Come saprete, alcuni videogiocatori radicalizzati non accettano che le donne siano rappresentate in modo realistico all'interno dei videogiochi e le vorrebbero sempre vedere estremamente sessualizzate. Una delle critiche mosse da questa frangia di estremisti a Ghost of Yotei riguarda proprio l'aspetto troppo naturale di Atsu, la protagonista, che evidentemente non soddisfa le loro fantasie erotiche, tanto da considerarla frutto di attivismo politico woke, quindi progressista.
Il confronto
Così un giocatore ha pensato bene di realizzare un confronto tra una Atsu creata "pensando ai giocatori" e la Atsu originale, secondo lui creata "pensando agli attivisti", confronto che possiamo vedere qui di seguito.
Non vi sfuggirà che la Atsu creata pensando ai giocatori è semplicemente una donna truccata e molto prosperosa, dalla scollatura bene in vista, che cozza non poco con la caratterizzazione narrativa del personaggio dell'opera di Sucker Punch: una guerriera solitaria che pensa solo a vendicarsi di quelli che hanno ucciso la sua famiglia. Detto questo, ognuno è libero di desiderare un personaggio come vuole, se non fosse che il nostro ha attribuito alla sua versione di Atsu una specie di universalità, facendola passare come la Atsu voluta dai giocatori.
Molti giocatori hanno reagito con una certa ironia alla cosa, perché alla maggioranza di quelli che stanno giocando davvero Ghost of Yotei, Atsu sembra piacere così com'è. Anche ai giapponesi, per dirla tutta.
Detto questo, a essere interessante è stato lo scatenarsi di una corsa al meme, con diversi titoli che sono stati proposti in versioni create "pensando ai giocatori" e "pensando agli attivisti", a partire da Ghost of Tsushima, per sottolineare i doppi standard di una certa visione dei personaggi videoludici. Vediamone alcuni.
Detto questo, Ghost of Yotei è disponibile in esclusiva per PlayStation 5 e pare che stia vendendo davvero bene. Vi sapremo dire di più in merito quando usciranno i dati ufficiali.