L'analista di mercato Mat Piscatella, responsabile della sezione sul mercato videoludico di Circana, ha riportato dati piuttosto inquietanti per quanto riguarda l'andamento di console e hardware da gioco, riferendo anche che queste costano in media 200$ in più rispetto ai prezzi del 2019, cosa che può avere conseguenze "catastrofiche".
I nuovi dati diffusi da Circana hanno mostrato che questo novembre è stato il peggiore dal 1995 ad oggi per quanto riguarda la vendita di hardware, e il motivo sarebbe soprattutto legato ai prezzi più alti di prima, peggiorati con il nuovo trend all'incremento dei costi, che hanno portato a un crollo nelle vendite.
Considerando che il mese di novembre è normalmente quello caratterizzato dalle maggiori vendite, vista la presenza delle offerte per il black friday e iniziative simili, la situazione risulta alquanto preoccupante.
Prezzi sempre più alti anche per il futuro
"Il prezzo medio pagato per singola unità di hardware da videogioco era di 235$ nel 2019", ha spiegato Piscatella, mentre "a novembre 2025, è di 439$". Ovvero le console e l'hardware da gioco in generale costano troppo.
Questo ha portato a un crollo nelle vendite, che sono passate da 3,9 milioni di unità vendute nel novembre 2019 a 1,6 milioni di unità a novembre 2025, per quanto riguarda il mercato USA, ovvero normalmente il più ricco sul piano globale.
Il problema è che i produttori sono alquanto costretti ad incrementare i prezzi, considerando l'aumento del costo dei componenti e la scarsità di questi, visto che la produzione di hardware interno come la RAM si sta spostando verso i grandi acquirenti nell'ambito dell'IA.
Questa spirale verso l'aumento costante dei prezzi è "potenzialmente catastrofica per il mercato dedicato ai dispositivi da gioco", ha riferito Piscatella.
La questione aumenta peraltro i dubbi sull'effettiva possibilità di lanciare una nuova generazione di console entro i prossimi due anni, considerando la crisi attuale dei componenti, e soprattutto sui prezzi a cui potrebbero arrivare.