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Days Gone, niente sequel? Se amate un gioco compratelo a prezzo pieno, dice l'autore

Days Gone potrebbe non avere un sequel, e il motivo per l'autore del gioco è molto chiaro: chi ama un gioco ha il dovere di acquistarlo a prezzo pieno.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   18/04/2021

Amate un gioco? Compratelo a prezzo pieno. Lo sceneggiatore e creative director di Days Gone, John Garvin, ha le idee piuttosto chiare sui motivi per cui l'eventuale sequel dell'action survival non si farà.

Nella stessa intervista con David Jaffe in cui ha parlato di come Metacritic conti più delle vendite per Sony, Garvin ha ovviamente posto l'accento anche sui riscontri commerciali di un prodotto tripla A, realizzato grazie a importanti investimenti da parte del publisher.

"Ho delle precise opinioni su di una questione che i tuoi ascoltatori potrebbero trovare interessante, ma che potrebbe anche infastidire alcuni di essi", ha detto l'autore di Days Gone. "Se ami un gioco, compralo al fo**uto prezzo pieno."

"Non so dirti quante volte ho visto videogiocatori dire 'sì, ok, lo prenderò quando verrà messo in offerta', oppure 'lo scaricherò quando lo daranno gratis con l'abbonamento a PlayStation Plus', e cose del genere."

"Ebbene, non vi lamentate quando un gioco non ha un sequel nel momento in cui non è stato supportato al lancio. È semplice: God of War ha venduto milioni di copie all'esordio, Days Gone no. Sia chiaro che parlo solo a titolo personale, non lavoro per Sony e non conosco i numeri precisi."

"Posso raccontarti di quando stavamo sviluppando Syphon Filter: Dark Mirror su PSP e siamo rimasti fregati perché la pirateria imperava e Sony non si era resa davvero conto di quale fosse il suo impatto sulle vendite", ha aggiunto Garvin.

Days Gone, il protagonista del gioco in sella alla sua moto.
Days Gone, il protagonista del gioco in sella alla sua moto.

"A quel punto abbiamo mostrato loro dei torrent, c'era un sito con 200.000 copie di Dark Mirror in download da parte degli utenti, se non ricordo male. Allora ci sono rimasto malissimo, era come se mi stessero letteralmente togliendo dei soldi dalle tasche."

"Dunque penso che appassionarsi a un gioco non sia importante per il gioco stesso quanto acquistarlo a prezzo pieno. Solo se lo avete fatto potete dire di aver supportato gli sviluppatori in maniera diretta", ha concluso l'autore, probabilmente riferendosi anche alla petizione per Days Gone 2.