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God of War, per il game director l'accessibilità non si pone in contrasto con la creatività

Secondo Cory Barlog, la possibilità di rendere un'opera più accessibile non significa svilirne le caratteristiche fondanti.

NOTIZIA di Davide Spotti   —   08/04/2019

Il game director di God of War, Cory Barlog, ha recentemente affrontato la tematica dell'accessibilità applicata al medium videoludico, dichiarando che questa caratteristica non deve essere necessariamente interpretata come ostacolo alla concretizzazione di una visione creativa da parte degli sviluppatori.

Quando su Twitter gli è stato scritto che a un artista non verrebbe mai chiesto di compromettere la propria arte per motivi di accessibilità, Barlog ha replicato: "L'accessibilità non è mai stata e non sarà mai un compromesso nella mia visione. Per me l'accessibilità non è in contraddizione con la visione creativa di qualcuno, ma piuttosto è un aspetto essenziale di ogni esperienza che si desidera venga goduta dal maggior numero possibile di esseri umani".

Un altro utente è intervenuto osservando che la difficoltà fa parte della sfida legata al superamento di un gioco, e che eliminarla ridurrebbe la sensazione di ricompensa. Logicamente è stato citato Sekiro: Shadows Die Twice, che offre un livello di sfida molto elevato e senz'altro non adatto a tutti. "Di nuovo, accessibilità non significa modalità facile", ha aggiunto Barlog. "Si riferisce alla possibilità di offrire opzioni. Non sto nemmeno dicendo che tutti debbano farlo."

Voi cosa ne pensate? Siete concordi con le opinioni espresse da Cory Barlog? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti!