Nelle ultime settimane su social come Twitter o Reddit stanno comparendo sempre più frequentemente dei movimenti di protesta contro Genshin Impact. Il popolare gioco di ruolo di miHoYo, infatti, è al centro di diverse proteste #boycottGenshinImpact che però appaiono tutte piuttosto generiche, un po' pretestuose e disorganizzate. Ma ottengono lo stesso un grande successo.
Cercando le origini del movimento, infatti, non si riesce a trovare un'unica motivazione. C'è chi si lamenta delle fonti di ispirazione degli umanoidi Hilichurls, chi del trattamento dei personaggi neri, chi del rinvio del DLC e chi della rappresentazione e della gestione di alcuni personaggi femminili. Quello che si sa è che ogni volta questi argomenti son sostenuti da centinaia di persone, non contente dell'operato di miHoYo.
Un filone delle proteste si lamenta di come sono stati creati i nemici del gioco, gli Hilichurls. In un video diario, miHoYo ha mostrato che per creare i movimenti di questi umanoidi piuttosto primitivi e animaleschi si è ispirata alle danze tribali di alcune popolazioni africane, una cosa ritenuta irrispettosa da molti. Soprattutto se unito al trattamento ricevuto da due personaggi di colore. Il primo ritenuto "intimidente" e il secondo "esotico". Due caratteristiche che, secondo i detrattori, sono legate direttamente alla loro pelle scura, ma che potrebbero benissimo essere legate allo stile punk del primo e alle origini lontane del secondo.
Un altro filone piuttosto florido è quello della "pedofilia". Due personaggi dall'aspetto molto giovanile, infatti, hanno due spasimanti molto più vecchi, una cosa che ha fatto sollevare più di un sopracciglio. Di sicuro c'è la tendenza da parte di questo genere di prodotti a creare personaggi femminili dalla voce molto acuta e il comportamento infantile.
Altri, invece, si lamentano del rinvio del DLC o del modello economico scelto dal produttore. Quello che è certo è che mentre le proteste aumentano di numero e varietà, miHoYo continua a fare enormi affari con Genshin Impact.