD Projekt Red si sono scagliati contro i dirigenti della compagnia per gli enormi problemi avuti con il lancio di Cyberpunk 2077, facendo domande di fuoco.
Come riportato da Jason Schreier su Bloomberg, un dipendente ha chiesto con che faccia si può realizzare un gioco su delle multinazionali sfruttatrici, obbligando allo stesso tempo gli sviluppatori a fare crunch per anni. Un altro ha voluto sapere come mai la compagnia avesse considerato pronto il gioco già a gennaio, quando non era vero.
Stando alle testimonianze raccolte da Schreier, le scadenze fissate da CD Projekt Red durante lo sviluppo erano semplicemente irrealistiche, tanto da costringere gli sviluppatori a giornate di lavoro disperate per raggiungerle.
Se vogliamo questo resoconto conferma quanto abbiamo riportato nella notizia con un commento di un insider che parlava di dirigenza disinteressata alle versione PS4 e Xbox One del gioco, commento nato dai malumori circolanti per CD Projekt Red dopo il lancio.
Da notare che la sessione di Q&A si è svolta prima del ritiro di Cyberpunk 2077 dal PlayStation Store annunciato stamattina da Sony.