Days Gone 2 è stato cancellato soprattutto a causa dei voti Metacritic, dunque in base alla ricezione della critica più che delle vendite stesse del primo capitolo, questo è quanto riferito dal director di Days Gone, John Garvin, in un'intervista condotta da David Jaffe sul suo canale YouTube.
Jaffe, che peraltro è il creatore dell'originale God of War, è diventato una sorta di youtuber e ha recentemente organizzato delle interessanti interviste a vari sviluppatori, grazie anche alle sue conoscenze nell'ambito in cui ha lavorato per molti anni.
Dopo il famoso articolo di Jason Schreier che ha portato alla luce la cancellazione del progetto Days Gone 2 e l'esistenza di un remake di The Last of Us, oltre a una serie di considerazioni sulla concentrazione di Sony sui blockbuster, Jaffe ha effettuato una sorta di indagine parallela intervistando due dei principali protagonisti del primo Days Gone, ovvero i director Jeff Ross e John Garvin.
Il primo abbiamo visto che ha sostanzialmente confermato le parole di Schreier, pur facendo alcune puntualizzazioni, svelando peraltro che Days Gone 2 prevedeva multiplayer cooperativo e mondo di gioco condiviso. Il secondo è stato intervistato nei giorni scorsi, e ha spiegato altri retroscena del post-lancio di Days Gone, di come Sony l'abbia considerato e come queste cose abbiano portato all'eventuale eliminazione della serie.
"Il voto Metacritic è tutto", ha affermato Garvin, "Se sei un creative director su un franchise e il tuo gioco viene fuori con un 70 di media, non continuerai ad essere creative director su quel franchise a lungo". Questo, secondo Garvin, per Sony va al di là delle vendite, perché riguarda la qualità percepita di un brand, perché se ci si trova a creare prodotti con grossi investimenti, questi devono piacere ed essere ben accetti da milioni di persone e non ci si può permettere che possano essere divisivi o controversi.
"Se sei Disney", ha affermato Garvin come analogia, "Non puoi permetterti di fare un film fatto male anche se un sacco di gente va comunque a vederlo". In questo senso, Garvin si assume la responsabilità di non aver raggiunto un livello qualitativo giudicato alto in senso universale con Days Gone, rendendosi conto che avrebbero forse dovuto costruire in maniera diversa alcuni elementi del gioco.
Tutto questo, però, senza voler necessariamente piegarsi ai "social justice warriors" e simili, come li definisce l'ex-director di Bend Studio, che secondo lui hanno contribuito ad affossare la valutazione di Days Gone. In ogni caso, in Sony la valutazione della critica è considerata un elemento importantissimo per giudicare l'andamento di un gioco, anche più delle vendite in certi casi, come successo per Days Gone e quindi per valutare la possibilità di portare avanti il progetto Days Gone 2.
Tuttavia, anche Garvin ha lasciato Sony praticamente insieme a Ross, dunque non è sicuro di come siano andate le cose per quanto riguarda il seguito e non sa nemmeno dire con certezza se questo sia stato completamente cancellato o meno.