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Il director di Clair Obscur: Expedition 33 loda Persona 5 come "miglior gioco del mondo" per alcuni aspetti

Guillaume Broch, il director di Clair Obscur: Expedition 33, ha parlato delle fonti d'ispirazione usate nella creazione del gioco menzionando anche Persona 5 e le cose in cui eccelle.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   25/05/2025
Maelle in Clair Obscure: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
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Non stupisce certamente che il director di Clair Obscur: Expedition 33, Guillaume Broch, apprezzi Persona 5, vista l'ovvia ammirazione per gli RPG giapponesi da parte di Sandfall, ma il gioco di Atlus sarebbe addirittura "il migliore del mondo" per quanto riguarda alcuni aspetti particolari.

Secondo il CEO e creative director del team Sandfall, Persona 5 primeggia su qualsiasi altro gioco in particolare per quanto riguarda interfaccia utente e rappresentazione dei combattimenti, due aspetti in cui il gioco Atlus risulta superiore a tutto il resto.

Per il resto, sono tanti i giochi di ruolo nipponici che Broch considera grandi fonti di ispirazione per Clair Obscur: Expedition 33, anche perché si tratta di un genere che ha sempre apprezzato fin dall'infanzia e su cui è cresciuto anche come sviluppatore.

Quali sono le fonti d'ispirazione per Clair Obscur: Expedition 33?

Il director di Clair Obscur: Expedition 33 trova difficile menzionare precisamente le fonti d'ispirazione che hanno avuto il sopravvento rispetto ad altre nello sviluppo del fenomenale gioco di debutto del team, ma nomina in particolare Final Fantasy dal VI al X, Shadow Hearts, Suikoden, la serie Atelier, Lost Odyssey e la serie Persona come casi particolari in una "lunga lista" di giochi che hanno contribuito a costruire l'idea del titolo in questione.

"Persona 5 in particolare", riferisce Broche nell'intervista pubblicata da Denfaminicogamer, "è quello che considero il miglior gioco al mondo per quanto riguarda l'interfaccia utente e la grafica dei combattimenti", ha spiegato.

"Il modo in cui la telecamera si sposta drammaticamente ad ogni azione del giocatore, facendo sembrare che si stia guardando un film, mi ha lasciato un'enorme impressione", ha riferito Broche, il quale ha anche spiegato di aver voluto trarre qualcosa da tale esempio, da inserire all'interno del suo gioco.

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Broche ha spigato che ha voluto incorporare alcuni elementi visti nel lavoro della telecamera e nella presentazione di Persona 5, adattandole al gioco e aggiungendo un tocco proprio di Sandfall Interactive: "C'è ancora molto altro che voglio incorporare da Persona 5, soprattutto nell'interfaccia utente, quindi stiamo continuando a perfezionarla anche adesso", ha riferito.

A margine della discussione sulle ispirazioni dai JRPG, Broche ha sollevato anche un altro punto interessante: l'importanza di costruire cose nuove partendo da queste influenze, piuttosto che limitarsi a imitarle. "In Occidente, a volte si vedono giochi che si limitano a copiare aspetti di titoli popolari a livello superficiale, con l'obiettivo di ricreare il loro successo. Tuttavia, questo porta solo a copie inferiori, e questo era esattamente il tipo di gioco che volevo evitare di fare". Al contrario, il director di Sandfall ha cercato di evolvere ciò che aveva imparato dai JRPG in qualcosa di originale, che riflettesse il loto stile.