OpenAI ha ufficializzato una partnership con NVIDIA che promette di ridefinire il panorama dell'intelligenza artificiale. L'intesa, resa nota oggi, lunedì 22 settembre 2025, punta alla costruzione e gestione di nuovi datacenter su larga scala, fondamentali per sostenere lo sviluppo di modelli sempre più complessi e vicini al concetto di super intelligenza.
Secondo i termini annunciati, OpenAI avrà a disposizione almeno 10 gigawatt di infrastrutture di calcolo basate sui sistemi NVIDIA. Una capacità che si tradurrà in milioni di GPU, risorsa indispensabile per l'addestramento di reti neurali avanzate. Parallelamente, NVIDIA ha dichiarato l'intenzione di investire progressivamente fino a 100 miliardi di dollari, pari a circa 93 miliardi di euro, in base all'avanzamento dei nuovi impianti. I dettagli definitivi dell'accordo dovrebbero essere formalizzati nelle prossime settimane.
Le intenzioni di NVIDIA e OpenAI
Dopo il nuovo accordo con Microsoft, OpenAI sembra sempre più attiva nel siglare nuove partnership strategiche. Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha evidenziato come la disponibilità di potenza di calcolo sia il fondamento dello sviluppo futuro dell'economia digitale. La partnership con NVIDIA, ha spiegato, consentirà non solo di creare nuove applicazioni basate su intelligenza artificiale, ma anche di renderle disponibili su larga scala a imprese e cittadini. Intanto, ChatGPT ha raggiunto i 700 milioni di utenti attivi settimanali, dato che riflette la crescente domanda globale di strumenti di IA generativa. Grazie a questa intesa, NVIDIA diventerà il partner privilegiato per la crescita delle cosiddette "fabbriche di IA" di OpenAI, fornendo sia infrastrutture hardware sia soluzioni di rete. L'accordo giunge in un contesto in cui la necessità di risorse di calcolo è in costante aumento e le aziende del settore devono diversificare i fornitori per sostenere i propri ritmi di sviluppo.
Come detto, il rafforzamento dei legami con NVIDIA arriva poco dopo l'evoluzione della collaborazione tra OpenAI e Microsoft. A gennaio era stato comunicato che Microsoft non sarebbe più stata l'unica a fornire capacità di calcolo, mantenendo soltanto un diritto di prelazione. Da allora, OpenAI ha intrapreso nuove strade, tra cui la costruzione di datacenter propri e un accordo da 300 miliardi di dollari (circa 279 miliardi di euro) con Oracle per servizi di cloud computing.
Microsoft resta comunque un partner centrale, con investimenti complessivi che superano i 13 miliardi di dollari (circa 12 miliardi di euro). Tuttavia, le relazioni hanno dovuto adattarsi alla crescita di OpenAI e non sono mancate tensioni, come la cosiddetta "AGI clause", clausola che limiterebbe la partecipazione di Microsoft agli utili nel caso in cui OpenAI raggiungesse l'obiettivo dell'intelligenza artificiale generale, ossia sistemi capaci di eguagliare o superare l'intelligenza umana.
Per OpenAI, l'apertura a NVIDIA rappresenta la volontà di costruire un ecosistema più diversificato, capace di garantire la potenza necessaria per la prossima generazione di modelli. Per NVIDIA, invece, si tratta di consolidare un ruolo già dominante nella fornitura di GPU e soluzioni di calcolo ad alte prestazioni, rafforzando la propria centralità nel settore dell'IA. Il tutto mentre la stessa NVIDIA investe 5 miliardi di dollari anche in Intel.