Negli Stati Uniti si sta affermando il prezzo di 80 dollari per i nuovi videogiochi, con i giocatori che protestano a ogni annuncio. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato The Outer Worlds 2, che ha portato tante persone a dare addosso a Obsidian Entertainment, anche se innocente. Come spiegato da Brandon Adler, il game director, le proteste andrebbero indirizzate verso l'editore, nel caso Microsoft, perché gli studi di sviluppo non decidono il prezzo dei loro giochi.
Dopo l'annuncio del prezzo di 80 dollari di Mario Kart World per Nintendo Switch 2, Xbox aveva confermato che avrebbe alzato il prezzo di alcuni suoi giochi, valutando caso per caso. L'aumento riguarderà alcuni "nuovi titoli first-party" e scatterà "a partire dalle festività di quest'anno". The Outer Worlds 2, in uscita il 29 ottobre su PC, Xbox Series X e S e PlayStation 5, è il primo gioco di cui è stato confermato il nuovo prezzo.
Intervistato dalla testata GamesRadar+ durante il Summer Game Fest, Adler ha ribadito che non spetta a chi sviluppa un gioco prendere decisioni riguardanti il prezzo: "Siamo sviluppatori. Amiamo fare giochi. Non siamo noi a stabilire i prezzi dei nostri titoli."
Quindi ha dato il suo punto di vista sulla faccenda: "Personalmente, come sviluppatore, vorrei che tutti potessero giocare ai miei giochi, perché è questo ciò che voglio facendo questo lavoro. Ma per quanto riguarda il perché del prezzo di 79,99 dollari, bisognerebbe davvero parlare con la gente di Xbox." Chiaramente non ha espresso sentimenti personali sulla questione, limitandosi a indicare chi, nel caso, ha la responsabilità effettiva per la questione prezzo.
Comunque sia gli 80 dollari vanno diffondendosi, così come le polemiche, come ad esempio quelle che hanno investito Randy Pitchford quando ha commentato la possibilità che anche Borderlands 4 costi 80 dollari.