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Embracer Group è l'emblema delle miopi strategie di cui tutto il settore sta pagando lo scotto

Embracer Group continua la sua ristrutturazione aziendale che prevede migliaia di licenziamenti, studi chiusi e progetti cancellati.

Embracer Group è l'emblema delle miopi strategie di cui tutto il settore sta pagando lo scotto
NOTIZIA di Stefano Paglia   —   01/03/2024

Embracer Group continua a perdere pezzi, tra migliaia di persone licenziate, studi chiusi e progetti cancellati, rappresentando forse il caso più eclatante delle scelte scellerate fatte da buona parte dell'industria videoludica durante la grande corsa all'oro avvenuta nell'era della pandemia e di cui oggi a pagarne le conseguenze sono gli addetti ai lavori.

Se frequentate spesso le nostre pagine, saprete benissimo che gli ultimi due anni sono stati pieni di tante soddisfazioni per i giocatori, ma anche catastrofici per chi in questo settore ci lavora. Da una parte sono arrivati un numero davvero abbondante di giochi di altissimo livello, dall'altra abbiamo visto tanti, troppi, studi di sviluppo chiusi e persone perdere il posto di lavoro.

Parliamo di oltre 18.000 licenziamenti dal 2023 a oggi, di cui 7.800 solo quest'anno, perlomeno stando ai dati di videogameslayoffs.com, un portale che, come suggerisce il nome, è stato creato appositamente per tenere traccia delle ondate di licenziamenti senza precedenti che stanno colpendo il settore negli ultimi anni.

Questi tagli in parte sono dovuti alle scellerate gestioni incentrate sulla crescita rapida e incontrollata durante la pandemia, in previsione di un allargamento massivo del mercato (dato che grazie alla quarantene in molti si sono avvicinati ai videogiochi) che poi a conti fatti non si è concretizzato. Questo tuttavia è solo uno dei possibili molteplici motivi, che chiaramente cambiano in base alla realtà presa in esame, e che includono anche una crescita costante dei costi di sviluppo che non va a pari passo con quella del mercato e la crisi economica globale.

Embracer Group dalla campagna acquisizioni a quella dei licenziamenti

Il logo di Embracer Group
Il logo di Embracer Group

Se pensiamo a Embracer Group, tuttavia, il primo pensiero va subito alla gargantuesca campagna acquisizioni avvenuta nel periodo del Covid e quello immediatamente successivo, caratterizzata da molteplici acquisizioni milionarie (con il senno di poi, forse fatte al motto di "ndo cojo cojo"), con l'obiettivo di costruire un imponente e variegato portfolio di proprietà intellettuali e una struttura tentacolare capace di affacciarsi a tutti i maggiori settori dell'intrattenimento, non solo quello videoludico.

Ricordiamo che nel 2022 il colosso si era organizzato in 11 gruppi operativi, inclusi quelli guidati da Dark Horse (fumetti, serie TV e film) e Asmodee (azienda specializzata in giochi da tavolo, pagata ben 3 miliardi di dollari nel 2021), per un gran totale di oltre 14.000 dipendenti e un catalogo di 900 IP proprietarie o in licenza, tra le quali anche quella del Signore degli Anelli.

In ambito videoludico all'epoca si parlava di ben 220 giochi in programma entro il 2025, di cui 25 tripla A, con la lista degli studi sotto l'ala di Embracer che conta studi e publisher del calibro di Deep Silver, THQ Nordic, Plaion, Crystal Dynamics, Saber Interactive e Gearbox Interactive, assieme un vasto numero di studi minori.

E poi è iniziato il declino. Da giugno 2023 la megacorporazione ha dato via a una ristrutturazione aziendale di grosse dimensioni e praticamente ogni mese c'è sempre qualche brutta notizia per i videogiocatori. Tanto per citare alcuni tra i casi più eclatanti, tra gli studi chiusi ci sono Volition (Saints Row), Free Radical Design (Timesplitters), Campfire Cabal (Expeditions). In totale ci sono stati quasi 1.400 licenziamenti ad oggi, con altri in programma per il futuro, che hanno colpito anche Gearbox e la sussidiaria Lost Boys, Eidos Montreal, 3D Realms e Splitgate, Cryptic Studios, Zen Studios, New World Interactive e molti altri ancora. Ovviamente c'è stata anche la cancellazione di numerosi progetti, ben 29 solo tra luglio e dicembre 2023.

Le ultime parlano ora anche di una possibile separazione da Gearbox, con la software house di Borderlands che potrebbe comprare la propria indipendenza o essere ceduta a un'altra compagnia, e da Saber Interactive, che invece pare vicinissima alla cessione, stando a Jason Schreier. Insomma, due delle più grandi compagnie acquisite negli anni precedenti.

I più famosi marchi che Embracer ha potuto gestire per qualche mese
I più famosi marchi che Embracer ha potuto gestire per qualche mese

Che è successo? Come accennato in precedenza, semplicemente la bolla è scoppiata. La pandemia è finita, la gente ha iniziato nuovamente a uscire di casa e la crescita miracolosa del settore che si era vista tra il 2020 e il 2022 si è bruscamente arrestata, con le aziende del settore si sono trovate con personale in esubero e la necessita di far quadrare i conti, anche perché nel frattempo c'è sempre l'annoso problema dei costi di sviluppo che crescono a ritmi sfrenati, al contrario di quelli del bacino di consumatori potenziali. Aggiungiamo all'equazione l'accordo da 2 miliardi di dollari sfumato con Savvy Group quando ormai l'affare sembrava ormai essere andato in porto e abbiamo la ricetta perfetta per un disastro.

Insomma, Embracer Group è il caso più eclatante proprio per via delle numerose acquisizioni fatte negli anni precedenti, ma a ben vedere i licenziamenti nel settore dimostrano che questa scellerata strategia espansionistica è stata abbracciata da un po' tutti i protagonisti del mercato. E a pagarne le conseguenze sono in primis gli addetti ai lavori.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.