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Il team di Dispatch commenta le polemiche sull'uso dell'IA nei dialoghi di ARC Raiders

Creative director e producer di Dispatch commentano le polemiche emerse sull'uso dell'intelligenza artificiale nei doppiaggi di ARC Raiders illustrando la propria posizione.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   18/11/2025
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In una nuova intervista pubblicata da GamesIndustry, il team di Dispatch e in particolare il creative director Nick Herman e l'executive producer Michael Choung hanno commentato anche le recenti polemiche emerse sull'uso dell'IA in ARC Raiders, in particolare per quanto riguarda il doppiaggio nei dialoghi.

Si tratta ovviamente di due giochi molto differenti, che impongono anche visioni creative diverse su questo aspetto in particolare ma, come era prevedibile, AdHoc Studios non ammette l'uso dell'intelligenza artificiale come sostituta degli attori in carne e ossa per dare la voce ai personaggi.

In questo senso, il team dà ragione a chi critica l'utilizzo dell'IA nella gestione del doppiaggio, sebbene si renda conto che si tratta di una soluzione che ha senso in termini di produzione, per tagliare i costi.

Per AdHoc non è ammissibile l'uso dell'IA per risparmiare su alcune cose

Semplicemente, per AdHoc Studios il doppiaggio non è un elemento su cui è giustificabile il fatto di andare al risparmio, sostenendo che l'uso dell'IA ovviamente è una soluzione sul fronte della produzione, non della creatività.

Per spiegare il suo punto di vista, Herman ha citato quanto ha fatto in particolare Jeffrey Wright per dare vita al personaggio di Chase, un ex-supereroe in pensione che si ritrova a fare il lavoro d'ufficio a causa di un invecchiamento precoce.

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A quanto pare, l'attore è riuscito ad apportare una carica di personalità al personaggio in questione che non era stata prevista nemmeno dagli autori della sceneggiatura: "Nessuna intelligenza artificiale potrà mai eguagliare ciò che ha fatto lui", ha detto Herman. "Ha dato a quel personaggio qualcosa che non ci aspettavamo".

Gli sviluppatori hanno fatto presente che la cosa riguarda ovviamente anche gli altri attori coinvolti, tra i quali Aaron Paul nel ruolo del protagonista Robert, ma l'esempio è calzante per far capire come l'impiego di attori "eleva il materiale in un modo che semplicemente non si otterrebbe [con l'intelligenza artificiale]".

Secondo il team, l'uso dell'IA è dunque una soluzione produttiva, non creativa, a meno che non ci si trovi ad avere una creatività veramente limitata. "Qualunque cosa stiamo costruendo, deve creare una connessione", ha affermato Choung. "Deve essere realizzata da persone. Deve creare una connessione con le persone".

Ovviamente questa è la visione di AdHoc, e non stupisce visto che Dispatch è un'avventura narrativa fortemente incentrata sul racconto e i dialoghi tra i personaggi, così come le produzioni precedenti degli sviluppatori che vengono in gran parte da Telltale.