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Galaxy Z TriFold: il pieghevole Samsung potrebbe aver confermato un cambio di tecnologia importante

Il Galaxy Z TriFold di Samsung suggerisce l'uso di batterie al silicio-carbonio, una tecnologia da tempo attesa sui flagship Samsung.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   30/10/2025
Samsung Galaxy Z TriFold

Sebbene Samsung non abbia ancora annunciato ufficialmente la scheda tecnica completa del Galaxy Z TriFold, nuovi indizi emersi in Corea del Sud suggeriscono un elemento inedito: l'utilizzo di batterie al silicio-carbonio. Un dettaglio non confermato ma plausibile, che potrebbe spiegare come l'azienda sia riuscita a contenere lo spessore del suo primo dispositivo pieghevole a tripla cerniera.

Con l'uscita prevista entro la fine dell'anno, la curiosità resta alta: ma vediamo insieme il perché di questa ipotesi.

La batteria di Samsung Galaxy Z TriFold

Il TriFold è stato mostrato per la prima volta dietro una teca al "K-Tech Showcase" di Gyeongju, evento organizzato a margine del vertice APEC. In quell'occasione, il design del prototipo aveva già attirato l'attenzione per la sua struttura sottile, stimata tra 12 e 15 millimetri da chiuso. Ora, secondo il Korea Economic Daily, proprio questa caratteristica potrebbe rivelare l'adozione di una nuova generazione di batterie, diversa da quella finora utilizzata sui modelli pieghevoli tradizionali.

La teca dietro cui Samsung ha mostrato il Galaxy Z TriFold
La teca dietro cui Samsung ha mostrato il Galaxy Z TriFold

La batteria al silicio-carbonio (Si/C) rappresenta una delle innovazioni più promettenti nel campo dell'alimentazione mobile. Rispetto alle celle agli ioni di litio convenzionali, questa tecnologia impiega un anodo a base di silicio capace di immagazzinare fino a dieci volte più ioni di litio. Il risultato è una maggiore capacità energetica a parità di volume, quindi batterie più sottili e con prestazioni superiori. La struttura viene rinforzata con carbonio per evitare fratture dovute all'espansione del silicio durante la ricarica, consentendo di mantenere l'efficienza nel tempo.

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Nel caso del Galaxy Z TriFold, tale innovazione sarebbe la chiave per raggiungere uno spessore compreso tra 12 e 15 millimetri da chiuso, un traguardo difficile da ottenere con le tecnologie attuali. A titolo di confronto, il Mate XT di Huawei - unico rivale diretto dotato di meccanismo simile - adotta già una batteria al silicio-carbonio e mantiene uno spessore di 12,8 millimetri. La somiglianza tra le dimensioni dei due dispositivi ha alimentato le ipotesi secondo cui anche Samsung avrebbe scelto la stessa soluzione per il suo nuovo pieghevole.

L'adozione di una batteria di questo tipo avrebbe implicazioni importanti non solo sul piano tecnico ma anche sul design. L'architettura tripla del TriFold, che adotta un meccanismo di chiusura a "U" per proteggere lo schermo interno, richiede una distribuzione equilibrata del peso e un sistema di alimentazione flessibile. L'integrazione di più moduli sottili e ad alta capacità, stimati in una configurazione combinata superiore ai 5.000 mAh, sarebbe possibile solo attraverso un materiale più efficiente del litio tradizionale.

Un'altra ipotesi riguarda la possibilità che Samsung stia utilizzando la tecnologia Si/C per testare la prossima generazione di batterie destinate anche ad altri prodotti della linea Galaxy. L'azienda ha più volte manifestato l'intenzione di ridurre lo spessore dei propri dispositivi premium, e la transizione verso materiali a maggiore densità energetica sarebbe un passaggio coerente con questa strategia. Intanto per il Galaxy S26 Samsung conferma IA avanzata, chip personalizzato e altre novità.