Dragon's Dogma 2 rappresenta ciò che il director Hideaki Itsuno avrebbe voluto fare con il primo gioco della serie, la concretizzazione di una visione che ai tempi non era evidentemente possibile realizzare.
"Volevamo creare un'esperienza action ambientata in un mondo aperto, ed è per questo che abbiamo appunto definito il gioco in questa maniera: un action RPG a base open world", ha detto Itsuno, mentre si avvicina l'uscita di Dragon's Dogma 2.
Il director ha raccontato di come il team di sviluppo della serie Devil May Cry abbia contribuito a rendere l'azione così solida e spettacolare, e di come al contempo si abbia la sensazione di giocare online per via della presenza del party costituito dalle Pedine che supportano il protagonista e dal fatto di poterne prendere alcune in prestito da altri utenti.
Come doveva essere l'originale Dragon's Dogma
Gli elementi descritti da Itsuno facevano appunto parte della sua visione per l'originale Dragon's Dogma, in particolare la componente online, ma ai tempi tutto questo non esisteva e il team ha dunque dovuto arrangiarsi con ciò che poteva effettivamente fare.
Lo stesso discorso vale per l'enorme quantità di PNG che gli sviluppatori hanno potuto inserire nella campagna di Dragon's Dogma 2 ma che non sarebbe stato possibile avere nel primo capitolo per le limitazioni tecniche delle piattaforme su cui girava.
Abbiamo provato la demo di Dragon's Dogma 2 lo scorso novembre.