Come abbiamo riportato nella giornata di ieri, circa la metà dei giocatori che hanno acquistato Elden Ring, il fenomeno videoludico del momento, non ha ancora sconfitto o si è arreso al primo "vero" boss. Sulle prime si potrebbe pensare che la colpa sia dell'alto tasso di sfida del gioco, come da tradizione FromSoftware. Ma è davvero così?
Indubbiamente la difficoltà di Elden Ring potrebbe spaventare alcuni utenti, specie quelli che si avvicinano per la prima volta a un souls-like, ma dubitiamo che sia solo questo l'unico fattore che porta un utente ad abbandonare un titolo in corso d'opera. Anzi, facendo un'analisi un po' più scrupolosa è possibile scoprire che in realtà i giochi FromSoftware hanno una percentuale di completamento media in linea con quelli di altri considerati più "user friendly".
Prendiamo come esempio altri giochi FromSoftware. Stando ai dati degli achievement di Steam, nel primo Dark Souls solo circa il 40% dei giocatori ha sconfitto i 4 Lord, l'ultimo step necessario per arrivare a uno dei due finali del gioco. In Dark Souls 2, il capitolo meno apprezzato della serie, solo il 38,1% dei giocatori ha visto il finale.
Ora prendiamo invece come esempio un gioco di grande successo e con tanto di difficoltà scalabile a piacimento come God of War. Sapete in quanti lo hanno completato? Solo il 42,9%. The Witcher 3? Il 24,4%. E ancora, Marvel's Guardians of the Galaxy il 37,5% e Doom Eternal il 35,3%.
Potremmo continuare a lungo, ma il concetto dovrebbe essere chiaro, per quanto nel mezzo ci siano ovviamente anche delle eccezioni. Tutto questo per dimostrare cosa?
Primo, che i souls-like di FromSoftware, nonostante la rinomata difficoltà, quella che dovrebbe mettere in ginocchio i "nabbi" (perlomeno nella mente contorta di alcuni giocatori un po' troppo sicuri delle proprie abilità) hanno percentuali di completamento medie simili o quantomeno paragonabili ai "giochi per le masse". Questo significa che in fondo in fondo, non tutti si lasciano spaventare da qualche morte di troppo o da un boss particolarmente coriaceo.
La seconda, e questa sì che è una nota dolente, è che una grande fetta di giocatori spende soldi per gettarsi a capofitto su giochi che non completerà mai. Ne acquista uno, ci fa qualche ora, si stufa e passa alla novità successiva o torna nei confortevoli lidi del titolo sportivo/multiplayer/free-to-play di turno che generalmente è strutturato in modo tale da irretire l'utenza per lunghi periodi di tempo.
Mancanza di tempo in una società sempre più frenetica e soffocante, acquisti fatti senza informarsi in modo approfondito su un prodotto o per seguire la moda del momento, backlog sterminati e incentivati da mandate di offerte sempre abbondanti e accattivanti... potremmo discuterne a lungo, magari sarà per il prossimo Parliamone.
Prima di lasciarvi vi chiediamo, vi è mai capitato di abbandonare un gioco perché troppo difficile?
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.