Il fenomeno del cheating è diventato una notevole piaga per quanto riguarda soprattutto gli sparatutto competitivi, tanto da spingere le compagnie ad adottare politiche e strategie dedicate e volte a impedire l'uso di alcune strumentazioni specifiche, così come DICE ha riferito di collaborare con Sony e Microsoft per combattere l'uso del Cronus Zen in Battlefield 6.
L'uso di strumenti esterni come appunto il Cronus Zen è particolarmente complicato da intercettare, trattandosi di elementi hardware che spesso vengono riconosciuti come normali periferiche e dunque sono difficili da individuare, al contrario di sistemi che modificano in qualche modo il software.
È chiaro che questi rappresentano delle minacce importanti al bilanciamento degli sparatutto, tanto che gli sviluppatori devono dedicare ogni anno diversi sforzi a trovare sistemi per individuare e limitare questi sistemi, e la stessa cosa accadrà anche con Battlefield 6.
Una vera piaga
"È un peccato che il cheating sia diventato un problema nel mondo delle console, specialmente con le macchine Cronus Zen e tutto il resto", ha riferito il Technical Director Christian Buhl di DICE in un'intervista a PushSquare. "Abbiamo quindi stretto una partnership con PlayStation e Microsoft per individuare questi comportamenti scorretti. Abbiamo anche un nostro sistema di rilevamento macro e tutto il resto".
"Quindi, se i giocatori usano Javelin in modo rapido sul PC, ecco perché abbiamo abilitato Secure Boot per aiutarci a combattere il problema infinito del cheating. Siamo consapevoli del problema degli imbrogli sulle console e lo prenderemo molto, molto sul serio.
Vogliamo preservare il più possibile il fair play e l'integrità competitiva, perché alla fine vogliamo garantire che abbiate uno spazio competitivo equo in cui giocare a Battlefield".
Inserendosi tra il controller standard e la console, il Cronus Zen consente di utilizzare macro e script vari consentendo vari vantaggi irregolari, ad esempio aiutando la mira con sistemi automatizzati, eliminando il rinculo o incrementando la velocità di fuoco o di ricarica.
Anche Ubisoft ha cercato sistemi per impedire l'uso di queste periferiche in Rainbow Six: Siege, ma i risultati, dopo una prima fase incoraggiante, sono stati un po' controversi, dunque attendiamo di vedere cosa riuscirà a fare DICE per Battlefield 6, di cui di recente abbiamo visto un video gameplay che mostra la mappa Operazione Firestorm.