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Digital Delivery vs. pacchettizzato: siamo sicuri che il futuro sia migliore?

Digital Delivery vs. pacchettizzato: siamo sicuri che il futuro dei videogiochi sia davvero migliore con la scomparsa dei supporti fisici?

NOTIZIA di Luca Forte   —   19/02/2020

Digital Delivery vs. pacchettizzato: la guerra sembra già decisa in partenza. Ma siamo sicuri che il futuro dei videogiochi, sia per noi consumatori, davvero migliore con la scomparsa dei supporti fisici?

In questi giorni si stanno rincorrendo diverse voci che vedono progressivamente sparire alcuni giochi dagli store digitali. Giochi vecchi, ormai poco frequentati, che quindi non fanno molto scalpore. Tra i vari esempio ci sono Tetris di EA per Android, con tutti gli acquisti fatti svaniti nel nulla, ma anche DriveClub, i cui server saranno spenti a breve.

Che fine faranno le cose acquistate? Sarà comunque possibile giocarli in qualche modo? E fino a quando sarà possibile scaricare il gioco e accedervi offline? Ci sembrano tutte cose sulle quali pensare. A questo aggiungiamo il fatto che un publisher come Activision Blizzard può decidere di impedirci di trasmettere i nostri giochi attraverso un servizio di streaming quale Geforce Now. Questo ci ha fatto riflettere sul fatto che, se stanno davvero così le cose, il passaggio al digitale non è poi sto granché.

Il pacchettizzato ha tantissimi svantaggi, come un costo superiore, la maggiore produzione di inquinamento (sapevate che FIFA 20 è stato il gioco più inquinante del 2019?) e lo spazio occupato in casa. Senza considerare la scomodità di dover cambiare il disco/scheda ogni volta che vorremo cambiare gioco. Però è "nostro". Possiamo scambiarlo, prestarlo, venderlo liberamente e fintanto che la console andrà, saremo in grado di utilizzarlo. Magari senza patch migliorative, come quella che aggiunge nuove opzioni grafiche e il cross-save a The Witcher 3 su Switch, ma girerà.

Finora siamo stati fortunati: Steam, sin dalla nascita nel lontanissimo 2003, è sempre stato lì ad accumulare giochi su giochi, senza mai lasciarne nessuno dietro di sé. Abbiamo cambiato PC, schede grafiche e monitor, ma la nostra collezione è lì a guardarci, inossidabile, pronta a farci lamentare per lo sterminato backlog che sembra non finire mai. Ma la piattaforma di Valve finora è stata una mosca bianca, aiutata dalla continuità della piattaforma PC.

Su console le cose sono meno chiare e dipendono molto dal produttore. I nostri acquisti Wii, per esempio, sono probabilmente persi come lacrime nella pioggia, mentre Microsoft sta lentamente recuperando e riunificando il suo catalogo attraverso la retrocompatibilità di Xbox Series X. Anche Sony dovrebbe fare qualcosa di simile, nonostante parta svantaggiata, visto che PS4 non è stata retrocompatibile con PlayStation 3.

Col disco questo problema non sussiste, perlomeno fintanto che la console funzionerà. Se un giorno un servizio come Stadia dovesse chiudere, che fine faranno tutti i nostri giochi e DLC? Con lo streaming "puro" dovrebbero esserci meno implicazioni, dato che si affitta il gioco, ma alla fine Google vende anche il gioco attraverso Stadia. Ma fino a quando il colosso di Mountain View penserà sia giusto farcelo giocare?

Visto che la risposta -temiamo- non ci piacerà, nel frattempo abbiamo ricominciato a guardare con interesse le versioni pacchettizzate dei negozi. Saranno molto retrò, un po' boomer e tanto scomode, ma al momento sembrano dare più sicurezze.

Voi cosa ne pensate? Parliamone!