Cory Barlog, creative director di Sony Santa Monica, è intervenuto su Twitter confermando che God of War Ragnarok in effetti non risponde ad alcune domande e suggerendo anche che alcuni elementi della storia potrebbero essere spiegati in "un altro gioco" della serie.
Le questioni descritte sono in effetti degli spoiler sulla trama di God of War Ragnarok, dunque chi non ha intenzione di avere la minima anticipazione dovrebbe probabilmente evitare di leggere. La cosa si incentra su un paio di questioni legate al precedente God of War del 2018 e riguardanti il Serpente del Mondo, di fatto, non vengono risolte nella storia del nuovo capitolo, contrariamente a quanto si pensasse.
La prima domanda è: chi ha suonato il corno che evoca proprio lo Jormungandr nel capitolo precedente? Nel God of War del 2018, Kratos sente distintamente il suono del corno, il quale fa riemergere il gigantesco serpente ma non è chiaro chi sia stato a suonarlo.
Si pensava che la cosa venisse spiegata in God of War Ragnarok, ma così non è stato e inoltre Barlog ha anche smentito che il suono provenisse dallo stesso Kratos che suona il Gjallarhorn all'inizio di Ragnarok, come si poteva pensare all'interno del paradosso temporale che riguarda il serpente.
Il creative director si è limitato a dire ai fan di "mantenere la fiducia" sul fatto che prima o poi "Sarò abbastanza coerente da creare il momento per spiegare questo", facendo pensare forse a un prosieguo della questione in un altro progetto. E "un altro gioco" viene precisamente menzionato da Barlog rispondendo all'altra domanda rimasta inevasa, ovvero come abbia fatto lo Jormungandr ad andare indietro nel tempo dopo lo scontro con Kratos nel gioco precedente.
Nel nuovo capitolo - questo è particolarmente uno spoiler - viene spiegato che questa azione è legata a Loki, "ma come sia riuscito ad andare indietro nel tempo... be'... questa è una storia per un altro gioco", ha scritto Barlog, lasciando aperta la questione a varie interpretazioni. Nel frattempo, God of War Ragnarok ha già vinto il titolo di GOTY e miglior design narrativo ai BIG.