Ancora una volta qualcuno ha accusato Epic Games di avergli rubato qualcosa per poi inserirlo a pagamento all'interno di Fortnite, il Battle Royale più famoso di sempre: non si tratta però di un balletto questa volta, ma del design di un personaggio molto particolare, noto su Fortnite come Taro. Facciamo il punto della situazione e scopriamo cosa è successo.
Tutto è cominciato quando il giovane artista Ruby Ramirez ha creato alcuni post su Twitter e Facebook lamentando un furto: uno dei tanti personaggi da lui disegnati (inediti) sarebbe stato preso di peso da Epic Games per realizzare la Skin di Taro, il difensore della foresta venduto su battaglia Reale a 1500 V-buck (circa 15 euro al cambio). L'artista metteva a paragone il suo design con quello della Skin di Fortnite, accusando Epic Games di plagio e furto: il caso ha ottenuto in poche ore un'attenzione mediatica elevatissima, giungendo persino alle orecchie di Epic Games.
Epic Games, anche per via delle sollecitazioni provenienti dai social network e da Forbes, ha subito dopo confermato che avrebbe investigato prendendo molto sul serio la situazione; ed è qui che la convinzione dell'artista ha cominciato a quanto pare ad incrinarsi. I post sono immediatamente spartiti da Twitter e Facebook e alcuni utenti (evidentemente più svegli) hanno svelato l'inganno: i suoi lavori e le immagine del design "rubato" da Epic Games sarebbero stati dei falsi realizzati ad arte sulla base della Skin Taro di Fortnite. Dunque Epic Games non avrebbe copiato l'artista, bensì il contrario: quest'ultimo avrebbe inscenato un tentato furto da parte della società solo per ottenere un po' di attenzione. Adesso si cerca di capire che fine abbia fatto Ruby Ramirez dopo la pessima figura e il polverone sollevato.
Fortnite, Epic Games risponde alle accuse di plagio della skin Taro
Un giovane artista ha accusato Epic Games di avergli rubato il design della Skin Taro su Fortnite, ma era solo in cerca di attenzione mediatica; ecco cosa è successo.